Questi primi giorni di settembre sono molto faticosi per tutti i genitori, impegnati nell’inserimento a scuola dei propri figli, tra libri, materiale scolastico, nuovi ritmi e nuove routine. Per i genitori dei bambini con autismo, però, le difficoltà sono diverse. La madre di una bimba autistica ha scritto un lungo sfogo su Facebook in cui ha espresso le sue sensazioni, condividendo la sua esperienza.
“Per la maggior parte dei genitori questo periodo è stressante perché deve correre per accaparrarsi lo zaino nuovo che vuole suo figlio o perché deve fare file interminabili per trovare quel libro di testo che è esaurito in tutte le librerie e via un fiume di soldi per l’inizio del nuovo anno scolastico… E poi ci sono i genitori come me, che tutte queste cose non le devono fare perché tuo figlio vuole esattamente la cartella dell’anno scorso anche se ormai è vecchia di 3 o 4 anni ed i libri per lui non servono perché tanto i suoi insegnanti non lo riterranno nemmeno in grado di aprirli e le file le farai ma davanti agli uffici per sbrigare tutti gli adempimenti per far partire i servizi di asacom ed assistenze varie senza i quali a tuo figlio dalla scuola nemmeno lo fanno passare con la solita frase ipocrita ‘certo che può portarlo ma ovviamente non ne possiamo garantire l’incolumità se non ha chi sta con lui in rapporto uno ad uno’”, ha esordito.
“Lei è la dirigente e tu non sei nessuno”
Secondo la donna il sistema scolastico non fa altro che creare ulteriori problemi: “E poi ci sono le attese davanti alla segreteria della scuola messa lì per ore ed ore per sapere a chi sarà assegnato quest’anno (perché si ai disabili la scuola cambia insegnante ogni anno a volte anche più volte in un anno) e devi andarci fortunato (noi non lo siamo stati) che non te lo spostino pure di classe e di plesso perché in quel caso le attese sono pure dietro la porta della dirigente che quando finalmente ti parla non è per scusarsi del disagio o del danno che avrà tuo figlio a causa della cattiva organizzazione della scuola, no!”, ha aggiunto.
“Nemmeno per sogno, ti parlerà per urlarti contro che la prossima volta che vuoi un incontro aspetti pazientemente due tre settimane che sia lei a convocarti e non ti devi permettere di mandare tutte quelle mail e alla fine di presentarti di persona perché lei è la dirigente e tu non sei nessuno, tuo figlio non è nessuno né per la scuola né per il mondo! Ma c’è un piccolo vantaggio in tutto questo: noi genitori dei ragazzi disabili (si disabili e non diversamente abili perché è il modo che li rende disabili) allo stress ci siamo abituati”, ha concluso con amarezza, dicendo sarcasticamente che i genitori dei ragazzi con disabilità, tutto sommato, hanno dei vantaggi rispetto agli altri.
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