MERCOLEDÌ 9 NOVEMBRE 2022
risponde Aldo Cazzullo
Caro Aldo,
cosa ne pensa di Letizia Moratti che dopo aver trascorso una vita ricoprendo importanti incarichi politici nel centrodestra, si trasferisce armi e bagagli in una formazione politica capeggiata da un ex segretario del Pd e da un ex parlamentare europeo sempre del Pd?
Pietro Volpi
La candidatura di Moratti, avrebbe potuto offrire una straordinaria possibilità al Pd di conquistare il Pirellone, ma Letta l’ha scartata perché la signora Letizia ai suoi occhi è ancora legata a Berlusconi e Fontana, e perché la proposta è stata avanzata da Renzi. Miopia o raffinata strategia?
Giorgio Finzi, Milano
Io non sono lombardo e non conosco le realtà di questa regione, ma osteggiare una candidatura Moratti solo per contrapposizione a CalendaRenzi e proporre, per esempio, Pisapia, non mi sembra il massimo per il Pd. Intanto Fontana ringrazia.
Leonardo Agosti
Cari lettori,
Letizia Moratti è una figura storica del centrodestra italiano degli ultimi trent’anni. Come ha ricordato ieri Marco Travaglio sul Fatto quotidiano, è stata presidente della Rai, ministra dell’Università, sindaca di Milano; dopo il primo mandato è stata sconfitta da Pisapia, nonostante alla fine del confronto pre-elettorale gli avesse rinfacciato con un colpo basso un presunto reato da cui il rivale era stato assolto. Letizia Moratti è stata insomma una figura-chiave del berlusconismo. Inoltre il «carattere non affabile», come ha scritto Maurizio Belpietro su La Verità, non la aiuta. Tuttavia la cronaca di questi anni ci mostra che dal berlusconismo non si sta uscendo al centro, ma a destra. Cioè dopo Berlusconi non sono venuti Monti, Renzi, Draghi, Calenda; sono venuti Salvini, Meloni, La Russa, Lorenzo Fontana. In questo quadro Letizia Moratti — figlia di un partigiano, imparentata con una famiglia della borghesia liberale milanese — si ritrova automaticamente al centro dello schieramento politico; e non solo perché ha portato a Palazzo Marino, come city manager, l’attuale sindaco di centrosinistra Beppe Sala. Da qui la discussione che attraversa il Pd: sostenere o no la corsa di Letizia Moratti contro Attilio Fontana? La domanda è legittima. Essere sconfitti con una candidatura di bandiera sarebbe certo meno peggio per il Pd che essere sconfitti sostenendo la Moratti. Ma sostenendo la Moratti si potrebbe avere una chance (a mio parere minima) di battere Fontana, presidente logorato da una gestione del Covid che non si può certo definire brillante, almeno nella fase in cui al posto della Moratti c’era il leggendario assessore Gallera. Una sconfitta di Attilio Fontana sarebbe certo una sconfitta pesante per Salvini, e accelererebbe quella svolta centrista e post-ideologica della Lega sollecitata dalla parte moderata e autonomista del partito, che ha in Luca Zaia il punto di riferimento. Ma alla fine il Pd deciderà di non rischiare, e quindi di perdere per l’ennesima volta le regionali in Lombardia; nella speranza di salvarsi l’anima.
