Il rispetto degli alunni verso i docenti dovrebbe basarsi sulla gratitudine per il loro ruolo non sulla paura. Le parole dello scrittore Camon

La vicenda accaduta in provincia di Treviso dove una docente, dopo aver assegnato una nota disciplinare a un alunno, è stata minacciato da quest’ultimo e dai suoi compagni, è stata al centro dell’articolo dello scrittore Ferdinando Camon su “Avvenire”.

L’episodio mette in luce non solo la questione del bullismo ma anche e soprattutto il declino del prestigio e del rispetto verso gli insegnanti.

Il rispetto che gli studenti dovrebbero nutrire verso i loro insegnanti dovrebbe basarsi non sulla paura, ma sulla gratitudine e stima per il loro ruolo formativo. Tuttavia, Camon evidenzia una realtà diversa: gli insegnanti, nonostante il loro impegno, lottano per guadagnarsi stima e rispetto a causa delle loro condizioni lavorative e salariali. Questa situazione contribuisce a un circolo vizioso dove il basso compenso degli insegnanti è sia causa che effetto della loro scarsa valorizzazione sociale.

Lo stato italiano è indicato come il principale responsabile di questa situazione. A differenza di altri paesi come la Francia e la Germania, dove gli insegnanti sono meglio retribuiti e valorizzati, in Italia persiste un “miserabile pagamento”, che riflette la scarsa considerazione del ruolo dell’insegnante nella società. Un miglioramento nelle condizioni di lavoro degli insegnanti avrebbe ripercussioni positive sull’intera società, migliorando la qualità dei servizi e la funzionalità degli uffici statali e privati.

L’episodio di Treviso evidenzia anche l’importanza del ruolo delle famiglie nella formazione e nel comportamento degli studenti. Camon suggerisce che un maggiore coinvolgimento delle famiglie nella vita scolastica dei ragazzi potrebbe prevenire episodi di bullismo e migliorare il rendimento scolastico. L’alleanza scuola-famiglia è vista come un pilastro fondamentale per il rilancio del sistema educativo.