Italia Paese aggressivo  dal condominio alle strade

Italia Paese aggressivo  dal condominio alle strade

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MERCOLED 14 DICEMBRE 2022

risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,
la tragedia nella riunione condominiale terribile. Se penso all’aggressivit di molte persone solo perch altri non sono d’accordo con loro, mi vengono i brividi. Certo, l’uomo che ha sparato e ucciso le tre donne doveva avere grossi problemi che tutti i condomini conoscevano. Ma in generale, mi pare che ci si debba preoccupare anche per molto meno. Cosa siamo diventati? Genny Rossi Ogni giorno ormai si sentono queste cose. Vuoi per problemi di lavoro vuoi per problemi di famiglia vuoi per la depressione che colpisce ormai tante persone. Molti si tolgono la vita. O la tolgono agli altri pensando di risolvere tutto.
Mario Repaci

Cari lettori,
La riunione di condominio finita a colpi di pistola chiude e corona un periodo in cui sulle strade di Roma sono morte nove persone in dieci giorni. Sull’incidente in cui stata travolta da un Tir Alessia Sbal grava addirittura l’ombra di un omicidio; e se dalle indagini emerge che il camionista probabilmente non l’ha fatto apposta — e ci mancherebbe — resta comunque un crimine, per quanto colposo. Una storia analoga, accaduta a fine novembre a Milano — un rider investito da un’auto prontamente scomparsa — stata ricostruita l’altro ieri da Federico Berni sul Corriere. Vi chiederete: cosa c’entra il pazzo che spara ai condomini con gli incidenti stradali? Temo ci sia una radice comune, che il degrado dei rapporti umani. Guidare con in mano il cellulare, come fanno spesso pure gli autisti dei trasporti pubblici, una mancanza di rispetto meno grave ma altrettanto pericolosa che rivolgere un’arma contro altre persone. Questa sensazione amara che ci accompagna da anni — la cortesia confusa con la debolezza, l’educazione considerata un orpello spagnolesco che non usa pi — si sta esacerbando sempre di pi. Si comincia tollerando le piccole cose, e si finisce con il subire le grandi. ( un degrado che si coglie ad esempio passeggiando per Milano la domenica mattina, sui marciapiedi lordati nella notte). Ovvio che si tratta di gradi diversi, di responsabilit non paragonabili. Ma se si parte dall’idea che le cose di tutti non sono di nessuno, che gli altri non esistono, che il rispetto abolito, che l’impunit assoluta, allora per strada pu succedere davvero di tutto. L’Italia non un Paese violento. un Paese aggressivo. E il conto lo paghiamo tutti, ogni giorno. Spesso il destino a decidere chi deve pagare il conto pi alto.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

Storia

Un caff al bar con un furbetto che non paga le multe

Discorsi da bar si dice. Eppure a me capitato di ascoltare un discorso di quelli da bar proprio sorseggiando un caff al bancone. Chi parlava non era un signore in giacca cravatta ma un artigiano (forse muratore o imbianchino visto il furgone con portapacchi e scale dove l’ho poi visto risalire). In tuta di ordinanza, parlando con il barista mio amico, a voce alta si vantava che lui non ha mai pagato una multa in vita sua, n il bollo di circolazione del furgone, che l’ha sempre fatta franca e che anche ora grazie alla nuova manovra che cancella tasse e sanzioni non riscosse per somme inferiori ai 1000 euro, le numerose multe accumulate per infrazioni o bolli non pagati, verranno abbuonate. Si vantava anche di non aver fatto le vaccinazioni Covid e quindi anche i ridicoli 100 euro di sanzione che avrebbe dovuto pagare andranno in fanteria. Io che mi conservo anche bolli e multe pagate da 30 anni (a volte con rabbia e qualche sacrificio) mi sono dato del cretino perch alla fine la storia di questo strano Paese ci conferma che i furbi la fanno sempre franca e che anzi, pi sei furbo e pi vieni premiato, vedi condoni vari, aumento flat tax, aumento del limite contante, evasione sfrontata eseguita alla luce del sole. Discorsi da bar si dice, eppure alla fine io, onesto contribuente, sono uscito dal bar dandomi del cretino. Aggiungo che il mio amico barista mi ha detto di non farmi ingannare dalla tuta sporca perch l’uomo vive in una grande villa con piscina, di giorno imbrattato di calce e vernice, la sera diventa un elegante signore appassionato di orologi e auto di lusso.
Fausto Romano

