Oggi, 7 dicembre, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha incontrato le organizzazioni sindacali rappresentative della dirigenza scolastica sul tema della prossima legge di bilancio. All’incontro erano presenti per l’Amministrazione il Capo di Gabinetto, il Capo dell’Ufficio legislativo e il Capo del Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali.
La CISL Scuola ha concentrato in primo luogo l’esame sull’art. 99 del disegno di legge di bilancio, relativo al dimensionamento scolastico: è necessario un chiaro segnale politico affinché quanto previsto dal PNRR non si trasformi da opportunità in un taglio sull’organico della dirigenza e dei dsga. Se è condivisibile che l’assegnazione dei dirigenti scolastici agli istituti non sia più vincolata da parametri rigidi e che sia determinato un organico regionale, occorre però cautela nell’individuazione dei parametri e dell’entità dei correttivi incrementali. Gli effetti su alcuni territori potrebbero essere dirompenti, in chiara antitesi con l’impegno espresso nello stesso PNRR per rafforzare la qualità del servizio e per ridurre la dispersione scolastica. La CISL Scuola ha chiesto che sia modificato l’attuale parametro incrementale (primo anno 1% e secondo anno 0,5%) per introdurre invece un correttivo incrementale pari all’1,5 per cento, allo scopo di mantenere invariata l’attuale dotazione organica. Inoltre il disegno sul dimensionamento scolastico non deve essere affrontato in modo disgiunto dalla parallela azione di riduzione del numero di alunni per classe.
La seconda tematica affrontata dalla CISL Scuola è stata relativa al finanziamento del FUN e alla necessità di una sua immediata stabilizzazione. Infatti, anche volendo considerare gli eventuali risparmi derivanti dal dimensionamento e immaginando che siano tutti destinati al FUN (cosa per nulla scontata), avremmo nell’EF 2024 un incremento di appena 5.426.132 euro e occorrerebbe aspettare addirittura il 2028 per avere un incremento che possa garantire gli attuali livelli stipendiali. Occorre pertanto una soluzione che consenta di non dilazionare alle calende greche un riconoscimento che riteniamo dovuto alla dirigenza scolastica.
È dunque necessario seguire altre strade almeno incrementando immediatamente di ulteriori 25 milioni le risorse stanziate per il 2023 e rendere i 50 milioni così ottenuti, strutturali. In ogni caso l’intervento è urgentissimo se si vogliono evitare restituzioni e se si intende dare sostanza a quanto previsto nel CCNL 2018 circa la competenza nazionale nella determinazione dei criteri per le fasce (decreto dipartimentale1791 del 20 luglio 2022) e per le soglie di retribuzione di posizione parte variabile da attribuire.
Questi interventi urgenti devono poi essere accompagnati da un progetto di armonizzazione della retribuzione dei dirigenti scolastici con quella degli altri dirigenti dell’Area contrattuale. Infine è stato segnalato che il disegno di legge di bilancio non prevede risorse per i futuri rinnovi contrattuali.
L’Amministrazione ha preso atto delle criticità evidenziate, manifestando disponibilità ad approfondire ulteriormente le tematiche segnalate, anche considerando le economie derivanti dalla mancata utilizzazione dei fondi stanziati per il dimensionamento delle istituzioni con popolazione scolastica sino a 500/300 alunni. Tuttavia la strada appare impervia e in salita e le risposte fornite non appaiono ancora soddisfacenti. La CISL Scuola ritiene che debba essere esaminata ogni possibile soluzione. Non può essere rinviato un intervento sul FUN che eviti qualsiasi restituzione e ridia dignità a retribuzioni che sono le più basse all’interno persino dell’Area contrattuale e che vedono grandi disparità nella retribuzione di posizione parte variabile persino tra le Regioni italiane.