Il prefetto di Milano replica a Ferragni: «La città non  è insicura e  reati in calo. Problema di aspettative»

Il prefetto di Milano replica a Ferragni: «La città non  è insicura e reati in calo. Problema di aspettative»

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Appello di collaborazione all’influencer per una campagna di contrasto all‘abuso di alcol tra i giovanissimi

«Lo sfogo di Chiara Ferragni non è isolato. Arrivano segnalazioni, esposti, sollecitazioni…, ma, come ha chiarito la stessa Ferragni, recano tutte il segno di una collaborazione costruttiva e concreta, fiduciosa nelle istituzioni».


Quindi esiste un problema sicurezza a Milano?

«Un’aspettativa di sicurezza. I numeri ci dicono che siamo ai minimi rilevati nell’ultimo ventennio per rapine nei negozi e furti negli appartamenti. Tuttavia altri reati aumentano».

Quali?

«C’è una recrudescenza significativa di quelli negli spazi pubblici. La lettura dei dati ce lo segnala e stiamo già calibrando i nostri interventi in questa direzione».

Renato Saccone, 65 anni, da quasi quattro è prefetto di Milano. Nei giorni scorsi uno sfogo social dell’influencer Chiara Ferragni ha riacceso il dibattito sulla sicurezza a Milano. Nel mirino aggressioni, furti e rapine e un appello al sindaco Beppe Sala. Poi anche l’influencer ha corretto il tiro parlando dello «sfogo» di chi vive in una «posizione privilegiata».

Prefetto, i dati dei reati sono in calo, però molti continuano a percepire una città violenta e pericolosa. Perché?

«Milano sta vivendo una stagione di eventi e vita all’aperto come mai in passato. Non credo proprio che ci sia paura. Condivido con il questore Giuseppe Petronzi che questa percezione vada letta come aspettativa di sicurezza. Penso che i milanesi abbiano un’elevata aspettativa per tutti i servizi, dal trasporto pubblico, all’ambiente, alla sicurezza. La giudico positivamente, dà una concezione alta di città che compete con il mondo. Per questo non si può rispondere affidandosi ai soli dati».

E come si risponde?

«Bisogna essere all’altezza dell’aspettativa. La presenza delle forze dell’ordine sul territorio sarà più diffusa e visibile. Specie negli spazi pubblici. Questa è una risposta immediata».

Quindi ci saranno più agenti in strada?

«Come annunciato dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese lo scorso 7 febbraio quando partecipò al Comitato a Milano, sono già arrivate tutte le unità aggiuntive della polizia di Stato e con le ultime assegnazioni dell’Arma entro fine mese si raggiungerà l’aumento dei 250 operatori in più delle Forze dell’ordine. Questo, dopo che per scelta della stessa ministra è stata confermata per Milano la dotazione dell’esercito impegnato in “Strade Sicure” a fronte di una significativa riduzione del contingente nazionale. L’Arma rafforzerà anche tutta la città metropolitana, perché i fenomeni sono abbastanza diffusi, non dobbiamo pensare solo al capoluogo».

Come la violenza giovanile, lascito della pandemia.

«Un fenomeno che si esprime sempre con maggiore aggressività. Testimoniato anche dalla sproporzione tra la violenza delle azioni e il valore della refurtiva».

Secondo lei a cosa è legata questa esplosione di aggressività?

«Tra i diversi fattori incide l’aumento di persone che presentano segnali di alterazione psicofisica. Nei primi cinque mesi dell’anno solo la polizia ha registrato 1.022 interventi per persone con problemi psichiatrici o affini. Il fenomeno richiede una risposta più complessa di quella che può essere data dalle sole forze dell’ordine. Ma c’è anche dell’altro…».

Cosa?

«Una forte diffusione tra i ragazzi dell’alcol. Avvieremo una campagna insieme a tutti i sindaci per un più incisivo controllo per il rispetto delle norme stringenti già in vigore. Confido però anche nell’impegno delle associazioni di categoria e mi permetto di confidare anche nel sostegno di persone come Chiara Ferragni così vicine alle nuove generazioni».

Quanto influisce l’abuso di alcol sulla violenza delle notti milanesi?

«Il senso del bere nella nostra tradizione è nello stare insieme. Oggi invece è un bere smodato che alimenta una solitudine disperante tra i giovani, senza freni inibitori».

C’è poi il tema sempre caldo delle periferie.

«Stiamo intervenendo in maniera incisiva. In due anni e mezzo abbiamo restituito quasi 800 alloggi occupati, individuati nel rispetto della fragilità. Coinvolgendo tutti gli enti. Ripristinare la legalità significa far rispettare le regole, ma anche garantire i diritti».

Come in via Bolla, teatro un mese fa di una rivolta degli abitanti regolari contro gli abusivi.

«E come avverrà con più ampio respiro a San Siro, altra realtà difficile, con un’agenda sociale, di formazione e lavoro, di legalità e di rigenerazione urbana. Lavorare per la sicurezza è, allo stesso tempo, un impegno quotidiano e di strategia e le strategie che vedono unite le istituzioni sono vincenti. Come dimostra la riqualificazione del bosco di Rogoredo».

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16 luglio 2022 (modifica il 16 luglio 2022 | 22:47)

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, 2022-07-16 22:55:00, Appello di collaborazione all’influencer per una campagna di contrasto all‘abuso di alcol tra i giovanissimi, Cesare Giuzzi

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