di Redazione Buone Notizie
L’allarme della Federazione Cure Palliative della Lombardia che riunisce 33 organizzazioni non profit. L’appello alla Regione Lombardia per un supporto concreto
È sempre più crisi. Che coinvolge tutto e tutti, anche il mondo dell’assistenza. L’inflazione e il caro bollette rischiano infatti di mettere in difficoltà (se non addirittura bloccare) il sostegno adeguato a 30mila malati inguaribili in Lombardia. A lanciare l’allarme è la Federazione Cure Palliative della Lombardia, che rivolge un appello alla Regione affinché includa hospice e cure palliative domiciliari tra gli aiuti a sostegno dei servizi sociosanitari. E per dare più peso all’emergenza indica alcuni dati. Le bollette energetiche hanno registrato un aumento del 60% nel primo trimestre di quest’anno. Inoltre si è registrato un incremento medio del 12,5% per l’acquisto di carburante, necessario per gli spostamenti delle équipe domiciliari. E a tutto questo si aggiunge l’ormai nota carenza di medici e infermieri specializzati, che aggiunge alle difficoltà nell’erogazione dei servizi un progressivo incremento del costo del personale.
Così la Federazione dà voce al grido di emergenza che arriva da 33 organizzazioni lombarde non profit che compongono la base associativa. «È un momento di grande difficoltà per gli enti del Terzo settore che gestiscono i servizi di cure palliative – dichiara Luca Moroni, coordinatore regionale della Federazione Cure Palliative – perché l’aumento generalizzato dei costi mette a rischio la sostenibilità di servizi che, con tariffe regionali insufficienti a coprire le spese, già oggi sopravvivono solo grazie alle generose donazioni della Comunità». Da qui l’appello alla Regione Lombardia: «Se le organizzazioni del Terzo settore – aggiunge Moroni – che operano nelle Cure Palliative resteranno escluse dagli aiuti programmati da Regione Lombardia, in questo periodo di alta e crescente inflazione, a farne le spese saranno gli oltre 30mila malati inguaribili che ogni anno si affidano al ricovero in Hospice e, anche in maggior misura, alle équipe di Cure Palliative Domiciliari. Si tratta di servizi necessari, che rispondono a diritti imprescindibili delle persone gravemente malate che affrontano con le loro famiglie l’ultimo tratto della propria vita».
«Alla nostra Regione – sottolinea il coordinatore regionale – va riconosciuto il merito di avere contribuito a realizzare una rete di cure palliative all’avanguardia e di avere coinvolto le organizzazioni del Terzo settore per le necessarie azioni di sviluppo. Un percorso che dovrà proseguire con una strategia di lungo respiro per garantire servizi appropriati ai malati e alle loro famiglie su tutto il territorio regionale. Ma ora, senza un supporto concreto». In Lombardia sono 72 gli hospice e 134 le unità di cure palliative domiciliari compongono la rete dei servizi che si occupa di prendere in carico i malati inguaribili e le loro famiglie. Con 814 posti letto, più altri sei per i pazienti pediatrici, gli hospice lombardi hanno assistito nel 2021 più di 13mila malati, mentre altri 17.700 hanno goduto dell’assistenza di medici e infermieri specializzati direttamente presso la propria abitazione.
24 settembre 2022 (modifica il 24 settembre 2022 | 18:16)
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