di Aldo Grasso
Nessun parallelismo fra Hitler e Putin, ma toccherà agli storici stabilirne il grado di abiezione
Guardare la Storia con un occhio rivolto al futuro. Di Adolf Hitler abbiamo letto e visto molte cose, dalla sua irresistibile ascesa (come la società tedesca abbia permesso all’invasato caporale di comandare un intero popolo rinunciando alle prerogative delle proprie libertà personali resta un mistero) alla morte nel bunker di Berlino, un’uscita di scena sinistramente memorabile, come una grandiosa recita della dissoluzione o di uno scellerato fallimento. Nel primo dei cinque capitoli de «La Grande Storia» (Rai3), Paolo Mieli ha presentato l’ultimo anno del Terzo Reich: gli ultimi undici mesi di combattimento, interminabili e decisivi, che dopo lo sbarco in Normandia saranno ancora necessari agli Alleati per sconfiggere Hitler e vincere la Seconda Guerra Mondiale in Europa. La Germania nazista è nella morsa, molti pensano che entro dicembre la guerra sarà finita. Invece Hitler, dal suo bunker, ordina di resistere a ogni costo, fino all’ultimo uomo.
Abbiamo visto i tedeschi che si ritirano facendo terra bruciata, Stalin che fa marciare a Mosca 60.000 prigionieri tedeschi in segno di disprezzo, il mancato attentato al Führer, il suicidio di Rommel con gli onori di Stato, lo shock dei campi di concentramento e i corpi degli ebrei seppelliti dai bulldozer, la conquista di Berlino nel maggio 1945. Chissà, prima o poi ci sarà una puntata de «La Grande Storia» dedicata all’invasione russa dell’Ucraina: si comincia a parlare di genocidio, del massacro dei civili compiuto a Bucha, di centinaia di attacchi a strutture mediche, di pericolose incursioni alle centrali nucleari, delle deportazioni di bambini in Russia, delle esecuzioni extragiudiziarie, di uso di bombe a grappolo e bombardamenti su insediamenti civili, di detenzioni arbitrarie di giornalisti. Per carità, nessun parallelismo fra Hitler e Putin. Toccherà agli storici stabilirne però il grado di abiezione.
12 agosto 2022 (modifica il 12 agosto 2022 | 21:44)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-08-12 20:08:00,
di Aldo Grasso
Nessun parallelismo fra Hitler e Putin, ma toccherà agli storici stabilirne il grado di abiezione
Guardare la Storia con un occhio rivolto al futuro. Di Adolf Hitler abbiamo letto e visto molte cose, dalla sua irresistibile ascesa (come la società tedesca abbia permesso all’invasato caporale di comandare un intero popolo rinunciando alle prerogative delle proprie libertà personali resta un mistero) alla morte nel bunker di Berlino, un’uscita di scena sinistramente memorabile, come una grandiosa recita della dissoluzione o di uno scellerato fallimento. Nel primo dei cinque capitoli de «La Grande Storia» (Rai3), Paolo Mieli ha presentato l’ultimo anno del Terzo Reich: gli ultimi undici mesi di combattimento, interminabili e decisivi, che dopo lo sbarco in Normandia saranno ancora necessari agli Alleati per sconfiggere Hitler e vincere la Seconda Guerra Mondiale in Europa. La Germania nazista è nella morsa, molti pensano che entro dicembre la guerra sarà finita. Invece Hitler, dal suo bunker, ordina di resistere a ogni costo, fino all’ultimo uomo.
Abbiamo visto i tedeschi che si ritirano facendo terra bruciata, Stalin che fa marciare a Mosca 60.000 prigionieri tedeschi in segno di disprezzo, il mancato attentato al Führer, il suicidio di Rommel con gli onori di Stato, lo shock dei campi di concentramento e i corpi degli ebrei seppelliti dai bulldozer, la conquista di Berlino nel maggio 1945. Chissà, prima o poi ci sarà una puntata de «La Grande Storia» dedicata all’invasione russa dell’Ucraina: si comincia a parlare di genocidio, del massacro dei civili compiuto a Bucha, di centinaia di attacchi a strutture mediche, di pericolose incursioni alle centrali nucleari, delle deportazioni di bambini in Russia, delle esecuzioni extragiudiziarie, di uso di bombe a grappolo e bombardamenti su insediamenti civili, di detenzioni arbitrarie di giornalisti. Per carità, nessun parallelismo fra Hitler e Putin. Toccherà agli storici stabilirne però il grado di abiezione.
12 agosto 2022 (modifica il 12 agosto 2022 | 21:44)
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