Il Pentagono ha parlato di Ufo pubblicamente, in una audizione al Congresso

Il Pentagono ha parlato di Ufo pubblicamente, in una audizione al Congresso

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di Flavio Vanetti

Al centro della discussione su quelli che oggi vengono definiti Uap («fenomeni aerei non identificati»), a cui è seguito un briefing privato, il programma lanciato dal Pentagono nel 2021 per la valutazione di 144 episodi

Membri del Pentagono hanno preso parte nella giornata di ieri a un’audizione pubblica al Congresso degli Stati Uniti, nella quale hanno parlato di fenomeni aerei non identificati (Uap — unidentified aerial phenomenon, la nuova dizione utilizzata per superare lo «stigma» della parola Ufo, Unidentified flying objects).

Mai prima d’ora, negli Sati Uniti, c’era stata un’audizione pubblica sul fenomeno degli oggetti volanti non identificati.

Nel corso dell’audizione, i membri del Pentagono hanno mostrato un video in precedenza «classificato» su uno di questi fenomeno non identificati.

La sottocommissione contro il terrorismo, il controspionaggio e la controproliferazione della Camera (House Intelligence Committee’s Counterterrorism, Counterintelligence, and Counterproliferation subcommittee), era presieduta dal membro del Congresso André Carson. In aula c’erano anche il sottosegretario alla Difesa per l’Intelligence e la Sicurezza, Ronald Moultrie, e il vicedirettore dell’Intelligence Navale, Scott Bray.

La discussione si è concentrata sul programma lanciato dal Pentagono l’anno scorso (in seguito alla pubblicazione di un rapporto) per la valutazione di «144 fenomeni aerei non identificati», rilevati dai servizi americani dal 2004 a oggi.

Di questi, l’Intelligence è riuscita finora a spiegarne solo uno, nonostante adesso ci sia maggiore fiducia nella possibilità di dare una giustificazione ad altri eventi, tra i quali figurano 11 mancate collisioni tra jet militari e velivoli dalle dinamiche di volo anomale. «Qualunque oggetto incontriamo può, con ogni probabilità, essere isolato, identificato e, qualora fosse necessario, il suo impatto può essere mitigato», ha detto Moultrie.

Un numero molto limitato di questi fenomeni però è al momento senza spiegazioni: «Ci sono caratteristiche del volo che non possiamo spiegare con i dati a nostra disposizione», ha detto Bray, «e ovviamente sono proprio questi quelli che sono di maggior interesse per noi».

Dopo la parte pubblica dell’udienza, la sottocommissione ha tenuto un briefing riservato, durante il quale saranno stati discussi aspetti ancora coperti da segreto (negli Usa il fenomeno degli Uap è sotto la giurisdizione dell’Intelligence militare navale).

«Questi oggetti non identificati sono reali, sono oggetti fisici, ma per taluni casi non sappiamo ancora cosa siano: dobbiamo continuare a investigare, anche perché potrebbero rappresentare una possibile minaccia alla sicurezza nazionale», è stato il riassunto conclusivo dell’audizione pubblica.

Tra i timori cui l’audizione ha dato voce cè la possibilità che si possa trattare di tecnologia aerea al momento ignota (droni o altro) di origine cinese o russa.

Di fronte al quesito se i fenomeni possano essere di origine aliena, nessuno si è sbilanciato.

Nel corso dell’audizione è stato menzionato anche il Progetto Blue Book —lo studio dall’aeronautica militare statunitense, condotto tra il 1947 e il 1969, sugli avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Non ci sono stati però tentativi di spiegazioni di quei fenomeni.



More to come
: solo il tempo potrà dire che cosa si capirà, e sarà rivelato, nelle prossime puntate di questa caccia all’Ufo — o, meglio, alla sua spiegazione.

18 maggio 2022 (modifica il 18 maggio 2022 | 14:26)

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, 2022-05-18 12:26:00, Al centro della discussione su quelli che oggi vengono definiti Uap («fenomeni aerei non identificati»), a cui è seguito un briefing privato, il programma lanciato dal Pentagono nel 2021 per la valutazione di 144 episodi, Flavio Vanetti

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