Il professore corregge un compito in classe di storia: 17 su 25 ricevono un voto basso. Si sfoga sui social: Basta vittimismo, gli alunni si impegnino a migliorare

Un post su Twitter di un docente di Storia, in servizio presso una scuola media in Spagna, ha sollevato un dibattito significativo riguardo alle dinamiche scolastiche odierne. Con oltre 1,7 milioni di visualizzazioni e un’ampia gamma di reazioni, la questione centrale si rivolge alla preparazione emotiva e scolastica degli studenti.

Il professore ha condiviso un’esperienza preoccupante: durante un compito in classe, 17 su 25 studenti di primo anno di scuola media hanno ottenuto una valutazione negativa. Questo dato, inaspettatamente alto, solleva interrogativi sulla qualità dell’istruzione e sulle competenze degli studenti.

Acabo de corregir un examen de 1ESO (12 años). Suspenden 17 de 25. Salvo por dos o tres chavales, el paisaje es estremecedor. En cambio, durante la hora de tutoría han demostrado una maestría sin igual en la detección y expresión de sus emociones y sentimientos. Detección y…

— Profesor secundario (@profsecundario) November 8, 2023

Come segnala Huffington Post, un aspetto rilevante della riflessione del docente riguarda l’uso delle emozioni da parte degli studenti. Sebbene dimostrino abilità nell’esprimere e riconoscere i propri sentimenti, sembra che queste competenze non traducano in un miglioramento scolastico o personale. Piuttosto, l’insegnante suggerisce che tali abilità potrebbero contribuire a un racconto di vittimizzazione, dove le minacce percepite non corrispondono alla realtà.

La riflessione si sposta poi sulla preparazione ricevuta dagli studenti nelle scuole primarie. Il professore ipotizza che un’enfasi eccessiva sull’analisi del fallimento scolastico, a discapito dell’apprendimento di strategie per evitarlo, possa essere una causa radicale del problema. La considerazione apre un dibattito sulle priorità e metodi educativi correnti.

Le reazioni alla condivisione del professore sono state variegate, alcune critiche verso le sue riflessioni. La discussione, certamente, invita a un’analisi più approfondita delle pratiche educative e della preparazione emotiva degli studenti, un tema di non di secondaria importanza nel sistema scolastico.