MARTEDÌ 13 SETTEMBRE 2022
risponde Aldo Cazzullo
Caro Aldo,
non volevo credere a quanto riportava un sondaggio che riferiva che tutt’oggi una pur modesta percentuale di sudditi di sua maestà ritiene che il potere del sovrano derivi direttamente da Dio (ma d’altra parte ci sono anche i terrapiattisti…). Ma la cosa più sconcertante sono i giudizi oggi su Carlo III. Ricordo bene quando non lo si riteneva assolutamente all’altezza del compito, e ci si augurava che abdicasse a favore di suo figlio. La stessa permanenza di Elisabetta alle guida del regno faceva sospettare che lei stessa non nutrisse particolare fiducia nelle doti del figlio. Infine ricordo di aver letto di quanto Carlo fosse poco amato dalla servitù per l’attitudine a farsi servire in tutto: il maggiordomo deve anche infilargli i calzini ai piedi.
Alberto Composta, Verona
Caro Alberto,
Questa storia dei calzini mi pare la classica invenzione dei tabloid. Si fidi: la monarchia nel Regno Unito non sarà mai abolita; semmai sarà modernizzata, diventerà meno sfarzosa e più borghese. Carlo sarà un buon re. È un sottovalutato, da sempre. Ad esempio sono decenni che parla di tutela dell’ambiente, prima che diventasse di moda. Poi certo ha pagato un prezzo altissimo alla vicenda di Diana. Ha creduto di potersi comportare come un principe d’altri tempi, che sposava la donna imposta dalla ragion di Stato — nel suo caso una ragazza giovane e bella, destinata a svecchiare e modernizzare l’immagine della famiglia reale — continuando a frequentare la donna che amava davvero. Al di là dei giudizi morali, Carlo non ha considerato che proprio le ragioni della modernità gli imponevano di comportarsi diversamente. Diana si è rivelata incomparabilmente più abile di lui a gestire la comunicazione; anche per questo l’immagine di Carlo uscì a pezzi da quella vicenda. Che però è lontana 25 anni. Gli inglesi ovviamente non lo guardano e non lo guarderanno mai come guardavano sua madre. Però non c’è in questo momento un serio movimento repubblicano nel Paese. Difficilmente i laburisti si sentirebbero rappresentati da un presidente conservatore, e viceversa. Semmai la Scozia tenterà di cogliere l’occasione per lasciare il Regno Unito e riagganciarsi all’Europa. Andremo a Edimburgo senza passaporto, e continueremo a seguire sui siti le vicende della famiglia reale inglese.
LE ALTRE LETTERE DI OGGI
Storia
«Noi, con sette figli: 1.200 euro spesi per i libri scolastici»
Ho provato un senso di sollievo nel leggere la lettera del signor Francesco Casile (Corriere, 7 settembre), riguardo al problema dei libri scolastici che noi famiglie ci troviamo ad affrontare nel mese di settembre. Racconto la nostra esperienza. Mio marito e io abbiamo 7 figli, dai 18 ai 5 anni, di cui 5 frequentano medie e liceo. Vorrei solo far presente, da madre, che le famiglie, numerose o non, sono messe in grande difficoltà dal sistema scolastico per quanto riguarda l’acquisto dei libri per i propri figli. Noi personalmente siamo andati alla ricerca dei libri usati e, nonostante questo, abbiamo speso ben 1.200 euro perché molte edizioni sono cambiate, dal punto di vista puramente «estetico» (perchè materie come matematica e storia non cambiano da un anno altro) ed è necessario acquistarle nuove. Il bonus-libri viene destinato solo a chi ha un Isee basso e credo che non sia corretto perché a volte un Isee alto dipende «disgraziatamente» dal possedere una casa di proprietà, che non si trasforma in cibo quando i soldi sono stati spesi per i libri. Partendo dal presupposto che l’istruzione è considerata un diritto, mi sembra che questo sistema metta in grande difficoltà le famiglie e non incentivi la natalità nel nostro Paese, al contrario la demotivi seriamente. Personalmente credo che sarebbe importante che si parlasse maggiormente di questa situazione per poter trovare soluzioni concrete che aiutino i ragazzi e le famiglie.
Benedetta Possati
-
GIOVANI E LAVORO
«Un’idea per evitare tirocini sottopagati»
Sergio Bramati
-
GERUNDIUM FEST
«Un foglio appeso all’ingresso basta a cambiare le regole?»
Claudia Omar
-
TESSERA SANITARIA
«L’incomprensibile scadenza di una carta senza tempo»
Alberto Tamiozzo
-
ELETTRICITÀ
«Difficile orientarsi nel labirinto dei prezzi»
Gino Muzza , Corsico (Mi);
INVIATECI LE VOSTRE LETTERE
Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.
MARTEDI – IL CURRICULUM
Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino
MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO
Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai.
GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA
Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica
VENERDI -L’AMORE
Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita.
SABATO -L’ADDIO
Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno.
DOMENICA – LA STORIA
Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia.
LA FOTO DEL LETTORE
Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.
Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere
, 2022-09-12 22:55:00,
MARTEDÌ 13 SETTEMBRE 2022
risponde Aldo Cazzullo
Caro Aldo,
non volevo credere a quanto riportava un sondaggio che riferiva che tutt’oggi una pur modesta percentuale di sudditi di sua maestà ritiene che il potere del sovrano derivi direttamente da Dio (ma d’altra parte ci sono anche i terrapiattisti…). Ma la cosa più sconcertante sono i giudizi oggi su Carlo III. Ricordo bene quando non lo si riteneva assolutamente all’altezza del compito, e ci si augurava che abdicasse a favore di suo figlio. La stessa permanenza di Elisabetta alle guida del regno faceva sospettare che lei stessa non nutrisse particolare fiducia nelle doti del figlio. Infine ricordo di aver letto di quanto Carlo fosse poco amato dalla servitù per l’attitudine a farsi servire in tutto: il maggiordomo deve anche infilargli i calzini ai piedi.
Alberto Composta, Verona
Caro Alberto,
Questa storia dei calzini mi pare la classica invenzione dei tabloid. Si fidi: la monarchia nel Regno Unito non sarà mai abolita; semmai sarà modernizzata, diventerà meno sfarzosa e più borghese. Carlo sarà un buon re. È un sottovalutato, da sempre. Ad esempio sono decenni che parla di tutela dell’ambiente, prima che diventasse di moda. Poi certo ha pagato un prezzo altissimo alla vicenda di Diana. Ha creduto di potersi comportare come un principe d’altri tempi, che sposava la donna imposta dalla ragion di Stato — nel suo caso una ragazza giovane e bella, destinata a svecchiare e modernizzare l’immagine della famiglia reale — continuando a frequentare la donna che amava davvero. Al di là dei giudizi morali, Carlo non ha considerato che proprio le ragioni della modernità gli imponevano di comportarsi diversamente. Diana si è rivelata incomparabilmente più abile di lui a gestire la comunicazione; anche per questo l’immagine di Carlo uscì a pezzi da quella vicenda. Che però è lontana 25 anni. Gli inglesi ovviamente non lo guardano e non lo guarderanno mai come guardavano sua madre. Però non c’è in questo momento un serio movimento repubblicano nel Paese. Difficilmente i laburisti si sentirebbero rappresentati da un presidente conservatore, e viceversa. Semmai la Scozia tenterà di cogliere l’occasione per lasciare il Regno Unito e riagganciarsi all’Europa. Andremo a Edimburgo senza passaporto, e continueremo a seguire sui siti le vicende della famiglia reale inglese.
LE ALTRE LETTERE DI OGGI
Storia
«Noi, con sette figli: 1.200 euro spesi per i libri scolastici»
Ho provato un senso di sollievo nel leggere la lettera del signor Francesco Casile (Corriere, 7 settembre), riguardo al problema dei libri scolastici che noi famiglie ci troviamo ad affrontare nel mese di settembre. Racconto la nostra esperienza. Mio marito e io abbiamo 7 figli, dai 18 ai 5 anni, di cui 5 frequentano medie e liceo. Vorrei solo far presente, da madre, che le famiglie, numerose o non, sono messe in grande difficoltà dal sistema scolastico per quanto riguarda l’acquisto dei libri per i propri figli. Noi personalmente siamo andati alla ricerca dei libri usati e, nonostante questo, abbiamo speso ben 1.200 euro perché molte edizioni sono cambiate, dal punto di vista puramente «estetico» (perchè materie come matematica e storia non cambiano da un anno altro) ed è necessario acquistarle nuove. Il bonus-libri viene destinato solo a chi ha un Isee basso e credo che non sia corretto perché a volte un Isee alto dipende «disgraziatamente» dal possedere una casa di proprietà, che non si trasforma in cibo quando i soldi sono stati spesi per i libri. Partendo dal presupposto che l’istruzione è considerata un diritto, mi sembra che questo sistema metta in grande difficoltà le famiglie e non incentivi la natalità nel nostro Paese, al contrario la demotivi seriamente. Personalmente credo che sarebbe importante che si parlasse maggiormente di questa situazione per poter trovare soluzioni concrete che aiutino i ragazzi e le famiglie.
Benedetta Possati
-
GIOVANI E LAVORO
«Un’idea per evitare tirocini sottopagati»
Sergio Bramati
-
GERUNDIUM FEST
«Un foglio appeso all’ingresso basta a cambiare le regole?»
Claudia Omar
-
TESSERA SANITARIA
«L’incomprensibile scadenza di una carta senza tempo»
Alberto Tamiozzo
-
ELETTRICITÀ
«Difficile orientarsi nel labirinto dei prezzi»
Gino Muzza , Corsico (Mi);
INVIATECI LE VOSTRE LETTERE
Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.
MARTEDI – IL CURRICULUM
Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino
MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO
Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai.
GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA
Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica
VENERDI -L’AMORE
Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita.
SABATO -L’ADDIO
Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno.
DOMENICA – LA STORIA
Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia.
LA FOTO DEL LETTORE
Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.
Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere
, Aldo Cazzullo