«Il voto non è tutto, cerchiamo giovani svegli e ambiziosi»

«Il voto non è tutto, cerchiamo giovani svegli e ambiziosi»

Spread the love

Guida Maturità 2022

A colloquio con Renzo Rosso, presidente del gruppo Otb (Only The Brave) e delegato di Confindustria per l’eccellenza, la bellezza e il gusto dei marchi italiani

di Claudio Tucci

(IMAGOECONOMICA)

5′ di lettura

«Ai maturandi dico: studiate, e guardatevi intorno. Siate curiosi, cercate di capire subito le aziende dove potete inserirvi e mandate cv personalizzati. Ogni imprenditore sarà contento di aver a che fare con giovani svegli e ambiziosi, a prescindere dal voto che prenderete all’esame di Stato. A me piace la persona, il carattere, l’educazione, l’espressione, la volontà, la voglia di lavorare». A parlare è Renzo Rosso, presidente del gruppo Otb (Only The Brave), la holding da lui stesso fondata che controlla marchi di moda del calibro di Diesel, Maison Margiela, Marni, Viktor & Rolf, Amiri, Jil Sander e Staff International, e delegato di Confindustria per l’eccellenza, la bellezza e il gusto dei marchi italiani. «Oggi la scuola e il lavoro sono distanti, occorre avvicinarli di più, come hanno fatto all’estero».

Qual è il ricordo della sua maturità?

Ero molto arrabbiato per il voto finale alla mia maturità, ho preso 36/60, quando invece avevo addirittura portato la terza materia in più addizionale perché volevo arrivare a 60/60. Quindi, molto deluso. Della scuola ho però un bellissimo ricordo: non c’erano docenti in senso stretto, ma gli insegnanti erano dei tecnici dell’industria, per cui appena uscivi da questo istituto potevi già andare a lavorare perché sapevi fare, e bene, qualcosa. Pertanto, chapeau! Io sono un perito per la confezione, un percorso che consiglio a tutti quanti. Perché è uno dei punti forti del nostro saper fare. Il made in Italy è questo: il capitale umano, la qualità di chi sa fare le cose. E siamo i più bravi al mondo.

Che cosa rappresenta oggi l’esame di maturità?

L’esame di maturità è sempre un momento importante perché uno deve portare i cinque anni di studio. Mi sembra però che gli studenti lo stiano facendo sempre più seriamente. Il consiglio che mi sento di dare a tutti i ragazzi è di continuare nell’impegno e nello studio della materia perché poi te lo ritrovi nella vita.

Quando assume un collaboratore a cosa guarda?

Quando inserisco una nuova risorsa in azienda è ovviamente molto più importante la persona, il carattere, l’educazione, il talento, l’espressione, la volontà, la voglia di lavorare. Sono tutte competenze trasversali che sicuramente vanno al di sopra del voto secco dell’esame di Stato. Per cui, sì, il voto di maturità non è così importante per me. Un ragazzo a quell’età non può essere identificato solo con un numero. Forse, è più importante il voto che il ragazzo prende all’università. Perché quella è la conclusione di un percorso più consapevole e maturo.

Cosa, secondo lei, manca ancora per avvicinare scuola e lavoro?

Per realizzare un vero rapporto scuola-lavoro, oggi quanto mai fondamentale, bisogna avere molte più interazioni tra gli istituti scolastici e le realtà produttive, fin dall’inizio, da quando cioè gli studenti scelgono di andare in determinate aziende, e quindi avere la possibilità di vedere i luoghi di lavoro da vicino. È importante anche che le aziende preparino delle brochure o dei video per farsi conoscere dalla scuola e far vedere esattamente quello che fanno. È importante che le imprese siano delle fabbriche aperte ai territori, che sappiano valorizzare le persone ed essere un punto di riferimento per le comunità. Tutto ciò è molto importante per far immedesimare gli studenti nel futuro e nel lavoro della loro vita. E dopo deve esserci molta più interazione con le imprese durante il periodo scolastico. Bisogna quindi avere, come accade già all’estero, delle giornate dove consentire ai ragazzi di passare delle ore dentro le realtà produttive per far avere ai giovani la percezione di cosa succede, di poter toccare con mano la realtà dei fatti e dei processi. E anche come sarà il futuro. Le imprese devono essere pioniere del cambiamento, quindi ad esempio su digitale e sostenibilità hanno assoluto bisogno delle idee e delle energie dei giovani.

, 2022-05-23 19:09:00, A colloquio con Renzo Rosso, presidente del gruppo Otb (Only The Brave) e delegato di Confindustria per l’eccellenza, la bellezza e il gusto dei marchi italiani, di Claudio Tucci

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.