Il console ucraino: «Ci sono  200 campani  pronti a combattere per Kiev»

Il console ucraino: «Ci sono 200 campani pronti a combattere per Kiev»

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la guerra vista dalla campania
Mezzogiorno, 4 marzo 2022 – 07:11

Vassyl Shvets, di stanza a Napoli: mail dalla città e da tutto il Sud, ma non possono unirsi alle nostre forze

di Simona Brandolini

«Per sostenere la resistenza contro gli occupanti russi e difendere la sicurezza globale, stiamo formando una legione internazionale», l’appello al mondo di Volodymyr Zelensky il 27 febbraio scorso. Gran Bretagna, Danimarca, Israele hanno dato il via libera ai propri cittadini. L’Italia no. Ma nonostante questo in meno di sette giorni da Napoli, dalla Campania, dalle regioni meridionali sono arrivate circa duecento mail di italiani pronti a partire. Ce lo dice il console Vassyl Shvets, di stanza a Napoli, anche con un pizzico di rammarico: «In più di duecento da Napoli e dal Sud Italia ci hanno contattato per poter andare combattere. Purtroppo per la legge italiana non è possibile, non possono partire». Ben diverso per volontari medici, molto richiesti in questo momento: «In questo caso però — prosegue il console — soltanto in 5 o 6 si sono fatti avanti. Un po’ pochi». Poi s’interrompe è impegnato a gestire con il Comune, la prefettura, la Regione, l’arrivo dei profughi in Campania e a Napoli.

I patrioti tornati a casaGli ucraini tornati in patria per unirsi alla resistenza, invece, sono invece tanti. «In questi giorni sono tornati in Ucraina 80mila cittadini. Speriamo che tutti vogliano combattere per proteggere la nostra patria. Da Napoli non sappiamo in quanti siano partiti, alcune decine, forse oltre cento, ma il numero esatto è difficile saperlo perché la comunità ucraina è molto grande, circa 25mila persone», ha detto invece il console generale dell’Ucraina a Napoli Maksym Kovalenko, durante un incontro con la stampa ieri. Kovalenko ripete l’invito agli italiani perché partecipino alle operazioni sul fronte, ma aggiustando il tiro rispetto ai giorni scorsi: «Ci sono italiani che si vogliono arruolare? Non ci sono soltanto i soldati, ma anche i medici, anche i volontari e tante altre persone, devono contattare l’ambasciata a Roma o i nostri Consolati a Milano e Napoli. Possiamo dare tutte le informazioni e dobbiamo rispettare le leggi italiane. Se sarà possibile proteggere la nostra patria in questo modo lo faremo, ma nel rispetto delle leggi della Repubblica italiana. Noi abbiamo spiegato a cittadini italiani e anche ad altri, stranieri, in che modo possono provvedere a dare un aiuto pratico alla nostra patria». L’avviso è ripetuto nel giorno in cui Putin ha invitato gli stranieri ad abbandonare l’Ucraina. «Secondo round dei negoziati? – commenta poi il console -. Per noi la cosa più importante è il cessate il fuoco e poi speriamo che si possa discutere».

I profughiPer l’arrivo dei profughi, invece: «Per chiunque venga al Consolato ( a Napoli in via Giovanni Porzio 4, telefono: 081 787 5433) contattiamo insieme all’Asl anche l’Ospedale del Mare. Adesso nel nostro ufficio lavora personale dell’Asl e dell’Ospedale del Mare, per eseguire il tampone rapido e ottenere la carta Stp (straniero temporaneamente presente)». I controlli anti Covid vengono svolti dalla Asl anche all’Ospedale del Mare, individuato come hub principale per l’arrivo dei profughi. Tutti i rifugiati, precisa Kovalenko, «vengono registrati compilando un modulo per la Questura e per ottenere tutti i documenti necessari, validi per un periodo limitato». Secondo il Viminale sono «6.608 i cittadini ucraini entrati in Italia dall’inizio del conflitto. Sono 3.286 donne, 804 uomini e 2.518 minori. Principali destinazioni Roma, Milano, Bologna e Napoli». Una volta arrivati in città, spiega l’assessore Luca Trapanese, «il primo passo da compiere è registrarsi presso il consolato Ucraino per il rilascio di un visto come rifugiato successivamente, sono stati allestiti due punti per l’effettuazione di tamponi presso il consolato e presso il parcheggio Brin, per escludere casi di Covid-19. Dopo i tamponi, i cittadini verranno ospitati presso il Residence Hotel dell’Ospedale del Mare per ulteriori indagini sanitarie e, al termine dei controlli, verranno collocati nelle diverse strutture messe a disposizione in città». Il Comune ha predisposto la struttura di Marechiaro per l’accoglienza ma, ha spiegato l’assessore, «si spera di usarla come ultima istanza perché si prediligeranno altre forme di ricollocazione, calibrate caso per caso sulle esigenze delle persone in arrivo».

Ospedale del MareDa ieri sarà ospitato presso il centro Regina Pacis di Quarto di don Gennaro Pagano il primo nucleo familiare composto da madre, padre e bambino. Tre nuovi nuclei familiari sono arrivati all’Ospedale del Mare di Napoli. È partito, invece, il primo carico raccolto dall’ordine dei farmacisti di Napoli destinato all’Ucraina. Oltre 65 mila di euro in aiuti umanitari. Mentre sono 740 le disponibilità di accoglienza messe a disposizione dai cittadini napoletani che hanno risposto al form sul sito del Comune di Napoli, oltre 300 gli psicologi e 300 mediatori.

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4 marzo 2022 | 07:11
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