Illy: «Apro una fabbrica di cioccolato nel quartiere più dolce della città»

di Laura Siviero

L’imprenditore inaugura giovedì in piazza San Carlo il primo negozio-lab di Domori

Il cioccolato Domori conquista uno dei salotti più chic di Torino e apre, giovedì con una festa aperta al pubblico, un nuovo store monomarca in piazza San Carlo, il primo in città. Non sarà una semplice cioccolateria, piuttosto un luogo di apprendimento, sperimentazione, degustazione. L’azienda, entrata a far parte del Gruppo Illy nel 2007, oggi compie 25 anni nella produzione di cioccolato sempre di alta gamma, dalla scelta dei materiali al processo produttivo. Ora Illy, con lo store apre una vetrina sul mondo, si potrà assistere alla produzione e ordinare una tavoletta on demand.

Riccardo Illy, aprire in pieno centro a fianco a negozi del lusso, al passeggio, nel cuore della tradizione torinese. Come mai questa scelta?

«I motivi sono due. Torino sta diventando una città turistica importante e la piazza può ospitare un negozio di questo tipo che non sarà semplicemente una cioccolateria. Poi piazza San Carlo è il cuore di Torino che è famosa nel mondo come capitale del cioccolato. L’inventore del processo produttivo del cioccolato fu Caffarel, torinese, nessuna città è migliore di Torino».

Non si è pentito dunque di aver intrecciato la sua azienda al cioccolato?

«Sono particolarmente legato al cioccolato. Mio nonno ha iniziato producendo caffè e cioccolato. Poi durante la prima guerra mondiale dovette scegliere. E si concentrò sul caffè. La leggenda dice che si stizzì a dover incartare i cioccolatini uno a uno e decise di mollare. Una versione più realistica me la diede mio padre. In tempo di guerra non c’erano le materie prime. Al posto del caffè si usava tostare la saggina o la cicoria, mentre il cioccolato non aveva dei surrogati, inoltre i processi produttivi erano più complessi e così lo abbandonò. Per me aprire questa cioccolateria è un ritorno al passato».

Una cioccolateria laboratorio, sarà un luogo ibrido?

«Sarà un po’ più di una cioccolateria. Basata sui fondamentali di Domori. Il prodotto retail di tutte le qualità, che sono il punto di forza dell’azienda, dal Criollo, il cacao più raro e prezioso, che coltiviamo in Venezuela, al Trinitario. Poi per gli appassionati della cucina, donne e soprattutto uomini sempre più numerosi che desiderano cimentarsi con l’esperienza gastronomica ci saranno corsi e degustazioni dalle praline alle torte Sacher. E poi il Gelato Libre di Gianluca Franzoni, presidente e fondatore di Domori, che porta avanti la rivoluzione del gelato, affrancandolo da latte e uova, per esaltare il gusto del cioccolato e della frutta secca, utilizzando solo l’acqua».

Un gelato veggy, molto à la page.

«Non è nato con quell’obiettivo, si tratta di gelati a base di semi oleosi come lo stesso cacao o come le mandorle e i pistacchi, si lavora senza prodotti che contengono proteine animali, per esprimere al meglio le caratteristiche del cioccolato».

Come pensate di soddisfare il turista esigente che vuole vivere un’esperienza on demand e portarsi a casa un pezzo di cioccolato assolutamente speciale, indimenticabile?

«Ci sarà una macchina che riprodurrà il processo produttivo del cioccolato in piccola scala. Si potrà vedere la macinazione, scegliere gli ingredienti e ordinare il cioccolato su misura e ritirarlo dopo tre ore. Nel frattempo il nostro turista potrà andare a visitare il Museo Egizio dietro l’angolo o fare shopping. La comunicazione e la formazione nel campo del cioccolato sono fondamentali. Quando si punta al massimo della qualità, attraverso il miglior processo produttivo e utilizzando la materia prima migliore, anche il non esperto riconosce il valore».