Le parole di Pelé a Mazzola e le lacrime di una generazione

Le parole di Pelé a Mazzola e le lacrime di una generazione

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MARTED 3 GENNAIO 2023

risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,
con la morte di Pel certamente non si spegne la contrapposizione tra le due tifoserie che ha animato il mondo del calcio negli ultimi quarant’anni. Pi grande Pel o Maradona? una classifica difficile a farsi, per certi versi anche inutile, perch ci si trova di fronte a due talenti assoluti che hanno segnato in modo definitivo la storia di questo sport. Lei che ne pensa?
Delio Lomaglio

Credo che con Pel (e forse Maradona) del tutto inutile fare classifiche, stato unico e irripetibile, per gli altri proviamo a dire che c’ un primo un secondo e un terzo.
Leo Berenovic

Cari lettori,
Da giorni migliaia di voi scrivono mail e messaggi per commemorare Pel, oltre che per alimentare la discussione impossibile per stabilire chi sia il pi grande di tutti i tempi. Ogni generazione ha il suo campione, che ne ha illuminato l’infanzia. Per gli ottantenni Di Stefano, per i sessantenni Pel, per i quarantenni Maradona, per i ventenni Messi (ma non sottovalutiamo gli adepti di Schiaffino, Eusebio, Cruijff, Cristiano Ronaldo. Se dovessi dire la mia, i calciatori che dal vivo pi mi hanno impressionato sono stati Platini, per l’intelligenza, e Gullit, per la forza fisica). Pel stato l’unico a vincere tre Mondiali, e non solo una statistica: il Brasile non aveva mai alzato la Coppa, sembrava vittima di una maledizione come quella che l’ha stregato negli ultimi vent’anni; con Pel non soltanto il Pais tropical prov al mondo e a se stesso di poter vincere, ma entr a pieno titolo nella carta geografica (qualcuno saprebbe dire il nome di un brasiliano vissuto prima del 1950? ha chiesto Rocco Cotroneo, un giornalista che a raccontare il Brasile ha dedicato la vita). Ho conosciuto tuo padre, sei degno di lui disse Pel a Sandro Mazzola prima di giocare la finale mondiale di Messico ’70. Italiano mafia spaghetti vaffanculo disse Messi a un calciatore della Roma per provocarlo e tentare — invano — di farlo espellere durante il leggendario Roma-Barcellona 3-0. Poi nella vita privata Pel collezionava amori e figli, mentre Messi irreprensibile. Pel viene raccontato come amico dei potenti, compresa la giunta militare brasiliana; ma Maradona prima di scoprire Castro e farsi tatuare il Che flirtava con Menem, il Reagan argentino. Insomma il calcio un romanzo intricato, un’opera aperta a qualsiasi soluzione; e nessuna sbagliata.

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Ho 50 anni e a febbraio del 2022 ho perso il lavoro non per crisi aziendale, ma per le malefatte del titolare, cos la societ stata dichiarata fallita. Dopo 12 anni, contratto a tempo indeterminato, mi crollato il mondo addosso. Ho iniziato a percepire la Naspi, e non nego, che inizialmente la tentazione di sfruttare i due anni concessami, era forte. Ma dopo un mese ero gi stufo e dopo due ero gi in sella a un furgone come driver di una famosa multinazionale dell’e-commerce. Io, addetto a mansioni di segreteria forse non ero adatto e non sono stato rinnovato. Non mi sono perso d’animo e ho fatto per un mese lo scaffalista notturno nella grande distribuzione. Nel frattempo ho inviato il curriculum alla principale web agency italiana e sono stato chiamato per un colloquio. Con me c’erano solo diplomati e laureati eppure sono stato assunto per un’attivit di customer caring e assistenza post vendita. Certo, il primo contratto di sei mesi, non a tempo indeterminato ma un’azienda che non ha problemi a stabilizzare chi ha interesse per il settore ed proattivo. Io lo sono e sono convinto che avr nuovamente un contratto fisso. Racconto la mia storia per dire che in Italia il lavoro c’. Bisogna solo saperlo cercare e, mi spiace dirlo, non tramite i fallimentari centri per l’impiego, ma tramite le piattaforme online che mettono in contatto diretto chi in cerca con le aziende. E bisogna essere propensi a rimettersi in gioco. Io sono di Torino. Forse per i connazionali del Sud Italia pi difficile ma non credo impossibile se vero che la scorsa estate le attivit turistiche lamentavano carenza di personale.
Fabrizio, Torino

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Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

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Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

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