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

Invia il CV

MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

Invia l’offerta

GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

Segnala il caso

VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

Racconta la storia

SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

Invia la lettera

DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

Invia il racconto

LA FOTO DEL LETTORE

Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere

, 2022-12-13 23:08:00,

MERCOLED 14 DICEMBRE 2022

risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,
la tragedia nella riunione condominiale terribile. Se penso all’aggressivit di molte persone solo perch altri non sono d’accordo con loro, mi vengono i brividi. Certo, l’uomo che ha sparato e ucciso le tre donne doveva avere grossi problemi che tutti i condomini conoscevano. Ma in generale, mi pare che ci si debba preoccupare anche per molto meno. Cosa siamo diventati? Genny Rossi Ogni giorno ormai si sentono queste cose. Vuoi per problemi di lavoro vuoi per problemi di famiglia vuoi per la depressione che colpisce ormai tante persone. Molti si tolgono la vita. O la tolgono agli altri pensando di risolvere tutto.
Mario Repaci

Cari lettori,
La riunione di condominio finita a colpi di pistola chiude e corona un periodo in cui sulle strade di Roma sono morte nove persone in dieci giorni. Sull’incidente in cui stata travolta da un Tir Alessia Sbal grava addirittura l’ombra di un omicidio; e se dalle indagini emerge che il camionista probabilmente non l’ha fatto apposta — e ci mancherebbe — resta comunque un crimine, per quanto colposo. Una storia analoga, accaduta a fine novembre a Milano — un rider investito da un’auto prontamente scomparsa — stata ricostruita l’altro ieri da Federico Berni sul Corriere. Vi chiederete: cosa c’entra il pazzo che spara ai condomini con gli incidenti stradali? Temo ci sia una radice comune, che il degrado dei rapporti umani. Guidare con in mano il cellulare, come fanno spesso pure gli autisti dei trasporti pubblici, una mancanza di rispetto meno grave ma altrettanto pericolosa che rivolgere un’arma contro altre persone. Questa sensazione amara che ci accompagna da anni — la cortesia confusa con la debolezza, l’educazione considerata un orpello spagnolesco che non usa pi — si sta esacerbando sempre di pi. Si comincia tollerando le piccole cose, e si finisce con il subire le grandi. ( un degrado che si coglie ad esempio passeggiando per Milano la domenica mattina, sui marciapiedi lordati nella notte). Ovvio che si tratta di gradi diversi, di responsabilit non paragonabili. Ma se si parte dall’idea che le cose di tutti non sono di nessuno, che gli altri non esistono, che il rispetto abolito, che l’impunit assoluta, allora per strada pu succedere davvero di tutto. L’Italia non un Paese violento. un Paese aggressivo. E il conto lo paghiamo tutti, ogni giorno. Spesso il destino a decidere chi deve pagare il conto pi alto.

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Storia

Un caff al bar con un furbetto che non paga le multe

Discorsi da bar si dice. Eppure a me capitato di ascoltare un discorso di quelli da bar proprio sorseggiando un caff al bancone. Chi parlava non era un signore in giacca cravatta ma un artigiano (forse muratore o imbianchino visto il furgone con portapacchi e scale dove l’ho poi visto risalire). In tuta di ordinanza, parlando con il barista mio amico, a voce alta si vantava che lui non ha mai pagato una multa in vita sua, n il bollo di circolazione del furgone, che l’ha sempre fatta franca e che anche ora grazie alla nuova manovra che cancella tasse e sanzioni non riscosse per somme inferiori ai 1000 euro, le numerose multe accumulate per infrazioni o bolli non pagati, verranno abbuonate. Si vantava anche di non aver fatto le vaccinazioni Covid e quindi anche i ridicoli 100 euro di sanzione che avrebbe dovuto pagare andranno in fanteria. Io che mi conservo anche bolli e multe pagate da 30 anni (a volte con rabbia e qualche sacrificio) mi sono dato del cretino perch alla fine la storia di questo strano Paese ci conferma che i furbi la fanno sempre franca e che anzi, pi sei furbo e pi vieni premiato, vedi condoni vari, aumento flat tax, aumento del limite contante, evasione sfrontata eseguita alla luce del sole. Discorsi da bar si dice, eppure alla fine io, onesto contribuente, sono uscito dal bar dandomi del cretino. Aggiungo che il mio amico barista mi ha detto di non farmi ingannare dalla tuta sporca perch l’uomo vive in una grande villa con piscina, di giorno imbrattato di calce e vernice, la sera diventa un elegante signore appassionato di orologi e auto di lusso.
Fausto Romano

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Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

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MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

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GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

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VENERDI -L’AMORE

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SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

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DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

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Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

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, Aldo Cazzullo

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