Fensir – Una particolare categoria di precari, quali i docenti di religione cattolica, il cui reclutamento è “normato” da regole diocesane del tutto differenti da quelle Statali, si trovano nella condizione di dover rinunciare alla possibilità di ricevere un contratto, di qualsiasi tipologia, posto comune o sostegno oppure della classe di concorso per cui si ha titolo e si è inseriti, per un tuffo in quello che non sempre è una certezza la possibilità di un incarico annuale quale docente di religione.
Le diocesi, in modo difformemente l’una dall’altra, comunicano la conferma dell’incarico o il suo conferimento in momenti diversi e sovente avviene dopo il 16 agosto e qualcuna anche gli ultimi giorni. “È vero, non si tratta di un numero spropositato di docenti che si trovano ad affrontare la scelta, ma è
comunque giusto dare la possibilità, anche a questi colleghi – spiega Attilio Piacente neo segretario nazionale del Nuovo SAIR, Sindacato Autonomo Insegnanti di Religione aderente alla Fe.N.S.I.R. Federazione Nuovi Sindacati Istruzione e Ricerca – di poter ottenere un incarico annuale. È la condizione
dei nuovi incaricati o di coloro i quali si trovano in fondo alle liste diocesane, da poco conclusi gli studi.
Crediamo che sia giusto lasciare loro la possibilità di ricevere, nel caso un contratto a tempo determinato eventualmente per una classe di concorso o posto dalle Graduatorie Provinciali delle Supplenze”.
La norma che prevede l’esclusione dalla possibilità di ricevere una proposta successiva di un contratto al 31 agosto o al 30 giugno, oppure di optare per spezzoni superiore alle 6 ore, utili anche al completamento ore cattedra, eventualmente in caso di destinati di uno spezzone di religione, di fatto è una norma che penalizza molto i docenti di religione all’inizio della loro carriera. “Si potrebbe chiedere alla CEI di uniformare le procedure di conferma e conferimento nomine entro il mese di luglio?” Si domanda Favilla, adesso Segretario Generale della Fe.N.S.I.R. e docente di religione, “Sì, ma è anche vero che passare da un sistema discrezionale qual è quella delle modalità di assegnazione delle ore di religione a quello di una procedura unitaria la vedo difficile in tempi brevi”
“Di certo – conclude Favilla – sarebbe bastato aggiungere poche righe riguardo a ciò nell’ordinanza 112/2022 considerando anche questa categoria di lavoratori, scrivendo chiaramente della possibilità di non essere esclusi da incarichi al 31/08 o al 30/06 proveniente dalla successiva chiamata da Graduatoria di Istituto. Sappiamo benissimo che spesso le situazioni personali dei docenti di religione cambiano al di là della propria volontà e la rinuncia a priori, di fatto, sembra un’ulteriore punizione”
, 2022-08-21 07:35:00, Fensir – Una particolare categoria di precari, quali i docenti di religione cattolica, il cui reclutamento è “normato” da regole diocesane del tutto differenti da quelle Statali, si trovano nella condizione di dover rinunciare alla possibilità di ricevere un contratto, di qualsiasi tipologia, posto comune o sostegno oppure della classe di concorso per cui si ha titolo e si è inseriti, per un tuffo in quello che non sempre è una certezza la possibilità di un incarico annuale quale docente di religione.
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