Corsa ai rimborsi Imu degli ultimi anni. Con la sentenza n. 209 dell’ottobre scorso la Corte costituzionale ha rivoluzionato le regole per la tassa sulla casa. Nel dettaglio, i giudici hanno dichiarato illegittima la norma del governo Monti in vigore dal 2011. Una legge che per i coniugi (coppie sposate o unite civilmente) con residenza in abitazioni differenti garantiva l’esenzione Imu ad una sola delle due case. Per anni la casa esclusa quindi stata soggetta impropriamente all’imposta municipale versata ai comuni. Tanto che per i proprietari ora scattata la fase dei rimborsi. I contribuenti potranno avere indietro quanto versato fino al 2017.
La ratio della sentenza quella di prevenire discriminazioni tra coppie sposate e non. Negare la doppia esenzione ai coniugi rappresenterebbe una comprensione del diritto rispetto alle coppie che in assenza di un legame formale, quindi senza essere nucleo familiare a tutti gli effetti, possono non pagare l’Imu.
Non si tratta per di un libera tutti o di un meccanismo automatico. La possibilit di fruire della doppia esenzione sull’Imu viene valutata caso per caso. La condizione di doppia residenza effettiva va provata. Ad esempio attraverso la presentazione di bollette di gas e luce che attestano una quotidianit nell’abitazione e consumi congrui nella casa per cui si richiede esenzione. Un’altra possibilit segnalare la scelta del medico di base nell’area di residenza. I giudici della Corte costituzionale hanno infatti specificato che la sentenza non determina in alcun modo un’esenzione Imu per le seconde case in cui uno dei coniugi abbia trasferito la residenza anagrafica. Bisogna, in sintesi, dimostrare di viverci.
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