Il papà di Ludovica,  la ragazza di 15 anni  morta sulla giostra:  «Ora chiedo più sicurezza»

di Floriana Rullo

Il racconto del padre della ragazza di 15 anni di Trecate, in provincia di Novara, morta sul Tagadà: «L’ho trovata a terra e l’ho stretta tra le braccia»

«Quello della nostra Ludo doveva essere l’ultimo giro di giostra. Lei era la nostra principessa. Ma per la sua morte non vogliamo giustizia. Nulla ce la ridarebbe indietro. Vogliamo che invece ci si batta per avere s
icurezza sulle giostre usate dai nostri ragazzi». Stringono in mano un fiocchetto color blu Tiffany, la tinta preferita dalla figlia, Franca e Carmine Visciglia, mamma e papà di Ludovica, la 15enne morta sabato sera mentre era sul Tagadà, al Luna Park di Galliate, nel Novarese. «Noi sappiamo come è andata. Bisogna accertare e condannare chi è stato negligente. Nessun altro genitore deve provare il dolore che è capitato a noi».

Carmine, eravate con Ludovica sabato sera. L’avete accompagnata voi al luna park. Che cosa è accaduto?

«Certo, l’aspettavamo al bar. La nostra Ludo, nata l’8 marzo, aveva deciso di festeggiare il compleanno con le amiche. Ci eravamo dati appuntamento dopo le 23,30, alla chiusura del luna park, per tagliare la torta insieme».

Invece vi hanno chiamato dicendovi che le era accaduto qualcosa…

«Era l’ultimo giro sul Tagadà. Le stavamo aspettando al bar quando un’altra mamma ci ha telefonato. Ha detto solo: venite, Ludovica ha preso un colpo in testa».

E voi avete capito subito che la situazione era grave?

«Sì. Mia moglie ha subito pensato: è morta. Quando siamo arrivati non si muoveva. Era viola in volto. Subito abbiamo pensato si fosse fatta male e che avesse bisogno di essere soccorsa. Ma una volta lì l’abbiamo vista a terra. Da sola. Tra il sangue. L’ho anche stretta tra le mie braccia per rassicurarla. I medici le hanno fatto il massaggio cardiaco. È stato inutile».

Le indagini sembrano provare che la causa della morte sia il colpo contro un albero.

«Spero che la Procura faccia chiarezza. Ludovica non si è mai alzata dalla giostra. Anzi se lo avesse fatto non sarebbe morta. Ora però bisogna fare in modo che queste giostre siano sicure».

Pensate che ci sia stata la negligenza di qualcuno?

«Possibile. Saranno le indagini a chiarirlo. Quella giostra gli anni passati non è mai stata montata lì».

Ludovica era una ragazza che credeva nella giustizia. Cosa voleva fare da grande?

«L’avvocato o il magistrato. Voleva salvare le donne dalle violenze. Credeva nelle pari opportunità. Aveva un forte senso della legalità e della giustizia. Aveva vinto anche una borsa di studio con una tesina su quel tema. Ora saranno le sue compagne a portare avanti il progetto anche in suo nome. La sua poesia scritta per i carabinieri verrà esposta nelle caserme del novarese».

Che 15enne era Ludovica?

«Appassionata di danza. Di sport. Non ci ha mai fatto preoccupare. Per noi è stata un dono: è arrivata dopo dieci anni, dopo una malattia. Con lei abbiamo trascorso gli anni più belli della nostra vita».

Qual è il ricordo più bello che ha di sua figlia?

«La sua nascita. Appena l’ho vista l’ho soprannominata “Scricchiolo”. Era così piccola. Pesava appena 2 chili e 700 grammi. È stata una bambina voluta ed amata».

Qual era il suo sogno nel cassetto?

«Voleva andare in America per continuare gli studi universitari. Le dicevamo sempre che doveva fare qualcosa per il suo Paese, ma lei voleva ampliare le sue vedute».

L’intera comunità si è stretta a voi in questi giorni. Come ricorderete Ludo?

«Ci saranno il lutto cittadino e un picchetto d’onore. Le cuginette hanno fatto fare dei fiocchetti color blu Tiffany da indossare. I fiori saranno dello stesso colore così come ci sarà la sciarpa di Tiziano Ferro, suo cantante preferito».

Vorrete giustizia…

«Ciò che è accaduto non dovrebbe capitare a nessuno. Chiediamo più controlli. Non vogliamo più sentire di bambini in pericolo sulle giostre a causa della negligenza di altri».

Come vivrete da oggi?

«Alla giornata. La nostra casa senza Ludo è già vuota. Il dolore è indescrivibile. In futuro ci batteremo per la sicurezza».

19 marzo 2022 (modifica il 19 marzo 2022 | 10:24)

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, 2022-03-19 09:24:00, Il racconto del padre della ragazza di 15 anni di Trecate, in provincia di Novara, morta sul Tagadà: «L’ho trovata a terra e l’ho stretta tra le braccia», Floriana Rullo

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Pietro Guerra

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