Inchiesta Totò Ruggeri, nuovo filone: spesi 50mila euro per comprare i voti a Gallipoli

Inchiesta Totò Ruggeri, nuovo filone: spesi 50mila euro per comprare i voti a Gallipoli

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comunali 2021 Mezzogiorno, 26 luglio 2022 – 12:12 I soldi «investiti» a favore di una lista che sosteneva Stefano Minerva, poi eletto di Claudio Tadicini Salvatore Ruggeri, ex assessore regionale Oltre 50 mila euro per comprare voti utili alla rielezione del sindaco di Gallipoli. È quanto avrebbe “investito” l’ex assessore regionale (ed ex senatore Udc) Totò Ruggeri nell’ultima tornata elettorale nella città ionica, conclusa con la conferma di Stefano Minerva, ora oggetto di un nuovo filone d’inchiesta da parte della procura di Lecce. I fatti – tutti da accertare – riguarderebbero una presunta corruzione elettorale avvenuta in occasione delle amministrative di ottobre 2021. Elezioni che videro trionfare al primo turno (e a mani basse) il sindaco Minerva – sostenuto da 12 liste di centrosinistra – contro gli sfidanti Flavio Fasano e Luca Murra, candidati rispettivamente della coalizione civica “Gallipoli Futura” e di Fratelli d’Italia. Il sindaco uscente (nonché presidente della Provincia di Lecce) ottenne il 67,19% delle preferenze, pari a 8.622 voti, mentre Fasano il 29,18% (3744 voti) e Luca Murra 3,63% (466). Le ipotesi dell’accusaL’ipotesi al vaglio del pubblico ministero Alessandro Prontera è quella che, oltre alle elezioni Regionali 2020 (come emerso dalle carte dell’inchiesta ribattezzata “Re Artù” condotta dalla Guardia di Finanza di Otranto), possano essere state condizionate dai soldi anche le elezioni amministrative comunali di Gallipoli dello scorso anno. Anche in questo nuovo filone d’indagine – che getterebbe “ombre” sulle Comunali 2021 – potrebbero essere coinvolti “nomi eccellenti”, tra cui politici locali e regionali. Gli approfondimenti degli investigatori ruoterebbero attorno alla lista con cui l’ex assessore al Welfare Totò Ruggeri sostenne – come già fatto con l’Udc nel 2016 – la candidatura di Minerva. Sarà compito dei magistrati, adesso, approfondire quest’ipotesi investigativa, secondo la quale Ruggeri avrebbe messo in campo – come detto – oltre 50 mila euro, per procacciare e comprare voti a favore della lista “Popolari per Gallipoli”, una delle 12 liste a sostegno dell’uscente e poi riconfermato Minerva. La lista in questione – terza per numero di preferenze – ottenne 1032 voti ed un seggio in consiglio comunale. L’accusa di corruzione elettorale già emersa dalle carte dell’inchiesta, come noto, è contestata a Ruggeri ed al neosindaco ed ex consigliere regionale Pendinelli. E riguarderebbe le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Puglia e quella diretta del Presidente (20 e 21 settembre 2020), in cui Pendinelli era candidato nella lista “Popolari con Emiliano”: lui e il suo mentore Ruggeri avrebbero offerto soldi in cambio di voti ad alcuni loro referenti nei comuni di Aradeo e Gallipoli (qui mediante Sandro Quintana, già consigliere comunale), riuscendo ad ottenere quasi 200 preferenze – 120 ad Aradeo e 75 a Gallipoli – dietro il pagamento di 6.000 e 10.000 euro. La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 26 luglio 2022 | 12:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-07-27 08:22:00, I soldi «investiti» a favore di una lista che sosteneva Stefano Minerva, poi eletto,

Pietro Guerra

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