Amadeus porta a Sanremo la nostalgia degli anni ‘90

Amadeus porta a Sanremo la nostalgia degli anni ‘90

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MERCOLED 7 DICEMBRE 2022

risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,
Amadeus ha comunicato tutti i nomi dei cantanti che parteciperanno al Festival della canzone italiana a febbraio 2023. Tra i partecipanti ci sono vecchi big, scomparsi dalla scena da tanti anni, che si fa fatica a riconoscerli. Penso ad esempio ad Anna Oxa e Gianluca Grignani che sono stati i miei idoli negli anni ’90. Di loro conservo ancora i dischi e le vecchie audiocassette. Ma i tempi oggi sono diversi. Cosa spinge loro di ritornare su quel palco e mettersi in competizione con i volti moderni della musica, tanto diversa rispetto a quella di trent’anni fa? Non si rischia di fare un Sanremo vintage?
Luca Barretta

Caro Luca,
A me sembra che il Sanremo 2023 si presenti molto interessante. Non c’ un vincitore annunciato. Ci sono grandi ritorni: sia Anna Oxa (due volte), sia Giorgia, sia Marco Mengoni hanno vinto il festival, in epoche diverse. Ci sono le interpreti pi interessanti tra le giovani — Levante, Elodie — e le giovanissime (Madame pare una veterana ma ha appena vent’anni). Ultimo arriver assetato di rivincita, dopo aver quasi vinto e quindi perso il festival del 2019, quello di Soldi di Mahmood. E ci sono genialate come la resurrezione dei Cugini di Campagna. Amadeus insomma ha pensato a tutte le generazioni, il che un po’ la formula vincente del festival, l’unica trasmissione tv seguita anche dai ragazzi. Sar un Sanremo postmoderno; ma sar anche un Sanremo vintage. E meno male. Gli anni ’90, gentile signor Barretta, sono un periodo da rivalutare. Jovanotti passava da Gimme five e La mia moto a canzoni bellissime. I cantautori emersi negli anni ’80, Vasco e Zucchero, si confermavano. Franco Battiato scriveva La cura, Ligabue Certe notti, Francesco De Gregori Bellamore, Antonello Venditti Amici mai, Guccini Cyrano, Lucio Dalla Canzone. Pi in generale, gli anni ’90 sono stati un momento magico nella storia dell’umanit: cominciati con il crollo del Muro di Berlino, proseguiti con la fine dell’apartheid e con Nelson Mandela che da galeotto diventa presidente; a un tratto parve persino che israeliani e palestinesi stessero facendo la pace e che la vita pubblica italiana potesse rigenerarsi dalla corruzione e dalla lottizzazione. Poi molte speranze si sono rivelate illusioni. Ma se un artista far rivivere quel periodo, sar l’occasione per raccontare ai nostri figli — cresciuti con le crisi: l’11 Settembre, la Lehman Brothers, la pandemia, la guerra, i prezzi… — un tempo di cui avere nostalgia.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

L’addio

Caro Luciano, mi hai insegnato la Storia e la memoria

Signor Corsini, buonasera!. La mi dica, Begliomini. Le nostre telefonate iniziavano cos, sia che fossero quotidiane, sia che la cadenza assumesse spazi al massimo settimanali. Come sarebbero proseguite, poi, non lo sapevamo nemmeno noi. Perch ci sentivamo per il gusto di farlo, nel rispetto del gesto compiuto e con la delicatezza di far sentire la propria presenza l’uno all’altro. Logico che il tema variasse di poco, per due piastrecentrici come noi. Allora, spesso, ci si raccontava del nostro paese, ognuno per il tempo che lo ha vissuto. Ed cos che, ascoltandoti, ho imparato la differenza tra la Storia (la scrivo con la S maiuscola, come mi hai sempre detto tu) e la memoria. Della prima si possono, e a volte si devono, avere giudizi netti. La memoria, invece, bisogna maneggiarla con cura e avere rispetto per chi l’ha composta. Ho avuto la fortuna di averti incontrato in una fase delicata della vita, di quelle in cui il futuro plastico e serve l’aiuto di mani sapienti per imprimergli una forma. Da quel tuo invito: Devi scrivere un elzeviro per me sono trascorsi 20 anni. Questo tempo stato riempito di progetti realizzati insieme che rimangono tangibili: il libro Che storia ragazzi! e il nostro giornale, Il Reno, sono due di questi. Di cose astratte ce ne sono di pi. Tutto servito per alimentare un’amicizia atipica tra due persone di epoche assai diverse. Caro Luciano, grande amico e maestro. Nel tempo che verr ci saranno momenti in cui mi pogger alla colonna del tuo ricordo. E allora andr avanti con coraggio. Grazie.
Emanuele Begliomini