LE ALTRE LETTERE DI OGGI
L’addio
«L’eredità di nonna Lisa che amava il tricolore»
A vrebbe compiuto 111 anni Luisa Zappitelli, «nonna Lisa» per tutti: era nata l’8 novembre 1911 a Villa Seminario di Città di Castello. Se ne è andata il 19 giugno 2021, pochi giorni dopo le celebrazioni del 2 giugno, Festa della Repubblica, che lei aveva impressa nel cuore come data simbolo del calendario della vita accanto al 25 Aprile, all’8 marzo e al Primo Maggio, festa dei lavoratori. Anche in quella occasione dalla finestra di casa accanto alla figlia Anna Ercolani, professoressa in pensione, omaggiata da un indimenticabile concerto improvvisato sul giardino dal maestro Fabio Battistelli e dalla musica del suo clarinetto ispirata all’Inno di Mameli, aveva baciato il tricolore (nella foto del giorno) e appoggiato la guancia su di esso a testimoniare tutto il suo amore per la Patria. «Quella immagine è la sintesi della sua vita — racconta la figlia Anna —, la mamma è stata e sarà sempre una donna straordinaria che lascia in particolare ai giovani una eredità importante. È l’immagine dei momenti belli e brutti, delle conquiste sociali, del primo voto nel 1946 con alcune amiche, delle passioni, dell’amore per la vita e la famiglia. La mamma, per tutti nonna Lisa è stata questo e tanto altro e lo sarà spero anche in futuro per le giovani generazioni per i valori e i sentimenti per la patria e le regole, anche quelle stradali, come il casco da indossare e i limiti di velocità da rispettare. E poi l’amore innato e ammirazione verso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per lei e per noi da sempre punto di riferimento da seguire fino agli ultimi istanti di vita. Così e per sempre la vogliamo ricordare».
Giorgio Galvani
-
SUPERBONUS
«Sarebbe stato meglio erogarlo a beneficio di edifici pubblici»
Vittorino Riva , Milano;
-
PROPOSTA
«Il vantaggio della combinazione part-time e pensione»
Stefano Sportelli
-
IN OSPEDALE
«Ai pazienti è opportuno dare del lei»
Tina Lorenzani
-
TETTO DEI CONTANTI
«Un problema per la sicurezza, ma a chi serve?»
Luciano Giuliani , Monza;
INVIATECI LE VOSTRE LETTERE
Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.
MARTEDI – IL CURRICULUM
Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino
MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO
Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai.
GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA
Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica
VENERDI -L’AMORE
Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita.
SABATO -L’ADDIO
Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno.
DOMENICA – LA STORIA
Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia.
LA FOTO DEL LETTORE
Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.
Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere
, 2022-11-08 22:06:00,
MERCOLEDÌ 9 NOVEMBRE 2022
risponde Aldo Cazzullo
Caro Aldo,
cosa ne pensa di Letizia Moratti che dopo aver trascorso una vita ricoprendo importanti incarichi politici nel centrodestra, si trasferisce armi e bagagli in una formazione politica capeggiata da un ex segretario del Pd e da un ex parlamentare europeo sempre del Pd?
Pietro Volpi
La candidatura di Moratti, avrebbe potuto offrire una straordinaria possibilità al Pd di conquistare il Pirellone, ma Letta l’ha scartata perché la signora Letizia ai suoi occhi è ancora legata a Berlusconi e Fontana, e perché la proposta è stata avanzata da Renzi. Miopia o raffinata strategia?
Giorgio Finzi, Milano
Io non sono lombardo e non conosco le realtà di questa regione, ma osteggiare una candidatura Moratti solo per contrapposizione a CalendaRenzi e proporre, per esempio, Pisapia, non mi sembra il massimo per il Pd. Intanto Fontana ringrazia.
