Il flop del referendum sulla giustizia. L’affluenza ai minimi

Il flop del referendum sulla giustizia. L’affluenza ai minimi

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di Virginia PiccolilloLa partecipazione secondo l’exit poll è tra il 19 e il 23%. Sarebbe il record negativo dopo il 23,7 del 2009. A Verona è dato in testa il candidato del centrosinistra. Comuni, a Genova e Palermo centrodestra verso la vittoria al primo turno Un grande tonfo. Non raggiunge il quorum il referendum sulla giustizia promosso da radicali e Lega, nell’Election day che ha visto al voto per le amministrative 971 Comuni. La stima parziale dell’affluenza alle 23 per i referendum è tra il 19 e il 23 per cento. Se verrà confermata significherà che due elettori su dieci si sono espressi sui 5 quesiti proposti: l’abolizione della legge Severino, la separazione delle carriere, l’abolizione della custodia cautelare per reiterazione del reato, l’eliminazione delle 25 firme a supporto delle candidature al Csm dei magistrati e l’arrivo degli avvocati dei consigli giudiziari nelle valutazioni dei magistrati. Un fallimento che il leader leghista, Matteo Salvini, ha subito attribuito a stampa, sole e caos ai seggi: «La Lega ringrazia i milioni di italiani che hanno votato o voteranno nonostante un solo giorno con le urne aperte, il silenzio di troppi media e politici, il weekend estivo e il vergognoso caos seggi visto per esempio a Palermo», ha dichiarato. Mentre Silvio Berlusconi scolpiva un commento duro per gli italiani: «Siamo un popolo di masochisti». Secondo l’exit poll della Rai i «sì» hanno superato nettamente i voti contrari. Per l’abolizione della legge Severino i «sì» sono stati tra il 52 e il 56 per cento. Per la limitazione misure cautelari, il dato è stato del 54-58%. Per quanto riguarda il terzo sulla separazione delle carriere, il 67,71% dei sì . A quello sulle pagelle dei magistrati ha detto sì il 67-71% dei votanti. E a quello contro la raccolta delle firme per i candidati al Csm, i sì sono stati tra il 66 e il 70%. Lo spoglio delle schede del referendum si concluderà alle 14 di oggi. Solo allora comincerà quello delle schede per le amministrative. In attesa dei risultati finali, gli exit poll del voto ai Comuni hanno dato il centrodestra avanti a Genova, Palermo e L’Aquila. Il centrosinistra invece è in vantaggio a Verona e Parma. Nel capoluogo ligure Marco Bucci (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, liste civiche) è accreditato al 51%-55%, contro Ariel Dello Strologo (Pd, Cinque Stelle, Liste Civiche) cui viene attribuito tra il 36 e il 40% dei voti. Un risultato che se sarà confermato vedrà Bucci vincere senza ballottaggio. A Palermo il testa a testa fra Roberto Lagalla (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Liste civiche) e il progressista Franco Miceli che poteva contare sull’appoggio rosso-giallo di Pd, Cinque Stelle, Liste Civiche) dava in vantaggio Lagalla (tra il 43-47%), contro Miceli (27-31%). All’Aquila all’attuale sindaco di centrodestra, Alfredo Biondi gli exit poll davano una percentuale di 48%-52% . Centrosinistra in testa invece a Verona. Secondo gli exit-poll Damiano Tommasi (centrosinistra) con il 37-41% supera Flavio Tosi (Forza Italia) e Federico Sboarina (centrodestra) con il 27-31%. A Parma ballottaggio tra Michele Guerra dato al 44%, sostenuto dal Pd e dall’ex sindaco Pizzarotti. Che stacca di oltre 20 punti il candidato di centrodestra Pietro Vignali quotato al 23%. Terzo piazzato fra il 10% e il 14% è Dario Costi , seguito da Priamo Bocchi fra il 6% e l’8%. Alle urne si sono recati anche i leader dei principali partiti. Il segretario del Pd, Enrico Letta, il presidente del M5S, Giuseppe Conte, la leader di FdI, Giorgia Meloni, e il segretario di Azione, Carlo Calenda. A Firenze ha espresso le proprie preferenze anche il leader di Italia viva, Matteo Renzi. Voto milanese, invece, per gli altri due leader del centrodestra, Salvini e Silvio Berlusconi. Il presidente di Forza Italia si è scagliato contro la scelta dell’election day: «I referendum sono stati boicottati con il voto un giorno solo e col silenzio assoluto su molti giornali e sulla televisione di Stato, ma tanto col voto un giorno solo non saremmo arrivati a superare il 50%. E quindi c’è una precisa volontà di mantenere le cose come stanno». Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha ricordato che «votare non è solamente un diritto ma un dovere, che riguardi l’amministrazione di una città o un referendum, è la massima espressione della volontà popolare. Si è andata affermando l’idea che non andare a votare al referendum è un voto, ma non è così». 13 giugno 2022 (modifica il 13 giugno 2022 | 01:23) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-12 23:24:00, La partecipazione secondo l’exit poll è tra il 19 e il 23%. Sarebbe il record negativo dopo il 23,7 del 2009. A Verona è dato in testa il candidato del centrosinistra. Comuni, a Genova e Palermo centrodestra verso la vittoria al primo turno, Virginia Piccolillo

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