il caso
Mezzogiorno, 5 marzo 2022 – 21:51
Il presidente della Fondazione annuncia il programma con il direttore già escluso anche dalla Scala di Milano. Interviene il primo cittadino Paolo Vuilleumier: «Il programma non è stato sottoposto al cdi»
di Gimmo Cuomo
Il sindaco Paolo Vuilleumier stoppa il presidente della Fondazione Ravello, Dino Falconio, che, in un’intervista a Il Mattino, aveva ammesso l’inserimento nel programma della prossima edizione della prestigiosa rassegna musicale del direttore d’orchestra russo Valery Gergiev, già bandito dalla Scala di Milano perché amico del presidente russo Vladimir Putin e, soprattutto, per non aver condannato la guerra di aggressione nei confronti dell’Ucraina. «Il maestro Gergiev e l’orchestra russa — aveva detto il notaio napoletano, dalla scorsa estate alla guida della Fondazione — sono nel programma, sia pur provvisorio, del festival 2022. Quello che oggi ci tocca valutare è il profilo culturale e artistico e non gli aspetti politici. In ragione di una mera appartenenza nazionale, non si possono discriminare i musicisti. A meno che un artista non faccia un peana». La sortita non è piaciuta al sindaco di Ravello che ieri ha cercato di riportare la questione nei binari istituzionali. «Non sono certo in discussione — ha ribadito Vuilleumier — i meriti artistici di Gergiev. Così come ha poco senso discutere sui veri o presunti legami con il presidente della Federazione russa, dal momento che il maestro non ha mai sostenuto le ragioni di Mosca in questa guerra che sta devastando l’Ucraina, attentando alla libertà di un popolo che sta soffrendo, ed eroicamente resistendo all’attacco alla propria libertà e al diritto di vivere in un Paese democratico. Ciò che preme sottolineare in questa sede è che il programma del Ravello Festival non è stato ancora sottoposto all’approvazione del Consiglio di Indirizzo, né vi è stata nessuna interlocuzione con i soci fondatori, tra cui lo stesso Comune. Per ora, da Ravello Città della Musica — crocevia del mondo — dove la cultura e l’arte sono elementi fondanti, momenti di incontro e di crescita, si alza solo l’appello che cessi presto il fragore delle armi e che si ristabilisca al più presto la pace nel cuore dell’Europa».
La diretta di De LucaSulla vicenda era intervenuto anche il governatore Vincenzo De Luca che aveva cercato di gettare acqua sul fuoco, dopo le esternazioni di Falconio. Durante la diretta Facebook del venerdì aveva avanzato l’idea di un incontro culturale, a Ravello, tra esponenti russi e ucraini per «consentire una ripresa di contatti, di solidarietà, di amicizie e di rispetto reciproco». E aveva aggiunto: «Cercheremo di seguire le indicazioni che dava Gino Strada e quelle che vengono dal Pontefice». Anche Falconio aveva parzialmente corretto il tiro. «È prematuro fare qualsiasi previsione — aveva aggiunto il presidente della Fondazione — consapevole che la bozza del programma resta comunque soggetta a variazioni». Poi, le parole del sindaco. Questione chiusa o la Fondazione si ritroverà nella bufera come accadde proprio alla vigilia della scorsa estate? In quel frangente il presidente dell’ente Antonio Scurati, pochi giorni dopo la nomina, si dimise in polemica con la Regione che non aveva gradito l’inserimento nel programma del festival dello scrittore Roberto Saviano.
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5 marzo 2022 | 21:51
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