Su Il Gazzettino arriva una lettera al direttore da parte di una mamma che racconta l’esperienza del figlio, che è stato bocciato.
Una “lettera alla professoressa”, che è pieno di amarezza in quanto, a parere della donna, la scuola non avrebbe fatto il possibile per aiutare il figlio, rimasto orfano di padre proprio all’inizio dell’anno scolastico.
“Gentile Professoressa – esordisce la lettera – scrivo questa lettera per esprimere la mia profonda delusione nei confronti di una scuola che non si è dimostrata all’altezza del suo ruolo e dei suoi fini, uno dei quali dovrebbe essere “l’accoglienza e l’integrazione ai fini del superamento delle difficoltà e dei disagi”, come scrivete sul vostro sito. Una scuola dove è assente la sensibilità, l’umanità, l’attenzione al caso particolare“.
“Mio figlio Daniel -prosegue – ha perso il padre pochi giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico appena concluso e, di conseguenza, il primo quadrimestre non è stato in grado di concentrarsi sullo studio e si è ritrovato con 5 materie insufficienti. Durante il secondo quadrimestre ce l’ha messa tutta e con grande sacrificio e impegno è riuscito a recuperare 4 materie su 5. Questo ha implicato un enorme sforzo da parte sua in quanto comunque stava (e sta) vivendo un grande dolore, ma questo suo grande impegno non gli è stato minimamente riconosciuto, la sua situazione personale non è stata affatto valutata. I professori delle materie insufficienti erano tutti nuovi e io proprio per questo avevo avuto un colloquio con la coordinatrice in cui avevo chiesto di trasmettere a questi nuovi insegnanti la particolarità del momento e, soprattutto, di far loro sapere che mio figlio nel biennio non aveva mai avuto una materia insufficiente. La coordinatrice mi aveva assicurato che l’avrebbe fatto e che mi avrebbe tenuta informata, ma invece non mi ha più contattata“.
E ancora: “Pur essendo a conoscenza delle lacune di Daniel mi sarei aspettata un po’ di comprensione e sensibilità, al posto di bocciarlo non si poteva considerare di dargli 3 materie a settembre visto che in due materie era quasi arrivato alla sufficienza? Daniel non si meritava di ricevere un’altra batosta, da una scuola che dovrebbe formare e non punire: quale insegnamento dovrebbe trarne Daniel? Che l’importante è solo il voto a prescindere da tutto il resto? Mi chiedo cosa sia diventata la scuola. Un altro, l’ennesimo, algoritmo che regola le nostre vite in modo del tutto asettico e arido?”
“Vorrei suggerire a quei professori che non hanno fatto alcuno sforzo per comprendere le vicissitudini umane e psicologiche che mio figlio ha vissuto, di leggere e riflettere con un po’ di umanità, il libro scritto da don Lorenzo Milani intitolato “Lettera ad una professoressa”. Mio figlio adesso cambierà scuola. Entrambi nutriamo la speranza di trovare un ambiente più accogliente e sensibile“, conclude..
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