di Paolo Salom
Il leader supremo striglia i i suoi funzionari colpevoli di «pigrizia» di fronte al virus. Intanto Pyongyang mostra i muscoli in vista della visita di Joe Biden a Seul
Kim Jong-un apre due fronti ora che la Corea del Nord è precipitata nell’incubo Covid. Se la prende, con toni inusuali da padre severo con i suoi funzionari, colpevoli di «pigrizia» di fronte alla pandemia e, tanto per non perdere le buone abitudini, sarebbe pronto a lanciare un missile balistico intercontinentale (Icbm) per segnalare il suo «gradimento» alla prossima visita in Corea del Sud del presidente americano Joe Biden, che avrebbe espresso il desiderio di visitare l’area di Panmunjom, al 38° Parallelo.
Il Covid-19, che ha colpito la Corea del Nord, con 1,72 milioni di contagi e 62 decessi, ha per la prima volta esposto il «nervosismo» del Giovane Maresciallo, sovrano assoluto del Regno Rosso, nei confronti dei suoi funzionari, ai quali non ha certo nascosto la sua pubblica (questa la novità) irritazione. «L’immaturità nella capacità dello Stato di fare fronte alla crisi», ha detto Kim nel corso di una riunione dei membri del Presidio del Politiburo, vertice decisionale del Partito dei Lavoratori nord-coreano, «e l’attitudine non positiva, la pigrizia e l’inattività dei dirigenti statali ha pienamente svelato i punti vulnerabili e il vuoto del nostro lavoro» contro il Covid-19. Kim, citato dall’agenzia ufficiale Kcna, ha poi sottolineato che non bisogna tollerare la «negligenza» e occorre invece «superare la gravità della situazione».
La pandemia di Covid-19 ha sorpreso la Corea del Nord, che non ha, però, risposto alle offerte di medicinali e attrezzature mediche da parte di Seul, ma ha accelerato la produzione interna di sterilizzanti, termometri e farmaci tradizionali utilizzati per lenire febbre e dolore. Le autorità nordcoreane hanno segnalato ieri 262.270 nuovi sospetti casi di contagio e un nuovo decesso.
In questa situazione Kim potrebbe, ancora una volta, mostrare i muscoli. Le solite fonti sudcoreane, che monitorano con attenzione ogni mossa del Nord, è stata rilanciata l’intenzione, per ora non ancora operativa, di effettuare l’ennesimo test missilistico in occasione della visita a Seul (fine maggio) del leader della Nazione nemica: gli Stati Uniti. Certo non sarebbe il primo: Pyongyang ha finora condotto 16 test analoghi dall’inizio dell’anno.
Ma c’è di più. Secondo il deputato sudcoreano dell’opposizione, Kim Byung-kee, la Corea del Nord avrebbe finito i preparativi per un test nucleare. È noto che nei momenti di difficoltà interna, il regime ha la brutta abitudine di «provocare» gli avversari vicini e lontani, tanto per compattare il fronte interno. Il Covid-19 è forse la sfida più grande e letale per la Corea del Nord dai tempi della carestia seguita, negli anni Novanta, alla caduta dell’Unione Sovietica.
19 maggio 2022 (modifica il 19 maggio 2022 | 10:24)
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