Caro direttore,
perché il popolo russo non si ribella a Putin? Cosa teme? Non è consapevole che pagherà amaramente le conseguenze di ciò che sta facendo il despota contro l’Ucraina e contro l’umanità? Penso che Putin resisterà finché non saranno i russi a scalzarlo. Ma in massa e, se necessario, coi forconi, anzi, con le pale da neve. Avere in casa un padrone così prepotente non dovrebbe suscitare nei russi una ribellione tale da metterlo alla porta? Se no, che vantaggio e soddisfazione hanno a tenerselo?
Alessandro Prandi
Caro signor Prandi,
Purtroppo non è la prima volta che un autocrate, o addirittura un dittatore, sia sostenuto nel suo Paese dal consenso popolare. Noi italiani ne sappiamo qualcosa. Putin ha offerto in questi anni ai russi l’illusione di una rivincita sulla storia, il sogno di ritornare al ruolo di superpotenza globale, addirittura ai fasti dell’impero di Madre Russia. L’arma del revanscismo è stata tanto più utilizzata quanto più i problemi economici e sociali diventavano forti. La colpa era sempre del nemico esterno, dell’aggressore occidentale e dell’opposizione interna che, secondo il Cremlino, ne assecondava i disegni. In Russia c’è una divisione enorme tra il consenso nelle grandi città e quello nel resto del Paese, dove la propaganda di Putin corre più facilmente anche perché nessuno può ed è in grado di contrastarla. Detto questo, non credo che la cappa della repressione abbia soffocato ogni voce critica. Nonostante le leggi durissime migliaia di giovani ancora protestano sapendo che finiranno in carcere. Ci sono giornalisti che danno vita a gesti clamorosi. Perfino nella nomenklatura i distinguo cominciano ad affiorare. Certo che è ancora poco, non sappiamo quanto tutto questo potrà pesare. Ma alla lunga il terribile errore di questa guerra disastrosa, le sanzioni economiche, la fine di ogni rapporto con il mondo occidentale avranno sicuramente effetti. E il destino dello zar di Mosca potrebbe essere segnato.
, 2022-03-21 00:42:00, , Luciano Fontana
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