A che punto siamo con linchiesta Covid di Bergamo (e i tre punti decisivi del piano segreto)

A che punto siamo con linchiesta Covid di Bergamo (e i tre punti decisivi del piano segreto)

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My grandpa says this plugin is clever!, di Luca Angelini e Claudio Del Frate Nel dibattito sulla gestione della pandemia di Covid continuano a tenere banco le inchieste. Nel mentre per il Tribunale di ministri ha archiviato la denuncia dei familiari delle vittime e delle rappresentanze sindacali di base che avevano chiesto di indagare sui vertici del governo Conte 2 Sulle inchieste per la gestione dell’epidemia di Covid, Giuseppe Remuzzi , direttore dell’istituto di ricerca farmacologica Mario Negri, ribadisce al Corriere quanto aveva gi detto: Pi che addossare la responsabilit a questo o a quello nella gestione di momenti drammatici che chiunque avrebbe avuto problemi ad affrontare con lucidit, non dimentichiamo che negli ultimi trent’anni si provato in tutti i modi a smantellare il Servizio sanitario nazionale. Il cosiddetto “modello lombardo” era basato sulla logica del mercato, libera scelta e competizione: tutto il contrario di quello che serve in sanit, dove il mercato proprio non funziona. Se ne sono accorti in Inghilterra (“il nostro sistema sanitario malato ma si pu ancora curare” scrive Lancet) e persino negli Stati Uniti. Quella logica ha contaminato anche gli ospedali pubblici: se paghi vieni assistito subito, senn aspetti mesi o anche anni. Eppure, a tenere banco continuano ad essere proprio le inchieste per addossare la responsabilit a questo o a quello. In quella di Bergamo, spiegano Milena Gabanelli e Simona Ravizza, potrebbe risultare cruciale il Piano nazionale sanitario in risposta a un’eventuale emergenza pandemica da Covid-19, che l’allora ministro della Sanit, Roberto Speranza, si era raccomandato rimanesse riservato. I contenuti del Piano — scrivono Gabanelli e Ravizza — giocano un ruolo decisivo per valutare se chi in quel momento deve decidere ha le conoscenze e gli strumenti per farlo. Ai primi di febbraio 2020, prima dell’individuazione del paziente 1, Stefano Merler, il matematico della Fondazione Bruno Kessler (Fbk), fra i massimi esperti mondiali di modelli epidemiologici — che gi prima di Natale 2019 aveva iniziato a studiare la diffusione del Covid in Cina — aveva fatto presente, agli estensori del Piano, che data l’alta trasmissibilit del virus (R0 = 2.6, dai dati cinesi), anche mettendo in campo interventi che riducono molto la trasmissibilit ma non eliminano del tutto la malattia, l’impatto sul sistema sanitario potrebbe essere devastante. In base agli scenari disegnati da Merler e ai dati reali degli ultimi giorni di febbraio 2020, la Procura di Bergamo conclude: Il contagio aumentava esponenzialmente giorno per giorno, per cui non sarebbe stato complicato ipotizzare sin da subito quale poteva essere l’andamento dell’epidemia nei giorni immediatamente successivi. La seconda che gi alle 18 del 29.2.2020, ossia 9 giorni dopo il primo positivo di Codogno, si era superato il limite dei 1.000 positivi che il Piano prevedeva, nella peggiore e pi grave delle ipotesi, dopo 38 giorni dal primo caso, a significare che i contagi erano ormai fuori controllo. La terza che il Piano prevedeva l’occupazione di 60 posti letto in Terapia intensiva al 38 giorno, mentre in realt dopo 8 giorni i posti letto occupati in Terapia intensiva erano gi 64. Ne discende che il peggior scenario ipotizzato dal Piano era ben lontano dalla cruda e grave realt, con l’ovvia conseguenza che sin da quei giorni il Cts avrebbe dovuto proporre, ed il ministero adottare, provvedimenti restrittivi ben pi incisivi. Intanto, per, a Roma il Tribunale dei ministri ha archiviato la denuncia dei familiari delle vittime e delle rappresentanze sindacali di base che avevano chiesto di indagare sui vertici