SABATO 18 FEBBRAIO 2023
risponde Aldo Cazzullo
Caro Aldo,
complimenti alla sala stampa di Sanremo che ha esultato per il quarto posto di Ultimo, dimostrando ancora una volta l’astio nei suoi confronti.
Mario Ferrari
I giornalisti non dovrebbero comportarsi cos, io non l’ho capita la loro esaltazione per il quarto posto di Ultimo. E lei?
Renata Ambrogio
Cari lettori,
A parte il fatto che solo qualche giornalista (non tutti) ha esultato per l’esclusione dal podio di Ultimo, posso dire per esperienza diretta che la sala stampa di Sanremo un posto molto vivace, molto divertente, vissuto con uno spirito un po’ goliardico, da accettare come tale. Ricordo nel 2004 uno splendido Paolo Zaccagnini con il barbone, uno che aveva scoperto Bono Vox giovane nelle vie di Dublino, e il nostro decano Mario Luzzatto Fegiz. Un altro vecchio del mestiere mi raccomand certo scherzando di non lasciare nulla in sala stampa perch talvolta passava il leggendario Leone Di Lernia, detto Trash Man, con i suoi amici a fare i portafogli. Il festival cos, un sottosopra: un posto sonnacchioso come Sanremo si trasforma per una settimana in una succursale ligure di Sodoma e Gomorra, e pensioni frequentate da anziani valetudinari, avvezze a preparare menu con la pastina e le mele cotte, si trovano a ospitare ballerine, coristi, agenti e artisti di ogni tipo. Per quanto riguarda Ultimo, Goffredo Bettini l’ha indicato come esempio dei giovani talenti che una volta la sinistra andava a scoprire, come De Gregori e Venditti. un ragionamento interessante: da tempo la sinistra ha un po’ perso le sue antenne sulla societ. E Ultimo senz’altro un artista interessante (anche se la canzone con cui arriv secondo dietro Mahmood era a mio avviso superiore a quella di quest’anno). Per Francesco De Gregori e Antonello Venditti sono tra i pi grandi artisti europei degli ultimi cinquant’anni. Da ragazzi fecero anche un album insieme, Theorius Campus; poi De Gregori scrisse Alice, Venditti si mise al pianoforte e ne trasse il memorabile attacco di Sotto il segno dei pesci (marzo 1978), negli stessi mesi De Gregori compose Generale, e ora a quasi mezzo secolo di distanza riempiono insieme stadi e teatri con una tourne straordinaria. Senza aver mai bisogno di andare a Sanremo (Guarda che belli i fiori della citt /che mai mi ha visto e mai nemmeno mi vedr). Insomma paragonando Ultimo a questi giganti non lo si aiuta. (E comunque Venditti lo stima molto e gli prefigura un grande avvenire; e ha sicuramente ragione).
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Ho 15 anni, spiegatemi le regole del dibattito pubblico
Sono uno studente di 15 anni del liceo scientifico, dal carattere decisamente puntiglioso. E in effetti ogni giorno a scuola, finisco nell’imbattermi in fruttuose discussioni, o meglio dire accesi litigi, con i miei compagni di classe. La settimana scorsa, per esempio, scrissi nel gruppo classe che visionare un film inerente alla giornata della memoria sarebbe stato interessante; la mattina successiva, un mio compagno replic: Prof., Filippo ci vuole obbligare a vedere un noioso film sugli ebr… A quel punto provai ad interrompere il ragionamento del mio collega, in arte il saggio. E lui, colta la palla al balzo, declam concitato: Aspetta il tuo turno per ribattere! Attieniti alle regole del dibattito e del rispetto!. Lasciai quindi perdere, pensando che, come il muschio si pu evolvere in una rigogliosa quercia, anche noi dovessimo maturare un po’. Per tornato a casa, dopo avere assistito ad una fruttuosa discussione tra uomini piuttosto anziani in un salotto televisivo, venni assalito da mille dubbi. Ma quali sono queste regole del rispetto, in teoria comuni a tutti, in pratica composte e modellate da ciascuno, con il solo scopo di valorizzare la propria credibilit, da ligio e preparato oratore, e minare quella altrui? veramente necessario attendere la fine di un intervento pieno di evidenti bugie prima di poter replicare? Non che il muschio, di questo passo, rischia di rimanere sempre e solo muschio?
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Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino
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Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai.
GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA
Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica
VENERDI -L’AMORE
Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita.
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Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno.
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