Il Molise, una delle regioni meno popolate d’Italia, sta affrontando una notevole crisi demografica, in particolare tra i giovani. I dati più recenti forniti dall’Ufficio Scolastico Regionale rivelano una tendenza inquietante: in soli 20 anni, la regione ha perso oltre un terzo della sua popolazione scolastica.
La questione non è solo un problema numerico ma riflette le sfide che la regione potrebbe affrontare in futuro in termini di sviluppo, economia e coesione sociale.
Per fornire una prospettiva, nel 2003, il Molise vantava una popolazione studentesca di quasi 50.000 alunni. Tuttavia, confrontando quei numeri con quelli odierni, emerge una drastica riduzione. Quest’anno, gli studenti saranno soltanto 34.398, ossia 700 in meno rispetto all’anno scorso. Questo significa che, in due decenni, la regione ha visto sparire oltre 15.000 studenti dai suoi istituti di istruzione.
Questi numeri sono sintomatici di problemi più ampi come l’emigrazione giovanile, la mancanza di opportunità lavorative e l’attrattiva di altre regioni o nazioni. Senza una popolazione studentesca robusta, le scuole potrebbero trovarsi di fronte a sfide come la riduzione del personale, la chiusura di classi o persino di interi istituti.
Mentre le lezioni in Molise sono pronte a ripartire tra due settimane, il prossimo giovedì 14 settembre, i dati forniti suscitano interrogativi sui futuri piani di sviluppo educativo e sulla sostenibilità delle istituzioni scolastiche in regione.
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