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

Invia il CV

MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

Invia l’offerta

GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

Segnala il caso

VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

Racconta la storia

SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

Invia la lettera

DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

Invia il racconto

LA FOTO DEL LETTORE

Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere

, 2022-12-07 00:04:00,

MERCOLED 7 DICEMBRE 2022

risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,
Amadeus ha comunicato tutti i nomi dei cantanti che parteciperanno al Festival della canzone italiana a febbraio 2023. Tra i partecipanti ci sono vecchi big, scomparsi dalla scena da tanti anni, che si fa fatica a riconoscerli. Penso ad esempio ad Anna Oxa e Gianluca Grignani che sono stati i miei idoli negli anni ’90. Di loro conservo ancora i dischi e le vecchie audiocassette. Ma i tempi oggi sono diversi. Cosa spinge loro di ritornare su quel palco e mettersi in competizione con i volti moderni della musica, tanto diversa rispetto a quella di trent’anni fa? Non si rischia di fare un Sanremo vintage?
Luca Barretta

Caro Luca,
A me sembra che il Sanremo 2023 si presenti molto interessante. Non c’ un vincitore annunciato. Ci sono grandi ritorni: sia Anna Oxa (due volte), sia Giorgia, sia Marco Mengoni hanno vinto il festival, in epoche diverse. Ci sono le interpreti pi interessanti tra le giovani — Levante, Elodie — e le giovanissime (Madame pare una veterana ma ha appena vent’anni). Ultimo arriver assetato di rivincita, dopo aver quasi vinto e quindi perso il festival del 2019, quello di Soldi di Mahmood. E ci sono genialate come la resurrezione dei Cugini di Campagna. Amadeus insomma ha pensato a tutte le generazioni, il che un po’ la formula vincente del festival, l’unica trasmissione tv seguita anche dai ragazzi. Sar un Sanremo postmoderno; ma sar anche un Sanremo vintage. E meno male. Gli anni ’90, gentile signor Barretta, sono un periodo da rivalutare. Jovanotti passava da Gimme five e La mia moto a canzoni bellissime. I cantautori emersi negli anni ’80, Vasco e Zucchero, si confermavano. Franco Battiato scriveva La cura, Ligabue Certe notti, Francesco De Gregori Bellamore, Antonello Venditti Amici mai, Guccini Cyrano, Lucio Dalla Canzone. Pi in generale, gli anni ’90 sono stati un momento magico nella storia dell’umanit: cominciati con il crollo del Muro di Berlino, proseguiti con la fine dell’apartheid e con Nelson Mandela che da galeotto diventa presidente; a un tratto parve persino che israeliani e palestinesi stessero facendo la pace e che la vita pubblica italiana potesse rigenerarsi dalla corruzione e dalla lottizzazione. Poi molte speranze si sono rivelate illusioni. Ma se un artista far rivivere quel periodo, sar l’occasione per raccontare ai nostri figli — cresciuti con le crisi: l’11 Settembre, la Lehman Brothers, la pandemia, la guerra, i prezzi… — un tempo di cui avere nostalgia.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

L’addio

Caro Luciano, mi hai insegnato la Storia e la memoria

Signor Corsini, buonasera!. La mi dica, Begliomini. Le nostre telefonate iniziavano cos, sia che fossero quotidiane, sia che la cadenza assumesse spazi al massimo settimanali. Come sarebbero proseguite, poi, non lo sapevamo nemmeno noi. Perch ci sentivamo per il gusto di farlo, nel rispetto del gesto compiuto e con la delicatezza di far sentire la propria presenza l’uno all’altro. Logico che il tema variasse di poco, per due piastrecentrici come noi. Allora, spesso, ci si raccontava del nostro paese, ognuno per il tempo che lo ha vissuto. Ed cos che, ascoltandoti, ho imparato la differenza tra la Storia (la scrivo con la S maiuscola, come mi hai sempre detto tu) e la memoria. Della prima si possono, e a volte si devono, avere giudizi netti. La memoria, invece, bisogna maneggiarla con cura e avere rispetto per chi l’ha composta. Ho avuto la fortuna di averti incontrato in una fase delicata della vita, di quelle in cui il futuro plastico e serve l’aiuto di mani sapienti per imprimergli una forma. Da quel tuo invito: Devi scrivere un elzeviro per me sono trascorsi 20 anni. Questo tempo stato riempito di progetti realizzati insieme che rimangono tangibili: il libro Che storia ragazzi! e il nostro giornale, Il Reno, sono due di questi. Di cose astratte ce ne sono di pi. Tutto servito per alimentare un’amicizia atipica tra due persone di epoche assai diverse. Caro Luciano, grande amico e maestro. Nel tempo che verr ci saranno momenti in cui mi pogger alla colonna del tuo ricordo. E allora andr avanti con coraggio. Grazie.
Emanuele Begliomini

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

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MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

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GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

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VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

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SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

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DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

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Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

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, Aldo Cazzullo

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