Elogio della sanità pubblica  ma non del pronto soccorso

Elogio della sanità pubblica  ma non del pronto soccorso

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Caro Aldo,
con la manovra finanziaria prosegue l’opera di smantellamento della sanit pubblica che vede, sempre pi, operatori sanitari e pazienti (nessuno escluso) in un girone infernale, il cui apice riscontrabile nei pronto soccorso, veri posti da incubo; indiscutibile che, da parte di chi sottolinea che l’Italia sarebbe fra i Paesi col pi alto numeri di morti causati dal Covid, ci sia una notevole disonest intellettuale nel sostenere che ci dipenda da una sanit pubblica inefficiente da decenni, perch si fa finta di dimenticarsi che una fetta significativa di essi risale a quando il virus irruppe in Italia (unica in tutto l’Occidente) in una situazione di totale assenza di vaccini e cure idonee (semplicemente perch ignoti a tutti in tutto il mondo). Sono molti i cittadini che danno importanza alla sanit solo quando ne hanno bisogno e quando va tutto bene pensano che l’importanza maggiore vada data agli aspetti economici come bollette, spese per i figli, ecc. Lei che ne pensa?
Stefano Casadei

Caro Stefano,
Ricorda la sequenza di quell’interessante film-documentario di Michael Moore sulla sanit americana, Sicko? Si vedevano le statistiche sui migliori sistemi sanitari pubblici al mondo: prima Francia, seconda Italia. I miei vicini al cinema mi guardavano come un matto, perch mi vennero le lacrime al pensiero dell’enorme sforzo quotidiano e collettivo dei luminari e dei portantini, del primario che opera a cuore aperto e dell’infermiere che si prende cura di bambini e anziani. Un lavoro enorme e generoso, reso possibile da chi paga regolarmente le tasse, finanziando le cure anche a coloro che le tasse non le pagano. Il film di Moore per del 2007, da allora le cose sono peggiorate; e rischiano di peggiorare ancora. La pandemia stata per la sanit pubblica la prova cruciale. Non andato tutto bene: 181 mila morti sono l a dimostrarlo. Tuttavia l’abnegazione della grande maggioranza dei medici e degli infermieri innegabile. Trovo grave che il nuovo governo abbia anticipato, in piena recrudescenza della pandemia, il rientro in ospedale dei medici che hanno rifiutato la vaccinazione, dando un esempio disastroso a una popolazione legittimamente perplessa di fronte a terze e quarte dosi che non immunizzavano del tutto dal virus, sempre mutante, ma se non altro ne attenuavano gli effetti. In Italia mancano medici. Il rimedio semplice: rinunciare al numero chiuso, affidando la selezione all’universit; investire pi denaro nella formazione e nella retribuzione dei medici di valore. E in Italia c’ una priorit assoluta: troppa discrepanza tra i reparti, spesso gestiti molto bene e con macchinari all’avanguardia, e i pronto soccorso, che sovente diventano una bolgia dantesca dove si passano intere giornate in barella. Oggi i medici dei pronto soccorso sono pochi e poco protetti, esposti all’arroganza e alla violenza dei familiari dei pazienti. Spostare una parte del personale e delle risorse nei pronto soccorso: il nuovo ministro della Salute Orazio Schillaci d’accordo?

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

Storia

Lettera a mio figlio nel giorno della sua laurea

Oggi mio figlio Tommaso conseguir la laurea specialistica in Marketing Management presso l’Universit Bocconi di Milano. un momento che come padre mi riempie di orgoglio. Nello stesso tempo, in questo giorno speciale mi piacerebbe che avesse questo mio messaggio attraverso il Corriere e che potesse portarlo con s come ricordo per tutta la sua vita: Caro Tommy, non ti dir che la perseveranza vince sempre sul talento perch di talento ne hai in abbondanza. E che condividere moltiplica, perch sei sempre stato attorniato da una molteplicit di affetti. E nemmeno che la vera sfida gestire noi stessi e non gli altri, perch questo gi lo sai. Ti dir, invece, che ti ho guardato crescere con un’ammirazione pari all’orgoglio, rispettando i tuoi rari momenti di scoramento, certo che ne saresti uscito pi forte di prima. E il giorno in cui mi hai detto mi sento bravo mi hai fatto il pi bel regalo che un padre possa aspettarsi. L’augurio che ti faccio in un giorno cos importante di farti piacere ogni cosa che farai nella vita, sapendo che in certi momenti non sar facile. E ricordati che i sogni hanno rispetto di chi non li tradisce: trasformali in progetti e accudiscili con cura. E se troverai qualcosa che ti faccia battere il cuore, vai e prenditelo: nessuno meglio di te sapr come farlo.
Pa’

