Il 53% degli italiani con l’Ucraina, solo il 6% sta con Mosca Ma quattro su dieci non si schierano

Il 53% degli italiani con l’Ucraina, solo il 6% sta con Mosca Ma quattro su dieci non si schierano

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di Franco StefanoniIn un mese i “neutrali” crescono del 3%, sottratto alla quota di chi sostiene Zelensky. Nel sondaggio Ipsos la prima preoccupazione delle famiglie è per l’economia e l’aumento del costo della vita. Italiani convinti che la guerra durerà a lungo, stabilmente preoccupati per i prezzi in aumento e i risparmi a rischio, meno per l’arrivo di profughi, sempre di più per un possibile coinvolgimento diretto dell’Italia nel conflitto. Questo, in un quadro che rivela come la popolazione non sia schierata in modo schiacciante a favore dell’Ucraina. Se il 53% infatti parteggia per il Paese invaso, il 41% non si schiera né con Kiev né con Mosca. In base all’ultimo sondaggio Ipsos, la guerra aperta dalla Russia in Ucraina tiene soprattutto alta l’apprensione per le conseguenze economiche. Risulta pertanto che il 46% degli italiani teme che la propria famiglia potrà essere colpita su costo dell’energia, prezzi degli alimentari, valore dei risparmi (in calo dell’1% rispetto all’ultimo sondaggio del 28 aprile). Una situazione insomma in cui dover tirare la cinghia e non poter realizzare a cuor leggero scelte personali e familiari importanti. Le altre preoccupazioni seguono: 36% che l’Italia sia direttamente trascinata nella guerra (più 5%), l’8% per la quantità di profughi in arrivo (meno 3%). In un contesto in cui il 34% afferma di essere molto informato, il 39% di esserlo abbastanza, il 19% poco e l’8% per nulla, l’idea prevalente degli italiani è che del dramma di questa guerra non si vede a breve la fine. Considerato lo scenario bellico e politico incerto, ben il 59% degli intervistati ritiene infatti che lo scontro proseguirà ancora per diversi mesi, mentre appena il 3% confida in una conclusione in tempi contenuti. Prudenza inoltre nel giudicare l’efficacia delle sanzioni internazionali ai danni della Russia. A fronte di un 18% che si dichiara «molto d’accordo» e un 32% «abbastanza d’accordo», spinge un altro 17% poco a favore e un 18% del tutto contrario alle sanzioni. Il 47% valuta l’attacco del Cremlino come un’azione basata su «pretesti infondati», da confrontare con un 26% che, pur non giustificando la guerra, riconosce alla Russia il diritto di sentirsi minacciata dalla Nato. La questione si ripropone in altra forma quando Ipsos domanda agli intervistati «da che parte stanno». Kiev vince ma non stravince. A incuriosire non è infatti il modesto 6% allineato con l’esercito di Vladimir Putin, ma quattro italiani su dieci che non prendono posizione. Dato, perdipiù, in crescita del 3% rispetto a un mese fa, una quota sottratta ai pro Ucraina, scesi dal 56 al 53 per cento. 9 maggio 2022 (modifica il 9 maggio 2022 | 12:20) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-09 10:20:00, In un mese i “neutrali” crescono del 3%, sottratto alla quota di chi sostiene Zelensky. Nel sondaggio Ipsos la prima preoccupazione delle famiglie è per l’economia e l’aumento del costo della vita., Franco Stefanoni

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