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Quanto può incidere il ritmo sonno/veglia e gli orari di consumo dei cibi? A rispondere a questa domanda, posta da una famiglia di Cuneo, è il prof. Giorgio Calabrese, specializzato in Scienza dell’Alimentazione.
Ricordiamo che il prof Calabrese interverrà nella diretta di educazione civica della Tecnica della Scuola, venerdì 17 marzo alle ore 10.30 dedicate alle scuole dal titolo Giornata mondiale del sonno ed educazione alla salute, l’importanza del vivere sano per studiare meglio.
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Correlazione sonno-alimentazione negli studenti
Il prof. Calabrese risponde sulla Stampa a una domanda posta da una coppia di genitori preoccupati del cambio di orari scolastici dei propri figli: “Tanti lavori scientifici pregressi attestano la correlazione orario-sonno-cibo, e le ultime indagini confermano la tesi. Applicando queste scoperte al mondo scolastico dei nostri giovani e giovanissimi, si rende necessaria una riflessione. Una ricerca canadese della Concordia University sottolinea come sia importante la ripresa dello studio con il giusto tempo di sonno. La mancanza di sonno comporta un rischio di obesità. Ciò è confermato da Pediatrics, la rivista ufficiale dell’American Academy of Pedriatics, considerata la bibbia della pediatria americana. Una ricerca pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences ha infatti segnalato l’esistenza di un legame strettissimo tra sonno e fame”.
E aggiunge: “Il buon sonno è un parametro importantissimo perché garantisce il rilascio di leptina, che è l’ormone in grado di far diminuire lo stimolo della fame, mentre provoca l’inibizione della grelina, ovvero l’ormone che invece stimola l’appetito”.
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