dell’esecutivo Conte 2 (Giuseppe Conte, Roberto Speranza, Luciana Lamorgese, Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri e Alfonso Bonafede) per la diffusione del Covid-19. Le motivazioni dell’archiviazione sembrano fare a pugni con l’impianto accusatorio della Procura di Bergamo: Il decreto di archiviazione contiene alcuni passaggi in particolare che sembrano segnare il destino dell’inchiesta di Bergamo, dove era stata contestato il reato di epidemia colposa (articolo 438 del codice penale). Perch questo si verifiche, scrivono i giudici la condotta deve consistere nella propagazione volontaria o colpevole dei germi patogeni… Nel caso in esame non vi dubbio che il Presidente del Consiglio, i Ministri ed i consulenti scientifici non hanno il possesso del virus n lo hanno diffuso. Un concetto che pu essere applicato non solo ai ministri ma anche agli altri indagati dal pm di Bergamo. Per il tribunale di Roma infondata anche l’accusa di omicidio colposo: Dovrebbe conoscere la genesi del contagio delle singole vittime e stabilire, al di l di. ogni ragionevole dubbio, che misure di contenimento che non siano state adottate dal Governo, o disposte in ritardo, avrebbero evitato il contagio e l’esito letale. Ma gli strumenti scientifici non sono in grado di accertare tali circostanze In definitiva dunque, non c’erano grandi alternative a l lockdown nei termini in cui scatt all’inizio di marzo 2020 e che in pratica fu un atto essenzialmente politico non suscettibile di valutazione in campo penale : In una situazione di incertezza come quella sopra descritta non era esigibile da parte degli organi di governo l’adozione tout court di provvedimenti in grado di impedire ogni diffusione dei contagi che non tenessero conto della necessit di contemperare interessi diversi e in particolare la tutela della salute e la tenuta del tessuto socio economico della collettivit. (…) ragionevole ritenere che un lockdown anticipato non avrebbe avuto l’effetto di evitare l’epidemia che non pu quindi ritenersi provocata dai rappresentanti di governo. Intanto anche il nome delle due ex ministre della Salute Beatrice Lorenzin e Giulia Grillo (governi Renzi e Conte 1) finito nel registro degli indagati della Procura di Bergamo per il mancato aggiornamento del Piano pandemico. Anche in questo caso gli atti sono stati trasmessi a Roma ma viene contestato il solo reato di rifiuto di atti di ufficio (articolo 328) punito con la reclusione da sei mesi a due anni (o una multa di 1032 euro) ma che solo in rari casi approda a una condanna definitiva. In attesa degli esiti giudiziari, forse il caso di meditare sulla fosca previsione di Remuzzi in caso di una nuova pandemia (Potremmo persino trovarci in una situazione peggiore. Abbiamo meno medici, meno infermieri, che sono sempre pi stanchi e meno motivati) e sui suoi suggerimenti circa le cose da fare: Basterebbe implementare il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che nella missione 6 dice per filo e per segno tutto quello che si dovrebbe fare: “reti di prossimit, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale”, con Case della comunit in cui operano quipe multidisciplinari e assistenza domiciliare integrata (“casa come primo luogo di cura”). Ancora pi importante evitare che il dramma si ripeta: non possiamo permetterci altri morti dopo tutto quello che successo. E allora bisogna mettere mano alla sanit pubblica: deve essere davvero per tutti, da Torino a Trapani, e funzionare.Questo articolo comparso sulla newsletter Prima Ora, uno dei tre appuntamenti de Il Punto del Corriere della Sera per gli abbonati. Ci si pu iscrivere qui. 9 marzo 2023 (modifica il 9 marzo 2023 | 10:08) © RIPRODUZIONE RISERVATA , https://www.corriere.it/politica/23_marzo_09/inchiesta-covid-bergamo-ricostruzione-af240052-be4f-11ed-b743-21e74a13bd9b.shtml, Politica,

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