di Rinaldo Frignani
Solo dopo il rogo avrebbe raggiunto gli autodemolitori. Gli abitanti: «Più volte è stata chiesta la messa in sicurezza dell’area». Numerose squadre dei vigili del fuoco sono al lavoro per bonificare l’area. La procura attende il report delle forze dell’ordine per aprire un fascicolo
«Si è fatto notte all’improvviso, è un quartiere di persone anziane, si è rischiato la tragedia. Abbiamo accolto in casa che era rimasto da solo». Così domenica mattina alcuni residenti di Cinecittà Est e Centocelle che si sono radunati in strada per assistere alle operazioni di bonifica da parte di vigili del fuoco dopo il maxi incendio divampato nel pomeriggio di sabato in viale Palmiro Togliatti che ha distrutto almeno tre autodemolitori provocando una nube di fumo nero composta da sostanze tossiche visibile per chilometri anche dal mare e non solo nel centro della Capitale.
«Le fiamme sono divampate dalle sterpaglie a ridosso di via Casilina e si sono propagate verso gli sfasciacarrozze», aggiungono gli abitanti ancora sconvolti dopo una notte trascorsa alla finestra con il timore di essere evacuati ancora una volta. Per evitare che qualcuno potesse rimanere bloccato nei palazzi dove, come in via Carlo Fadda, centinaia di persone sono state fatte allontanare perché il rogo aveva raggiunto le tende dei balconi.
I vigili del fuoco stanno bonificando l’intera area dalla quale si levano vapori e un forte odore di bruciato per mettere in sicurezza e spegnere gli ultimi focolai. La zona è chiusa al traffico della polizia municipale, si spera di poterla riaprire entro la serata per evitare il caos traffico lunedì mattina giorno feriale e lavorativo.
Sul fronte delle indagini, anche sentendo le testimonianze dei residenti,le fiamme si sarebbero sviluppate verso le 16.30 in uno spiazzo erboso piuttosto ampio che fino ad alcuni anni fa ospitava le baracche del campo nomadi Casilina 900 , il più grande d’Europa, prima dello sgombero ed è stato poi abbandonato nonostante le ripetute promesse di esponenti politici di bonificare l’area e trasformarla in una parte del parco di Centocelle.
Da lì le fiamme alimentate dal vento si sono spostate per circa 300-400 metri fino ai primi autodemolitori trovando facile esca nei carburanti, nei pneumatici e negli oli combustibili di migliaia di veicoli e pezzi di ricambio. A quel punto l’incendio è diventato incontrollabile, richiedendo l’intervento di oltre cento vigili del fuoco provenienti anche dalla provincia.
L’ultimo a bruciare è stato un altro insediamento rom che si trova proprio dalla parte opposta in direzione di via Papiria: in questo caso non ci sono stati feriti ma le baracche sono andate distrutte. Le indagini sono tuttora in corso, la procura attende l’informativa da parte delle forze dell’ordine per aprire un fascicolo.
Proprio nello spiazzo dell’ex campo nomadi da dove si sarebbe sviluppato un incendio il sindaco Roberto Gualtieri aveva cominciato la campagna elettorale per le primarie del Pd il 15 maggio dello scorso anno. Un aspetto che alla luce di quanto accaduto non viene sottovalutato. Nell’ambito dell’indagini che dovranno chiarire se si tratta di un evento doloso oppure accidentale.
Le operazioni di bonifica dureranno alcuni giorni, i danni per i titolari degli sfasci ammontano a decine di migliaia di euro. Da chiarire, tuttavia, anche la regolarità della presenza di queste strutture in un’area urbana densamente abitata come già accaduto in passato per eventi analoghi e nonostante le ripetute proteste da parte dei residenti. «Da tempo denunciamo il fatto che si tratta di bomba ad orologeria, era già accaduto in passato ma non con queste dimensioni», sottolinea un abitante di viale dei Romanisti.
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10 luglio 2022 (modifica il 10 luglio 2022 | 17:02)
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, 2022-07-10 20:00:00, Solo dopo il rogo avrebbe raggiunto gli autodemolitori. Gli abitanti: «Più volte è stata chiesta la messa in sicurezza dell’area». Numerose squadre dei vigili del fuoco sono al lavoro per bonificare l’area. La procura attende il report delle forze dell’ordine per aprire un fascicolo, Rinaldo Frignani