La normativa italiana (d.lgs. 81/2008; d.m. salute 388/2003) assegna al primo soccorso un importante e decisivo ruolo all’interno di quello che potremmo definire essere il sistema di gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e impegna il datore di lavoro a formare gli addetti e a, anche a seguito di detta formazione, organizzare il piano di emergenza.
Inutile ribadirlo ma dall’organizzazione del sistema di Primo Soccorso anche nelle nostre scuole dipende l’avviamento precoce e appropriato dei primi step della catena dell’emergenza che, attendendo l’arrivo del soccorso avanzato, raffigurano un momento chiave per consentire la sopravvivenza dell’infortunato. In questi due articoli, accompagnati da due ospiti d’eccezione, il dott. Goffredo Vaccaro, Presidente Onorario della Commissione BLSD oltreché DGE del Distretto 2110 del Rotary International, e il dott. Maurilio Carpinteri, attuale Presidente della Commissione BLSD del Distretto 2110 Sicilia e Malta del Rotary International e già direttore del reparto di Anestesia e rianimazione del PO di Siracusa. Saranno loro che da anni, gratuitamente, formano con gratuità e impegno il personale aziendale di una vastissima area del nostro Paese e studenti a immetterci nell’alveo della importantissima “cardio-protezione” che il Rotary del Distretto 2110 da anni omaggia ai territori e alle comunità tutte.
Quadro normativo e linee guida
- Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, (artt. 15, 18, 25, 36, 43, 45) Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
- Decreto del Ministro della salute 15 luglio 2003, n. 388, Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale e successivi aggiornamenti.
- Linee guida comitato tecnico interregionale della prevenzione nei luoghi di lavoro primi indirizzi applicativi, seduta comitato tecnico in data 10 gennaio 2005.
- Linee guida ERC (European Resuscitation Council) 2015 – 2020, Sezione 9 primo soccorso.
La gestione del primo soccorso e la normativa
- Classificazione aziendale: le aziende sono classificate in tre gruppi (A-B-C), a seconda dei rischi e dei lavoratori presenti (art. 1 d.m. 388/03)
- Designazione e nomina degli addetti al primo soccorso (art. 18 d.lgs. 81/08)
- Il datore di lavoro prende i provvedimenti in materia di primo soccorso art. 45 d.lgs.81/08
- Attrezzatura di primo soccorso e mezzo per la chiamata di emergenza (art. 2 d.m. 388/03) (tenuti in corretto stato d’uso e ben visibili; possono essere integrati in base ai rischi presenti in azienda);
- Formazione degli addetti al primo soccorso (art. 3 d.m. 388/03) (la formazione deve essere svolta da personale medico retraining a cadenza almeno triennale; i contenuti minimi dei corsi devono essere integrati con i rischi specifici dell’attività svolta);
- Definizione delle procedure e del piano di emergenza;
- Informazione a tutti i lavoratori sulle procedure di primo soccorso e sui nominativi dei lavoratori incaricati (art. 36 d.lgs. 81/08).
Il Rotary e le indicazioni per una formazione efficace
L’infortunio o il malore – si legge nella interessante pubblicazione dell’INAIL dal titolo “Il primo soccorso nei luoghi di lavoro” del 2018 – è un evento che coglie all’improvviso, fisicamente e psicologicamente, sia l’infortunato che il soccorritore. La calma si raggiunge con la formazione e le simulazioni frequenti di situazioni che potrebbero avvenire davvero, nel corso delle quali ci si allena a compiere le manovre indicate. L’apprendimento di abilità pratiche e tecniche di primo soccorso si raggiungono per il tramite corsi di formazione che privilegino le parti addestrative rispetto a quelle teoriche. Ad esempio, nel caso delle manovre di basic life support (BLS), una buona prassi da seguire sono i corsi di basic life support and defibrillation (BLSD) per non sanitari svolti secondo le linee guida dell’International Liason Committee on Resuscitation (ILCOR), diffuse in tutto il mondo. Queste raccomandazioni – si legge nella pubblicazione dell’INAIL dal titolo “Il primo soccorso nei luoghi di lavoro” del 2018 – indicano con chiarezza che la prassi di insegnare a gruppi numerosi, solo con lezioni teoriche, non è efficace dal punto di vista dell’apprendimento, ma è necessario un tempo dedicato, in cui l’allievo possa provare più volte e per un tempo congruo le manovre, attraverso l’ausilio di dispositivi opportunamente predisposti. L’interessante intervista che segue segna un importante punto fermo nella formazione, necessaria e inderogabile, in tutti i luoghi di lavoro ma, principalmente, nelle scuole ove, giornalmente, vivono e operano milioni di docenti, studenti e personale ATA.
