In Portogallo situazione complicata sul fronte dell’istruzione con sciopero degli insegnanti. L’iniziativa segue l’imponente manifestazione di sabato 14 gennaio, che ha portato migliaia di docenti da tutto il Paese a sfilare per le vie del centro della capitale (20 mila per la polizia, 100 mila per gli organizzatori).
Alla “marcia per le scuola pubbliche” indetta dall’Unione dei professionisti dell’educazione (Stop), hanno partecipato più di 20mila persone, secondo la polizia; “più di 100mila” a detta degli organizzatori. La sequenza di scioperi dovrebbe concludersi a febbraio e culminerà in una nuova manifestazione prevista per l’11.
Tra le rivendicazioni dei professori, segnala l’agenzia Ansa, c’è il riconteggio dell’anzianità di servizio, congelata più di una volta nel corso degli ultimi anni. Gli insegnanti chiedono che si tenga conto del loro reale orario di lavoro e che gli stipendi vengano aumentati per resistere all’inflazione, che ha raggiunto una media del 7,8% nel 2022, il livello più alto degli ultimi 30 anni.
Secondo i dati dei sindacati riportati oggi dalla stampa, dal 2005 a oggi gli stipendi della scuola portoghese hanno subito una svalutazione del 45%, in parte dovuta anche al metodo di valutazione dell’attività didattica che, attraverso un sistema di quote fisse, impedisce a molti docenti di progredire nella carriera.