Il 12 aprile è la Giornata dei viaggi nello spazio. Cristoforetti pronta alla passeggiata in orbita

di Chiara Barison

Istituita dalle Nazioni Unite nel 2011, si festeggia nel giorno in cui nel 1961 Yuri Gagarin portò a termine il primo volo orbitale intorno alla Terra

Anche l’Italia ha la sua porzione di spazio. Samantha Cristoforetti ha annunciato che il 21 aprile partirà per la missione Minerva in qualità di coordinatrice dei moduli occidentali. Nonostante le tensioni a causa della guerra, durante la conferenza stampa dell’Agenzia europea Esa non ha escluso l’ipotesi di una passeggiata spaziale con «una tuta russa assieme ad un cosmonauta russo». Si dice «consapevole» di ciò che sta succedendo in Ucraina e che «ci sconvolge quotidianamente», ma anche di quanto sia importante «focalizzarsi su ciò che si ha in comune» per la buona riuscita della missione perché a tutti i membri dell’equipaggio «sta a cuore la stazione spaziale» e ciò che rappresenta. Per lei non sarebbe la prima volta nello spazio, e nessuno si sconvolge più quando un gruppo di astronauti parte alla volta dell’orbita celeste. Ma era il 12 aprile 1961 quando, per la prima volta nella storia dell’umanità, Yuri Gagarin portava a termine un viaggio nello spazio. In un’ora e 48 minuti a 320 km di distanza dalla Terra, l’astronauta russo riuscì a compiere un volo orbitale a bordo della capsula spaziale Vostok 1. Oggi è quasi scontato, ma all’epoca non si conoscevano ancora con esattezza gli effetti che avrebbe potuto avere l’assenza di gravità sul fisico dell’uomo. Gagarin fu di fatto la “cavia” che dimostrò che la specie umana era in grado di decollare in condizioni di forte spinta per poi rientrare sana e salva sul suolo terrestre.

Proprio per celebrare questa straordinaria conquista, nel 2011 le Nazioni Unite hanno deciso di istituire la Giornata internazionale dei viaggi dell’uomo nello spazio con l’intento è di sensibilizzare le persone sull’importanza del contributo scientifico e tecnologico dato dalle missioni spaziali. L’iconico satellite Sputnik aveva assaporato il brivido del volo già nel 1957 preparando la strada ai viaggi dell’uomo. Lo stesso anno fu la volta anche della cagnolina Laika , imbarcata sullo Sputnik 2, che però non sopravvisse alle sollecitazioni del viaggio. Otto anni dopo il volo di Gagarin, il 20 luglio 1969, fu invece lo statunitense Neil Armstrong il primo essere umano a posare i piedi sulla Luna. Per la prima missione internazionale nello spazio si deve attendere invece il 1975: è il 17 luglio quando fu portato a termine il docking – termine con il quale si intende l’ancoraggio tra due navicelle mentre si trovano in orbita intorno alla Terra – tra l’americana Apollo e la russa Soyuz.

Le missioni spaziali sono molto impegnative sia come addestramento degli astronauti coinvolti, sia per quanto riguarda i costi piuttosto elevati. Per far fronte alle difficoltà di realizzazione, sempre nel 1975, venne fondata l’Agenzia spaziale europea (Esa) che, con la Nasa e l’Agenzia spaziale russa, si occupa di addestrare gli astronauti che a turno occupano la Stazione spaziale internazionale (Iss). Il primo modulo della Iss fu lanciato nel 1998 e sono state necessarie 40 missioni spaziali per assemblarla pezzo dopo pezzo. Attualmente, orbita a circa 420 km dalla superficie terrestre e compie un giro attorno alla Terra ogni 90 minuti.

Al di là del fascino che un viaggio nello spazio suscita, non sempre ci si rende conto dell’importanza ai fini della ricerca scientifica. Ad esempio, dalla Iss è possibile monitorare la superficie terrestre per comprendere quali siano le zone disabitate e controllare i cambiamenti del territorio. Inoltre, attraverso le fotografie, si può anche osservare lo sviluppo degli uragani sull’Oceano Atlantico. Infine, in orbita si possono condurre centinaia di esprimenti che possono portare allo sviluppo di nuove tecnologie in campo medico.