L’impegno del Distretto Rotary 2110, dottore Goffredo Vaccaro, è finalizzato alla cardio-protezione a 360 gradi, dalla prevenzione delle malattie cardio-vascolari alla diffusione del Basic Life Support and Defibrillation. Tante attività sono state portate a compimento fino a oggi. Quanto è importante per il Rotary radicarsi sul territorio e, principalmente, promuovere una attenzione particolare alla prevenzione? Quali sono i progetti?
«Il Rotary è impegnato da sempre in progetti finalizzati a migliorare la qualità di vita della Persone delle comunità all’interno delle quali si trova ad operare. Con questo obiettivo sono stati portati a termine, e sono attivi, numerosi progetti che guardano alla promozione della salute come azione prioritaria per migliorare la qualità di vita. Il principale Progetto che Rotary ha ad esempio inteso intraprendere è end of polio che da anni vede attivi i Rotary di tutto il mondo con azioni di supporto economico e con attività dirette nei territori del mondo ancora colpiti dalla poliomielite con l’obiettivo di eradicare questa malattia terribile attraverso una serrata campagna di vaccinazione portata sino all’ultimo lembo della terra. Azioni in ambito sanitario di promozione dei corretti stili di vita e di prevenzione delle malattie sono centrali in tutti i programmi dei Club Rotary e dei Distretti Rotary e tra questi anche numerosi progetti orientati alla prevenzione delle malattie cardiovascolari».
Il Rotary del Distretto 2110, dottore Maurilio Carpinteri, è impegnato da un decennio, quasi, nel ridurre le morti e gli esiti invalidanti secondari all’arresto cardiaco. È così?
«Rientra tra questi il progetto Rotary BLSD che Goffredo Vaccaro ha inteso proporre oltre 9 anni fa su tutto il territorio del Distretto 2110 Sicilia Malta con l’intento di ridurre le morti e gli esiti invalidanti secondari all’arresto cardiaco improvviso. Persone malate e persone malate ma non a conoscenza della propria malattia possono purtroppo rimanere vittime in qualunque luogo e a qualunque orario di un arresto cardiaco. Assistere ad un arresto cardiaco, chiamare ed attendere il soccorso organizzato senza compiere alcuna ulteriore manovra significa bruciare chance di recupero».
Dottore Maurilio Carpinteri, le attività di formazione al BLSD si rivolgono a chi?
«Nel 2017 la commissione Rotary BLSD 2110 ha ottenuto l’accreditamento dall’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana e i corsi sono effettuati sotto il controllo delle quattro Centrali Operative dell’Emergenza Sanitaria del territorio Siciliano. Si tratta di una attività svolta da istruttori volontari e si rivolgono principalmente a personale e allievi delle scuole, alle forze dell’ordine e ad associazioni di volontariato; in pratica pensiamo di intercettare così parti della popolazione attiva del nostro territorio che abbiano motivazioni a tutelare la Vita delle Persone senza averne tuttavia l’obbligo come alcune categorie lavorative. L’interesse della comunità, e di conseguenze quindi di Rotary, è quello di avere il maggior numero di persone formate alla rianimazione cardiopolmonare e all’uso del defibrillatore semiautomatico. Questa capillarità e di conoscenza e competenza diventa elemento di sicurezza per la comunità».
Quanti operatori laici BLSD sono stati formati durante questi anni e quanti DAE sono stati donati dal Rotary del Distretto 2110 e dai Rotary Club?
«Dal 2017, quando è stato ottenuto l’accreditamento dall’Assessorato alla Salute sono stati tenuti su tutto il territorio siciliano 349 corsi e sono stati rilasciati ai sensi del D.A. 2345/2016 quasi 5200 attestati. Cinquemiladuecento persone, sparse su tutto il territorio regionale in grado di riconoscere un arresto cardiaco, effettuare le manovre di rianimazione cardiopolmonare e utilizzare correttamente un defibrillatore semiautomatico. Per farlo abbiamo formato nel corso degli anni oltre 100 istruttori che, da volontari, donano alla collettività il loro tempo e la loro competenza».
Il progetto del Ministero dell’Istruzione di “Primo soccorso a scuola”: in allegato il format
Il 7 novembre 2017, il MIUR, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha ufficialmente presentato a Roma il progetto “PRIMO SOCCORSO A SCUOLA – Percorso formativo per le studentesse e gli studenti”. Il progetto, realizzato congiuntamente da MIUR e Ministero della Salute e finalizzato a diffondere nelle scuole la cultura del Primo Soccorso (Rianimazione Cardiopolmonare, uso del DAE – Defibrillatore Semi-Automatico Esterno, Disostruzione delle vie aeree e gestione dei traumi), è attuazione del comma 10 art. 1 L. 107/2015, la “Buona Scuola”.
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