Il rossetto è come l’abito, dà la forza a chi lo porta. Mariacarla in primo piano

Il rossetto è come l’abito, dà la forza a chi lo porta. Mariacarla in primo piano

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di Giancarla Ghisi

Presentato «Born in rosso» di Valentino che si ispira a capi haute couture dell’archivio. Piccioli: «É un colore che è un codice emozionale»

E rosso sia! Ritorna il rossetto, via la mascherina ed eccolo di nuovo in primo piano. Non un semplice accessorio ma, da secoli, il miglior alleato delle donne. Si parlava di «pietre più o meno preziose» sbriciolate e applicate sulle labbra già cinque mila anni fa in Mesopotamia. E’ stata Cleopatra, però, la prima a tingersi le labbra di rosso. Questa tonalità, e non poteva che essere così, è stata scelta da Valentino per la nuova campagna «Born in rosso»: cinque lip-stick declinati in varie nuance. «Valentino -raccontano alla maison – parla in rosso: non viene considerato solo un colore ma è un linguaggio che dimostra la sua identità. Un codice emozionale e sentimentale dalle infinite voci. Ogni creazione racchiude personalità e soprattutto la possibilità di cambiare: punk e romantico, libero e brillante, poetico e potente, gioioso e magnetico. Sempre multi-sfaccettato».

Per la ricerca sono stati aperti gli archivi di piazza Mignanelli con i suoi sei mila pezzi, tra abiti e accessori, dagli anni ’50 ad oggi, compresi anche gli esemplari indossati da Liz Taylor e Jackie Kennedy, due fra le più note fan del rosso. Raoúl Alejandre, il global pro artist del beauty, ne ha selezionati cinque: «Gli abiti scelti — dice Pierpaolo Piccioli direttore creativo — hanno una storia. Tre fanno parte di una mia collezione alta moda che ha sfilato a Pechino; era intitolata Daydream: un sogno ad occhi aperti in una tonalità che avevo ideato, ibrida tra rosso e rosa. Uno proviene dalla collezione alta moda spring-summer 2017: è un abito di chiffon leggero, poetico, etereo, ma le sarte che hanno lavorato alla sua realizzazione sanno che ha richiesto 46 metri di tessuto e 370 ore di lavoro in atelier. Il quinto abito è del 2021». Alejandre ha poi giocato con pigmenti e sperimentato mix di formule per riuscire a riportare nel make up la texture, il colore, il movimento e la sensazione di ogni abito. Ed eccolo anche consigliare la testimonial MariacarlaBoscono e l’ospite Rossy De Palma.

«Fino a qualche anno fa pensavo di diventare un designer o uno stilista — racconta il global pro artist —, ma il make-up è fondamentalmente la stessa cosa: una stratificazione di texture, di colori, che si intrecciano e cambiano continuamente. Almeno, il make up come piace a me. Ho sempre avuto dimestichezza con polveri e colori: un viaggio cominciato da bambino quando vedevo mia madre e mia nonna che si truccavano e volevo farlo anche io. Dal momento in cui ho cominciato questo percorso mi sono sempre ispirato alle donne che mi circondavano». Alejandre ripercorre i momenti di creazione dei rossetti e ci tiene far sapere: «Il rosso è sempre stato un colore molto speciale per me. Ricordo il mio primo complimento da bambino ed è stato quando indossavo una camicia rossa, avevo cinque anni e qualcuno mi ha detto che ero bellissimo, non avrei mai dimenticato quella sensazione. Quindi, quando penso al colore rosso, lo associo sempre all’amore. Il rosso Valentino? Mi piace molto, ciò che lo rende davvero speciale è il fatto di avere un pizzico di calore, quella leggera sfumatura di rosa, che esalta tutte le carnagioni. Si ritrova anche nel «22A», il mio preferito, l’ho utilizzato su tantissime persone e funziona con qualsiasi sottotono di pelle. Li paragono a dei velluti lussuosi. Quando ho visto alcuni tessuti, volevo davvero racchiudere profondità, trama, morbidezza in un rossetto, ma anche la forza che il rosso porta quando lo indossi».

Ore ed ore trascorse in archivio: «Ho visto centinaia di sfumature di rosso, tra velluti, sete, chiffon. É un colore che si trasforma nei tessuti. E io lo rendo unico con le sovrapposizione: uso più rossetti che posso. A volte mi piace molto applicare un colore scuro sulle labbra e poi in successione uno medio e poi uno più chiaro. Adoro creare una gradazione. Dovrei dire che lo uso solo per le labbra, ma in realtà tendo ad applicarlo ovunque. A volte come ombretto».

16 luglio 2022 (modifica il 16 luglio 2022 | 12:44)

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, 2022-07-16 11:47:00, Presentato «Born in rosso» di Valentino che si ispira a capi haute couture dell’archivio. Piccioli: «É un colore che è un codice emozionale», Giancarla Ghisi

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