Imprenditore piemontese ricercato in Brasile. È accusato di aver fatto uccidere un dipendente

Imprenditore piemontese ricercato in Brasile. È accusato di aver fatto uccidere un dipendente

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di Floriana Rullo

Secondo la procura di Cearà fu Guido Bertola, di Mondovì (Cuneo) ad assoldare i killer che nel febbraio 2019 freddarono Alban Gropcaj a Fortalesa. L’indagato: «Sono senza parole, per me era come un figlio»

Da sopravvissuto alla morte in una rapina all’accusa di esserne il mandante. È ricercato dalla procura brasiliana di Cearà Guido Bertola, imprenditore di Mondovì. Fu lui secondo gli inquirenti ad assoldare i killer che una sera di febbraio del 2019 freddarono per strada a Fortalesa Alban Gropcaj, 28 anni.

Era un suo dipendente e lavorava in una delle sedi dell’azienda dell’imprenditore monregalese in Brasile.

L’omicidio era avvenuto il 18 febbraio del 2019 quando Alban Gropcaj, residente a Vicoforte Mondovì venne ucciso a Caucaia, nella regione di Fortaleza, nel Brasile orientale. Era stato poco prima in un ristorante proprio con Bertola, per cui lavorava. Secondo quanto ricostruito, tre anni fa i due stavano tornando a casa in auto da una cena consumata in un locale della zona quando sono stati affiancati da due motociclette con a bordo tre malviventi. Sarebbe stata proprio la risposta del 28enne al tentativo di derubarli a portare i malviventi a sparare tre colpi d’arma da fuoco contro di lui.

Due proiettili avevano colpito l’uomo alla testa, un terzo a una spalla. Bertola ne uscì invece illeso. Una versione che però, a tre anni di distanza, sembra venir smentita dagli inquirenti, che hanno cambiato pista. Tanto che il 20 aprile scorso il pubblico ministero dello Stato di Cearà, indica proprio Bertola come il possibile mandante di quello che si sospetta non essere stato un tentativo di rapina finito male bensì un’esecuzione.

Le dichiarazioni dell’accusato

«Queste notizie di stampa riaprono una ferita non ancora rimarginata, a 3 anni dall’indelebile e tragico episodio della morte dell’operaio – dichiara Guido Bertola-. Leggere, per di più, che gli inquirenti brasiliani siano giunti a incolparmi di essere mandante dell’omicidio di Alban, che per me era come un figlio, mi amareggia e lascia senza parole». :

L’avvocato: motivazioni illogiche

«Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione formale,– spiega Simone Bianchino, avvocato di Bertola- sebbene, nel corso delle indagini, abbiamo sempre collaborato con le autorità brasiliane. A breve avremo riscontro dai nostri referenti locali per meglio comprendere il portato di questa notizia. Per quanto abbiamo letto sinora, le motivazioni addotte dagli inquirenti appaiono infondate e del tutto illogiche».

Gli inquirenti brasiliani

Secondo gli investigatori brasiliani alle due persone coinvolte nella rapina non era stato sottratto alcunché e Gropcaj non avrebbe avuto nemici né in Italia né in Brasile. Inoltre, da quanto ricostruito, l’automobile su cui si trovavano, guidata da Bertola, non avrebbe frenato all’arrivo delle motociclette e si sarebbe invece fermata in linea retta, con le porte chiuse, in prossimità del marciapiede. Per questo gli inquirenti pensano che, dietro l’omicidio, si nasconderebbero non meglio specificati “interessi finanziari”. Bertola e due dei malviventi identificati si troverebbero ora a dover rispondere dell’accusa di omicidio, rischiando 30 anni di carcere.

Le indagini proseguono, allo scopo di identificare una quarta persona coinvolta. Un omicidio per cui Bertola si era già dichiarato estraneo ai fatti.

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27 aprile 2022 (modifica il 27 aprile 2022 | 19:39)

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, 2022-04-28 06:31:00, Secondo la procura di Cearà fu Guido Bertola, di Mondovì (Cuneo) ad assoldare i killer che nel febbraio 2019 freddarono Alban Gropcaj a Fortalesa. L’indagato: «Sono senza parole, per me era come un figlio», Floriana Rullo

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