La ricchezza creata e quella estratta

La ricchezza creata e quella estratta

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Caro Aldo,
17,5 milioni di italiani, tra Natale e Capodanno, sono partiti o sono in procinto di andare in vacanza. Questi numeri ci dicono che, tutto sommato, nel nostro Paese non siamo messi proprio male. Forse esageriamo nel descrivere l’Italia come un Paese povero che non ha futuro? Siamo un Paese con tanti problemi, come altri, che se riesce a risolverli, potr migliorare la qualit di vita dei suoi cittadini.
Sergio Guadagnolo

Caro Sergio,
Uno dei miei primi ricordi da bambino sono le code in autostrada per il Capodanno del 1974. Indicandole, mio padre diceva: Guardala, la crisi!. Un presidente del Consiglio della Prima Repubblica non avrebbe mai parlato cos. Silvio Berlusconi invece non esit a far notare, nel pieno della crisi finanziaria importata dagli Stati Uniti, che i ristoranti sono pieni. Era il 2011. Da allora l’Italia si certo impoverita; in particolare nell’ultimo anno, che ha visto un’impennata nei prezzi. Tuttavia, ogni crisi segna l’aumento del risparmio privato. Non si investe, non si rischia, non si consuma, o si consuma meno, nell’attesa che passi la nottata; cos si mettono da parte soldi destinati a perdere valore, senza crearne. L’Italia resta un Paese ricco. Ma un Paese in cui la ricchezza viene sempre meno creata, e sempre pi estratta. I veri ricchi non sono certo quelli che risultano tali dalle dichiarazioni dei redditi, e neppure i piccoli imprenditori che lavorano dodici ore al giorno e di notte non dormono al pensiero della sorte dei loro dipendenti, che spesso sono la loro famiglia allargata. I veri ricchi sono coloro che vivono di rendita, e talora si sono creati il loro paradiso fiscale in patria grazie all’evasione, quando non hanno portato la residenza fiscale a Montecarlo o alle Cayman. Un Paese cos non certo prodigo di occasioni per i giovani, che non a caso se ne vanno, oppure si arrendono e rinunciano sia a studiare sia a cercare lavoro. Posso darle un consiglio, gentile signor Guadagnolo? Legga La societ signorile di massa di Luca Ricolfi. la migliore descrizione dell’Italia di oggi che possa trovare. Purtroppo una societ cos non pu durare a lungo.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

L’ingiustizia

Io, sfrattata per un debito di 3.000 euro: aiutatemi

Ho 80 anni e sono stata sfrattata il 15 marzo scorso da un immobile a Trieste di propriet di una azienda pubblica di servizi alla persona (con un importante patrimonio immobiliare). A fronte di un debito di 12.900 euro ho fatto un bonifico il giorno 14 marzo di 10.000 euro grazie all’aiuto di una persona che mi voleva aiutare per evitarmi lo sfratto. Ci nonostante la mattina del 15 marzo si sono presentati a casa, con fabbro e polizia come per i mafiosi, dove abitavo con mio figlio che purtroppo causa la pandemia non ha avuto modo di lavorare come agente di pubblicit, e sono stata letteralmente sbattuta in mezzo alla strada a 80 anni e con una stampella perch ho problemi a una gamba e alla schiena, certificati dai medici. Senza un parente che mi potesse ospitare, ho preso due stracci in velocit per andare in un albergo in attesa di liberare l’appartamento in tempi brevi e portando via solo poche cose depositate in un magazzino a Trieste e lasciando l tutto il resto con grande dolore. Ora, dopo aver girovagato da un posto all’altro, mi trovo in un residence a Milano di 35 metri quadrati fino al 16 gennaio (e dopo….) con pochi soldi sperando che mio figlio dopo tante promesse possa iniziare il lavoro. Intanto non potendo curarmi sono peggiorata molto e sono debilitata fisicamente e moralmente. Hanno veramente rovinato la mia vita. Spero vivamente di essere contattata prima possibile per denunciare tutta la vicenda che mi ha distrutto come persona e per ricominciare a dormire sonni tranquilli.
Bruna Blasina

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

Invia il CV

MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

Invia l’offerta

GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

Segnala il caso

VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

Racconta la storia

SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

Invia la lettera

DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

Invia il racconto

LA FOTO DEL LETTORE

Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere

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