Leonardo Agosti
Cari lettori,
Letizia Moratti è una figura storica del centrodestra italiano degli ultimi trent’anni. Come ha ricordato ieri Marco Travaglio sul Fatto quotidiano, è stata presidente della Rai, ministra dell’Università, sindaca di Milano; dopo il primo mandato è stata sconfitta da Pisapia, nonostante alla fine del confronto pre-elettorale gli avesse rinfacciato con un colpo basso un presunto reato da cui il rivale era stato assolto. Letizia Moratti è stata insomma una figura-chiave del berlusconismo. Inoltre il «carattere non affabile», come ha scritto Maurizio Belpietro su La Verità, non la aiuta. Tuttavia la cronaca di questi anni ci mostra che dal berlusconismo non si sta uscendo al centro, ma a destra. Cioè dopo Berlusconi non sono venuti Monti, Renzi, Draghi, Calenda; sono venuti Salvini, Meloni, La Russa, Lorenzo Fontana. In questo quadro Letizia Moratti — figlia di un partigiano, imparentata con una famiglia della borghesia liberale milanese — si ritrova automaticamente al centro dello schieramento politico; e non solo perché ha portato a Palazzo Marino, come city manager, l’attuale sindaco di centrosinistra Beppe Sala. Da qui la discussione che attraversa il Pd: sostenere o no la corsa di Letizia Moratti contro Attilio Fontana? La domanda è legittima. Essere sconfitti con una candidatura di bandiera sarebbe certo meno peggio per il Pd che essere sconfitti sostenendo la Moratti. Ma sostenendo la Moratti si potrebbe avere una chance (a mio parere minima) di battere Fontana, presidente logorato da una gestione del Covid che non si può certo definire brillante, almeno nella fase in cui al posto della Moratti c’era il leggendario assessore Gallera. Una sconfitta di Attilio Fontana sarebbe certo una sconfitta pesante per Salvini, e accelererebbe quella svolta centrista e post-ideologica della Lega sollecitata dalla parte moderata e autonomista del partito, che ha in Luca Zaia il punto di riferimento. Ma alla fine il Pd deciderà di non rischiare, e quindi di perdere per l’ennesima volta le regionali in Lombardia; nella speranza di salvarsi l’anima.
LE ALTRE LETTERE DI OGGI
L’addio
«L’eredità di nonna Lisa che amava il tricolore»
A vrebbe compiuto 111 anni Luisa Zappitelli, «nonna Lisa» per tutti: era nata l’8 novembre 1911 a Villa Seminario di Città di Castello. Se ne è andata il 19 giugno 2021, pochi giorni dopo le celebrazioni del 2 giugno, Festa della Repubblica, che lei aveva impressa nel cuore come data simbolo del calendario della vita accanto al 25 Aprile, all’8 marzo e al Primo Maggio, festa dei lavoratori. Anche in quella occasione dalla finestra di casa accanto alla figlia Anna Ercolani, professoressa in pensione, omaggiata da un indimenticabile concerto improvvisato sul giardino dal maestro Fabio Battistelli e dalla musica del suo clarinetto ispirata all’Inno di Mameli, aveva baciato il tricolore (nella foto del giorno) e appoggiato la guancia su di esso a testimoniare tutto il suo amore per la Patria. «Quella immagine è la sintesi della sua vita — racconta la figlia Anna —, la mamma è stata e sarà sempre una donna straordinaria che lascia in particolare ai giovani una eredità importante. È l’immagine dei momenti belli e brutti, delle conquiste sociali, del primo voto nel 1946 con alcune amiche, delle passioni, dell’amore per la vita e la famiglia. La mamma, per tutti nonna Lisa è stata questo e tanto altro e lo sarà spero anche in futuro per le giovani generazioni per i valori e i sentimenti per la patria e le regole, anche quelle stradali, come il casco da indossare e i limiti di velocità da rispettare. E poi l’amore innato e ammirazione verso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per lei e per noi da sempre punto di riferimento da seguire fino agli ultimi istanti di vita. Così e per sempre la vogliamo ricordare».
Giorgio Galvani
-
SUPERBONUS
«Sarebbe stato meglio erogarlo a beneficio di edifici pubblici»
Vittorino Riva , Milano;
-
PROPOSTA
«Il vantaggio della combinazione part-time e pensione»
Stefano Sportelli
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IN OSPEDALE
«Ai pazienti è opportuno dare del lei»
Tina Lorenzani
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TETTO DEI CONTANTI
«Un problema per la sicurezza, ma a chi serve?»
Luciano Giuliani , Monza;
INVIATECI LE VOSTRE LETTERE
Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.
MARTEDI – IL CURRICULUM
Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino
MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO
Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai.
GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA
Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica
VENERDI -L’AMORE
Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita.
SABATO -L’ADDIO
Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno.
DOMENICA – LA STORIA
Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia.
LA FOTO DEL LETTORE
Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.
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, Aldo Cazzullo