chip
di Federico Fubini17 gen 2023
Il rendering della fabbrica di Magdeburgo
Nel marzo scorso Intel, il colosso digitale americano, annunci un piano per la produzione di semiconduttori in Europa che avrebbe portato al pi grande investimento tecnologico in Italia nella storia repubblicana. Ma sono bastati 10 mesi per cambiare completamente il clima e il gruppo di Santa Clara, California, ora imprime una chiara frenata: nessuna decisione di investimento in Italia stata presa e tutto ancora in corso di valutazione, dicono persone vicine al vertice dell’azienda.
Un investimento storico
Non quanto Pat Gelsinger, l’amministratore delegato di Intel, aveva comunicato nel marzo scorso. Il comunicato del gruppo allora era chiaro: Intel – si leggeva – ha annunciato piani per un investimento iniziale di oltre 33 miliardi di euro per costruire un mega-sito di semiconduttori all’avanguardia in Germania, per stabilire un nuovo centro di ricerca e sviluppo (R&S) e progettazione in Francia e per espandere le capacit in ricerca e sviluppo, produzione, servizi di fonderia e produzione back-end in Irlanda, Italia, Polonia e Spagna. E ancora: Con questo investimento storico, Intel porter la sua tecnologia pi avanzata nel continente, aiutando l’UE a creare un ecosistema di chip europeo di prossima generazione.
Il progetto in Italia
L’Italia avrebbe avuto cinque miliardi di investimento per un centro di packaging e produzione “back-end”, un segmento particolarmente sofisticato della produzione di semiconduttori. I tecnici di Intel erano gi venuti in Italia per fare studi e prospezioni su due siti dove la fabbrica avrebbe dovuto sorgere, uno in Veneto e in alternativa uno in Piemonte, e sulla qualit dei Politecnici e dei dipartimenti di ingegneria del Nord Italia. L’impianto avrebbe dovuto creare cinquemila posti di lavoro diretti, fra profili con qualifiche elevate. Da premier, Mario Draghi aveva lavorato molto su questo progetto con ripetuti contatti con Pat Gelsinger di Intel e cos aveva fatto il ministro dell’Innovazione Vittorio Colao. Informalmente l’azienda aveva annunciato una decisione sul sito entro la fine dell’anno scorso. Ma ora l’intero progetto, almeno per l’Italia, sembra sempre di pi su un binario morto.
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