Il Casale della discordia, tolta a Legambiente la gestione del bene comune

Il Casale della discordia, tolta a Legambiente la gestione del bene comune

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Il Comune di Succivo (Caserta) interrompe l ’affidamento del Giardino e dei locali de La Tipicheria nel Casale di Teverolaccio, presidio di legalità. Lanciata una petizione

Un passo indietro, una decisione incomprensibile e inaccettabile. Si conclude dopo oltre 10 anni di attività sul territorio l’esperienza del Casale di Teverolaccio, un complesso risalente al 1500 in cui negli ultimi anni si era sviluppato un ampio progetto di valorizzazione e condivisione del territorio. Un bene comune restituito alla collettività in cui enti non profit e associazioni si alternavano in attività di tutela del patrimonio storico artistico, promozione dell’ambiente, del territorio e delle tradizioni gastronomiche. Dall’orto sociale, al giardino dei sensi con un percorso pensato per le persone disabili, fino all’educazione civica e ambientale con laboratori e attività rivolti ai più piccoli.

Era e non sarà più, perché il Comune di Succivo, in provincia di Caserta, interrompe l ’affidamento Legambiente del Giardino e dei locali de La Tipicheria, ponendo fine a un’ esperienza di rigenerazione urbana e di presidio di legalità, avviando un bando anche a privati della ristorazione. Un’inversione di tendenza che mette il punto a una realtà che nel corso degli anni aveva favorito l’infrastrutturazione sociale del territorio, promuovendo percorsi condivisi con cittadini e associazioni. Il Casale di Teverolaccio, un antico complesso degli inizi del 1500, rappresenta una buona pratica riconosciuta a livello nazionale, un presidio di tutela ambientale, di legalità, di coesione sociale ed è un esempio di come il Terzo settore riesca a rigenerare i luoghi abbandonati, a portare bellezza in un territorio martoriato dalla criminalità organizzata e da forti criticità sociali, economiche ed ambientali, ribaltando in positivo la narrazione della «terra dei fuochi».

«Qui si fa confusione tra profit e non profit – spiega Stefano Ciafani, presidente Nazionale Legambiente –. Tutta la vicenda è un grande passo indietro sia per il territorio che per tutto il Terzo settore. Passa un messaggio distorto che mina la solidità del lavoro fatto in questi anni. Legambiente così come tutte le associazioni e i volontari che hanno preso parte alla magnifica esperienza del Casal di Teverolaccio si vedono sorpassati da logiche che non riusciamo a comprendere. Siamo stati, e siamo, sentinelle del territorio e con passione abbiamo portato avanti un lavoro di rigenerazione e condivisione che ha dato i suoi frutti. Certamente Legambiente continuerà a lavorare sul territorio, nelle sue attività di analisi, denuncia e di proposta per lo sviluppo sostenibile, fianco a fianco con i cittadini. L’associazione continuerà nelle azioni di sensibilizzazione e di educazione ambientale, ma non potrà più mostrare ai bambini come, concretamente, una discarica possa diventare un Bene Comune rigenerato intorno alla qualità sociale e ambientale che, anche nell’area atellana, è possibile raggiungere».

A seguito della vicenda è stata lanciata una petizione sulla piattaforma su change.org, a firma tra gli altri di Carlo Borgomeo, presidente Fondazione Con il Sud; di Vanessa Pallucchi, Portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore e dello stesso Ciafani, documento che in poche ore ha registrato la sottoscrizione di migliaia di persone. «Il Comune – si legge nella petizione – avrebbe potuto attivare, e può ancora farlo, un partenariato pubblico privato ai sensi dell’art. 89 del Codice del Terzo settore, una norma che disciplina le attività di valorizzazione di beni culturali immobili di proprietà pubblica in un’ottica trasparente di cooperazione tra pubblico e privato, in linea con la recente sentenza n. 131/2020 della Corte Costituzionale che ha riconosciuto agli enti di Terzo settore una specifica attitudine a cooperare con i soggetti pubblici per la realizzazione dell’interesse generale. L’impatto sociale ed ambientale della gestione di Legambiente e della Cooperativa Sociale gemmata Terra Felix è notevole: dal vincolo ministeriale, che ha preservato il bene dalla speculazione edilizia, alla creazione di uno spazio polivalente sicuro e gratuitamente accessibile a tutta la comunità; dagli orti sociali per i pensionati all’inserimento di lavoratori svantaggiati; dalla promozione della sostenibilità ambientale attraverso innumerevoli attività educative alle risorse intercettate per il territorio attraverso i progetti sostenuti da Enti e Fondazioni di rilievo nazionale. Riteniamo – si legge ancora nel documento – che la scelta di estromettere il Terzo settore dalla gestione di una parte del Casale di Teverolaccio rischi di vanificare il lavoro fin qui svolto da Legambiente, Terra Felix e altri soggetti associativi, per il recupero e la valorizzazione del bene, interrompendo quel processo virtuoso di inclusione sociale che lo ha portato a divenire simbolo della buona economia in terra di camorra».

16 marzo 2022 (modifica il 17 marzo 2022 | 17:51)

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, 2022-03-17 16:54:00, Il Comune di Succivo (Caserta) interrompe l ’affidamento del Giardino e dei locali de La Tipicheria nel Casale di Teverolaccio, presidio di legalità. Lanciata una petizione, Walter Medolla

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