La forza morale di Novak Djokovic

La forza morale di Novak Djokovic

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MERCOLED 1 FEBBRAIO 2023

risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,
qualcuno non sar d’accordo, gli adepti del fuoriclasse Federer, i fan del grintoso e mai domo Nadal, i tennisti di mezza et (come me) con uno sguardo al passato al rivoluzionario Bjorn Borg, al funambolo dal tocco magico (Clerici avrebbe usato altre parole) McEnroe, al magnifico mancino morbido Rod Laver, al superlativo Ken Rosewall il cui rovescio appartiene di diritto al MoMa, ma la crme de la crme del tennis annovera tra i suoi eroi anche Novak Djokovic. Ha gi tanti record, ne raggiunger altri, non so perch, anzi temo di sapere qual il pregiudizio nei suoi confronti, non lo si metta una volta per tutte sul podio, senza se senza ma, alla pari con gli altri hors categorie.
Lucia Marinovich

Cara Lucia,
Ho visto l’ultima volta Novak Djokovic alla finale dei Mondiali in Qatar. In mezzo ai Vvip (i molto Vip) che sfilavano sdegnosi, lui si fermava volentieri a fare selfie con chi glielo chiedeva. In campo l’agonismo lo induce talora a un’aggressivit che contrasta con la dolcezza quasi disarmante con cui si muove un minuto prima e un minuto dopo la partita. oggettivamente una persona di straordinaria intelligenza: tra i suoi numerosi talenti, oltre a quello per le lingue — mi dicono che abbia imparato lo spagnolo e stia imparando l’arabo —, c’ anche quello per lo spettacolo, dai duetti con Fiorello alle strepitose imitazioni di Nadal e della Sharapova che purtroppo ora non fa pi. In questi vent’anni ha sicuramente fatto un percorso dentro se stesso, che l’ha portato non solo a trovare una dieta e una preparazione specifiche, ma a spremere dal suo corpo e dalla sua mente tutte le energie umanamente possibili. La sua superiorit psicologica su avversari anche molto pi giovani impressionante. L’anno scorso l’ho visto schiantare Tsitsipas nella finale degli Internazionali di Roma e Ruud in quella degli Atp di Torino prima sul piano mentale che su quello tennistico. Non soltanto uno dei pi grandi sportivi della storia: un uomo da studiare e da raccontare. Da criticare quando lo merita (prima o poi succede a tutti), ma da prendere come esempio di tenuta, resistenza, forza morale quando vince la decima finale (su dieci) agli Open d’Australia. Alla fine a conquistare pi Slam sar lui. E potremo dire che Federer stato il pi bello, Nadal il pi grande, Djokovic il pi forte.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

Storia

Il mio carnevale felice nel campo profughi di Alatri

Le Fraschette fu campo di concentramento creato da Mussolini nel 1941, a 4 chilometri da Alatri (Frosinone). Ospit inizialmente circa 7000 prigionieri di guerra, divenne campo di internamento per migliaia di slavi contrari al regime fascista di cui la maggior parte mor di stenti e non solo. Passarono da l anche greci e popolazioni in guerra con l’Italia. Dopo il 1944 ospit prima prigionieri tedeschi e poi profughi italiani di Istria, Dalmazia ed Africa e in seguito profughi in fuga dai regimi comunisti di nazionalit prevalentemente ungherese. Negli anni ‘60 inizi la terza e ultima fase: le baracche furono ristrutturate e vi furono alloggiati profughi della Tunisia. Avevo 9 anni quando ho incontrato Nicasio, 70 anni. Ogni nucleo familiare aveva diritto a una stanza all’interno della baracca, la mia si affacciava su un ambiente molto alto che doveva consentire l’ora d’aria ai prigionieri. Nonostante la sofferenza palpabile degli adulti arriv il Carnevale del ‘66. Nicasio, che in Tunisia aveva il ruolo di rappresentante dei proprietari di origine italiana, o meglio siciliana, mi venne a cercare: Anche per noi oggi marted grasso, dobbiamo fare qualcosa. Lo guardai stupita: Da cosa ci mascheriamo e con cosa? Prese un cestino di vimini, se lo mise in testa, chiese alla moglie il rossetto e mi disse: Vedi, cos semplice. Mi sugger di indossare in maniera goffa gli abiti di mia zia e di portare con me oggetti che potessero far rumore. Iniziammo dopo poco il giro delle baracche e si unirono tanti altri bambini. Cantammo, saltammo, quello fu il Carnevale pi bello che abbia mai trascorso.
Maria Jos Amato

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

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MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

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GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

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VENERDI -L’AMORE

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SABATO -L’ADDIO

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DOMENICA – LA STORIA

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