In spiaggia, al parco o in auto: cosa fare in caso di eventi estremi

In spiaggia, al parco o in auto: cosa fare in caso di eventi estremi

Spread the love

di Paolo Virtuani

Da gennaio a luglio si sono registrati in Italia 132 eventi climatici estremi: come affrontare i nuovi rischi dei cambiamenti climatici?

Da gennaio a luglio si sono registrati in Italia 132 eventi climatici estremi, sopra la media dell’ultimo decennio. C’è una nuova percezione del rischio?

«Non abbastanza, dobbiamo imparare a essere più consapevoli dei rischi che i cambiamenti climatici comportano», risponde Danilo Calabrese, presidente nazionale dell’Unione degli esperti in Protezione civile (Lares).

I rischi sono aumentati?

«Sì, perché i fenomeni meteo estremi ora sono più frequenti e violenti, colpiscono aree limitate, sono spesso imprevedibili o lasciano pochi margini per un’allerta preventiva. Per questi motivi dobbiamo conoscere cos’è il rischio, quali sono quelli che riguardano il territorio dove viviamo e sapere come affrontarli».

Come dobbiamo comportarci?

«L’informazione è essenziale. In Italia disponiamo di un sistema di allerta veloce ed efficace. Dal 2018 il codice di Protezione civile ha inserito la responsabilità del cittadino rispetto all’informazione. Se prima informarsi era un dovere civico, ora è anche giuridico».

Dove trovare le informazioni?

«Nei canali istituzionali di Protezione civile nazionale o regionali che pubblicano i bollettini di criticità e gli avvisi di allerta meteo, disponibili anche sui social».

Gli avvisi sono abbastanza rapidi?

«Si possono migliorare i sistemi di prevenzione e di allerta e veicolare meglio e più rapidamente le informazioni. Questo potrebbe essere uno degli aspetti più importanti della transizione digitale».

A volte però i fenomeni si evolvono in modo rapido. Cosa fare in concreto?

«Le raccomandazioni sono semplici e seguono il buon senso. L’importante e non attendere lo sviluppo della situazione, pensare “aspettiamo e vediamo cosa succede”. È meglio mettersi subito al riparo».

Cosa fare se si è in auto o in spiaggia?

«Se si è in auto, andare su strade che non siano interessate da smottamenti o cadute di alberi. Non sostare in prossimità o sopra i ponti, anche di torrenti piccoli e secchi le cui portate crescono con rapidità nei nubifragi. Allontanarsi dal mare e dalle spiagge, da tettoie e strutture precarie. Sono piccoli e semplici comportamenti di autoprotezione che fanno parte della cultura comune, ma che ci possono salvare la vita».

Di fronte a questi nuovi rischi climatici, deve cambiare anche l’approccio delle amministrazioni?

«Le istituzioni devono mettere in campo tutte le attività di deterrenza e prevenzione. Per esempio con la chiusura di parchi e giardini pubblici, per evitare che cadute di rami e alberi possano mettere a rischio la vita di qualcuno. Oppure l’ordine di allontanamento da aree soggette a inondazioni lampo, senza dimenticare la pulizia ordinaria e straordinaria di tombini e sistemi di deflusso».

19 agosto 2022 (modifica il 20 agosto 2022 | 00:37)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-08-19 22:37:00, Da gennaio a luglio si sono registrati in Italia 132 eventi climatici estremi: come affrontare i nuovi rischi dei cambiamenti climatici?, Paolo Virtuani

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.