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

Invia il CV

MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

Invia l’offerta

GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

Segnala il caso

VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

Racconta la storia

SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

Invia la lettera

DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

Invia il racconto

LA FOTO DEL LETTORE

Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere

, 2022-12-16 00:33:00,

Caro Aldo,
con la manovra finanziaria prosegue l’opera di smantellamento della sanit pubblica che vede, sempre pi, operatori sanitari e pazienti (nessuno escluso) in un girone infernale, il cui apice riscontrabile nei pronto soccorso, veri posti da incubo; indiscutibile che, da parte di chi sottolinea che l’Italia sarebbe fra i Paesi col pi alto numeri di morti causati dal Covid, ci sia una notevole disonest intellettuale nel sostenere che ci dipenda da una sanit pubblica inefficiente da decenni, perch si fa finta di dimenticarsi che una fetta significativa di essi risale a quando il virus irruppe in Italia (unica in tutto l’Occidente) in una situazione di totale assenza di vaccini e cure idonee (semplicemente perch ignoti a tutti in tutto il mondo). Sono molti i cittadini che danno importanza alla sanit solo quando ne hanno bisogno e quando va tutto bene pensano che l’importanza maggiore vada data agli aspetti economici come bollette, spese per i figli, ecc. Lei che ne pensa?
Stefano Casadei

Caro Stefano,
Ricorda la sequenza di quell’interessante film-documentario di Michael Moore sulla sanit americana, Sicko? Si vedevano le statistiche sui migliori sistemi sanitari pubblici al mondo: prima Francia, seconda Italia. I miei vicini al cinema mi guardavano come un matto, perch mi vennero le lacrime al pensiero dell’enorme sforzo quotidiano e collettivo dei luminari e dei portantini, del primario che opera a cuore aperto e dell’infermiere che si prende cura di bambini e anziani. Un lavoro enorme e generoso, reso possibile da chi paga regolarmente le tasse, finanziando le cure anche a coloro che le tasse non le pagano. Il film di Moore per del 2007, da allora le cose sono peggiorate; e rischiano di peggiorare ancora. La pandemia stata per la sanit pubblica la prova cruciale. Non andato tutto bene: 181 mila morti sono l a dimostrarlo. Tuttavia l’abnegazione della grande maggioranza dei medici e degli infermieri innegabile. Trovo grave che il nuovo governo abbia anticipato, in piena recrudescenza della pandemia, il rientro in ospedale dei medici che hanno rifiutato la vaccinazione, dando un esempio disastroso a una popolazione legittimamente perplessa di fronte a terze e quarte dosi che non immunizzavano del tutto dal virus, sempre mutante, ma se non altro ne attenuavano gli effetti. In Italia mancano medici. Il rimedio semplice: rinunciare al numero chiuso, affidando la selezione all’universit; investire pi denaro nella formazione e nella retribuzione dei medici di valore. E in Italia c’ una priorit assoluta: troppa discrepanza tra i reparti, spesso gestiti molto bene e con macchinari all’avanguardia, e i pronto soccorso, che sovente diventano una bolgia dantesca dove si passano intere giornate in barella. Oggi i medici dei pronto soccorso sono pochi e poco protetti, esposti all’arroganza e alla violenza dei familiari dei pazienti. Spostare una parte del personale e delle risorse nei pronto soccorso: il nuovo ministro della Salute Orazio Schillaci d’accordo?

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Oggi mio figlio Tommaso conseguir la laurea specialistica in Marketing Management presso l’Universit Bocconi di Milano. un momento che come padre mi riempie di orgoglio. Nello stesso tempo, in questo giorno speciale mi piacerebbe che avesse questo mio messaggio attraverso il Corriere e che potesse portarlo con s come ricordo per tutta la sua vita: Caro Tommy, non ti dir che la perseveranza vince sempre sul talento perch di talento ne hai in abbondanza. E che condividere moltiplica, perch sei sempre stato attorniato da una molteplicit di affetti. E nemmeno che la vera sfida gestire noi stessi e non gli altri, perch questo gi lo sai. Ti dir, invece, che ti ho guardato crescere con un’ammirazione pari all’orgoglio, rispettando i tuoi rari momenti di scoramento, certo che ne saresti uscito pi forte di prima. E il giorno in cui mi hai detto mi sento bravo mi hai fatto il pi bel regalo che un padre possa aspettarsi. L’augurio che ti faccio in un giorno cos importante di farti piacere ogni cosa che farai nella vita, sapendo che in certi momenti non sar facile. E ricordati che i sogni hanno rispetto di chi non li tradisce: trasformali in progetti e accudiscili con cura. E se troverai qualcosa che ti faccia battere il cuore, vai e prenditelo: nessuno meglio di te sapr come farlo.
Pa’

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Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

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Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

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SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

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Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

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, Aldo Cazzullo

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