Il Ministro Risponde, i temi al G7 e a Washington, Valditara: sempre più Paesi non trovano giovani che vogliano insegnare

Il Ministro Risponde, i temi al G7 e a Washington, Valditara: sempre più Paesi non trovano giovani che vogliano insegnare

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Sul canale YouTube del Ministero dell’Istruzione e del Merito è disponibile il quinto video della rubrica “Il Ministro Risponde”. Oggi il ministro Valditara, intervistato da Maria Latella, parla degli argomenti toccati al G7 e negli altri incontri istituzionali degli ultimi giorni:

Cosa lega Washington, Toyama e Frosinone? “C’è un filo rosso che lega queste tre tappe ed è il collegamento fra scuola e impresa, fra scuola e territorio – spiega il Ministro – devo dire che è emerso con grande evidenza nel documento del G7, nel dibattito che si è tenuto a Washington e in Giappone dove si sono riuniti i ministri dell’istruzione delle sette potenze mondiali dell’occidente”.

“Con il ministro dell’Istruzione americano abbiamo deciso di mettere insieme un gruppo di lavoro per studiare le buone pratiche di entrambi i paesi, sull’istruzione tecnico professionale che è molto importante sia per noi che per gli americani e poi per il tema della personalizzazione della formazione, cioè una scuola sempre più modellata sui bisogni del singolo studente. Un altro tema che ho sollevato è quello dello studio dell’italiano in America, c’è un grandissimo interesse verso la lingua italiana, alla Georgetown University ci sono ben 400 ragazzi italiani nel corso di lingua. E poi c’è il tema del riconoscimento delle abilitazioni dei docenti italiani per poter insegnare negli Stati Uniti”.

“E’ emersa la centralità del ruolo del docente e della fuga dalla scuola, devo dire che è stata un’esperienza condivisa purtroppo, sempre più paesi non trovano giovani che vogliano intraprendere la carriera dell’insegnante, io ho posto il tema di una valorizzazione sociale oltre che economica della figura del docente, cioè ridare autorevolezza alla figura del docente, metterlo al centro della società”.

IA positiva, ma il docente dev’essere formato

“Poi c’è stato il tema della personalizzazione dell’educazione, in Italia abbiamo introdotto un’importante figura, quella del docente tutor, del docente orientatore, figure che sono state condivise, sia a Washington, sia al G7 e cioè il tema della valorizzazione dei talenti che poi è la sfida del merito. C’è stato anche il tema del governo dell’educazione digitale – spiega Valditara – sappiamo quanto l’intelligenza artificiale possa svolgere un ruolo positivo per lo sviluppo delle competenze, per la formazione dei nostri giovani ma la scuola è una comunità fondata sulle relazioni umane e il docente dev’essere formato per governare queste nuove tecnologie”.

Cultura del lavoro, già alle elementari

Infine Frosinone: “Agli Stati generali di Confindustria, davanti a 4mila ragazzi ho sostenuto il carattere strategico del rapporto fra scuola e impresa. Ho detto in Giappone “mettiamo al centro la cultura del lavoro, a partire dalle scuole elementari”. Trovo istanze condivise quando parlo coi miei colleghi all’estero sull’alternanza scuola-lavoro, sul fatto che docenti che vengono dal mondo dell’impresa possano lavorare su specializzazioni che non esistono con contratti a tempo determinato, il fatto di ridare importanza alla filiera dell’istituto tecnico professionale”.

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