Incendio a Malagrotta, Gualtieri: «Un colpo per la città». I rifiuti ad Aprilia e in «tre parcheggi»

Incendio a Malagrotta, Gualtieri: «Un colpo per la città». I rifiuti ad Aprilia e in «tre parcheggi»

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di Maria Egizia Fiaschetti

Il Comune confida nella riapertura del Tmb1, rimasto indenne e dichiarato agibile dai vigili del fuoco, che ieri hanno completato lo spegnimento. La Rida Ambiente dovrebbe accogliere 3.50 tonnellate a settimana. Si pensa a siti di trasferenza

Sarà un gioco di incastri il piano presentato ieri in Prefettura per ricollocare le 8.700 tonnellate settimanali di rifiuti che non potranno più essere conferiti a Malagrotta dopo i danni strutturali causati dal violento rogo di mercoledì a uno dei due impianti di trattamento, il T2, che accoglieva 5.100 tonnellate a settimana. Si spera che l’altra linea (T1) – ieri i vigili del fuoco l’hanno dichiarata agibile – distante dal luogo dell’incendio e rimasta indenne, venga riattivata in pochi giorni e riprenda la lavorazione di 3.600 tonnellate a settimana. Nel frattempo Manlio Cerroni, ex proprietario della discarica di Malagrotta – la società E.Giovi che gestiva l’area è ora sotto amministrazione controllata – dopo aver chiarito la sua estraneità («Io non c’entro niente») accusa: «Se fosse capitato quando c’ero io nel giro di poche ore sarei stato portato in carcere».

Per tamponare l’emergenza, che ieri il sindaco ha definito «un colpo per la città», si pensa di ricorrere alle stazioni di trasferenza per lo stoccaggio temporaneo degli scarti (tra le ipotesi Ostia, Ponte Malnome e Rocca Cencia, ma si stanno valutando anche altri siti). Roberto Gualtieri potrebbe anche utilizzare lo strumento dell’ordinanza, facendo leva sui poteri commissariali ottenuti dal governo. Altro tassello decisivo per comporre un puzzle dai contorni assai labili, la Rida Ambiente di Aprilia che dovrebbe prendere 3.500 tonnellate a settimana. La quota parte restante, 1.600 tonnellate, potrebbe essere distribuita in piccoli quantitativi negli altri impianti del Lazio.

La falla creatasi a Malagrotta non incide sugli sbocchi, ma sulla lavorazione dei rifiuti prima dell’avvio allo smaltimento: «L’incendio ha coinvolto un impianto che trattava i materiali – ha ribadito il presidente della Regione, Nicola Zingaretti – e adesso dobbiamo trovarne un altro». Dopo il sopralluogo di ieri mattina, Gualtieri ha rassicurato i cittadini sul rischio di esalazioni tossiche : «Avremo i risultati definitivi entro 48 ore, ma in base ai primi rilievi effettuati dalle centraline poste nel raggio di 2,5 chilometri le polveri nell’aria non superano i limiti di legge». A confermarlo è stata Arpa Lazio: «I valori del particolato (Pm 10 e Pm 2.5) misurati a Roma e Fiumicino non evidenziano un generale incremento delle concentrazioni rispetto ai giorni precedenti». In linea con le percentuali registrate prima dell’incendio anche i parametri di biossido di zolfo. L’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, ha ribadito che Asl Roma 3, Istituto zooprofilattico e dipartimento di Epidemiologia «sono al lavoro per garantire la sicurezza dei cittadini» ed esortato al rispetto delle prescrizioni. Il Campidoglio ha scelto, infatti, la linea della massima prudenza con la chiusura delle scuole nell’area limitrofa e il divieto di consumo di alimenti nel raggio di sei chilometri.

Il sindaco ha rivolto un’appello all’unità a tutte le forze politiche, invitandole a evitare «polemiche strumentali». In video collegamento con l’assemblea capitolina Gualtieri ha poi ribadito: «È urgente superare l’attuale situazione di insufficienza di impianti e precarietà degli sbocchi che affligge Roma, per dotarla di due biodigestori anaerobici, un termovalorizzatore di ultima generazione e altri impianti necessari a chiudere il ciclo dei rifiuti. Entro lug lio presenteremo il piano».

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17 giugno 2022 (modifica il 17 giugno 2022 | 14:43)

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, 2022-06-17 12:44:00, Il Comune confida nella riapertura del Tmb1, rimasto indenne e dichiarato agibile dai vigili del fuoco, che ieri hanno completato lo spegnimento. La Rida Ambiente dovrebbe accogliere 3.50 tonnellate a settimana. Si pensa a siti di trasferenza, Maria Egizia Fiaschetti

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