Avremo dei robot «etici» (anche in sanità)? Un centro di ricerca virtuale sta lavorando a questo obiettivo

Avremo dei robot «etici» (anche in sanità)? Un centro di ricerca virtuale sta lavorando a questo obiettivo

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di Ruggiero Corcella

Un progetto europeo, a cui partecipa l’Italia, mira a realizzare soluzioni che rendano l’Intelligenza artificiale non solo utile e efficace ma soprattutto affidabile e sicura

Quando si parla di Intelligenza artificiale, diventa di importanza cruciale capire come si comporteranno i dispositivi tecnologici che ne sono dotati. I termini della questione sono enunciati con estrema chiarezza da Paolo Benanti nel saggio Human in the loop. Decisioni umane e intelligenze artificiali (Mondadori editore): Per le Ai (Artificial intelligence,Intelligenza artificiale o Ia in italiano ndr) non pensabile alcuna forma di etica automatica o implicita. Non pensabile far emergere l’etica dai dati. Ecco perch allora il problema non di surrogare l’etica in modalit algoritmiche, scrive Benanti.

Invece dobbiamo iniziare a sviluppare un nuovo capitolo dell’etica: l’algoretica. Si tratta in prima istanza di lasciare sempre uno spazio per l’uomo e per il suo mondo di valori con cui giudicare: questo atto potr essere a volte precario e incerto ma insostituibile e non surrogabile dalla macchina, aggiunge l’autore.

Il progetto

Gi, ma come possibile insegnare all’Ia ad agire secondo i principi fondanti dell’essere umano e cio eticamente? Proprio a questa domanda cerca di dare una risposta il progetto European Lighthouse on Secure and Safe AI (Elsa). L’iniziativa stata finanziata dall’Ue con uno stanziamento triennale di circa 7,5 milioni di euro e con altri 2,5 milioni di euro da Regno Unito e Svizzera. A partecipare, una rete di ricercatori di eccellenza che provengono da 26 importanti istituti di ricerca guidati dal Cispa Helmholtz Center for Information Security di Saarbrcken (Germania) e aziende che uniscono le loro competenze nel campo dell’Ai e dell’apprendimento automatico. L’Intelligenza artificiale ha il potenziale per migliorare enormemente tutte le nostre vite, sia attraverso una migliore assistenza sanitaria sia con modelli di mobilit completamente nuovi. Ma una benedizione pu trasformarsi rapidamente in una maledizione se la tecnologia non ha una base sicura, afferma Mario Fritz, docente del Cispa.

La squadra italiana

L’obiettivo del progetto proprio quello di realizzare un centro di eccellenza virtuale per promuovere lo sviluppo e la diffusione di soluzioni di Intelligenza artificiale all’avanguardia e trasformare l’Europa nel faro mondiale di un’Ia affidabile e sicura. In Elsa, il nostro Paese rappresentato dalle Universit di Modena e Reggio Emilia, Cagliari, Genova, Milano e dal Politecnico di Torino. Vorremmo riuscire a costruire una nuova generazione di strumenti intelligenti che riescano, in qualche modo, a ottimizzare non solo metriche tecniche ma anche umane, spiega Luca Oneto che coordina una squadra di ricercatori del Dipartimento di informatica, bioingegneria, robotica e ingegneria dei sistemi – Dibris insieme a Fabio Roli e Davide Anguita, tutti docenti di Sistemi di elaborazione delle informazioni a UniGe. Che cosa vuole dire? Queste macchine non devono solo rispettare dei requisiti tecnici di funzionamento, ma anche preservare i diritti fondamentali dell’uomo. Occorre quindi che questi strumenti dimostrino di avere pure delle propriet etico-umane, sottolinea l’esperto.

Mitigare minacce e danni

Insomma, la rete di eccellenza dovrebbe riuscire a rilevare tempestivamente le potenziali minacce e mitigare i danni derivanti dall’uso dell’Ai. Un compito fondamentale perch le aree di applicazione delle soluzioni di Intelligenza artificiale sono estremamente delicate: basti pensare al settore sanitario . Il progetto triennale si concentrer sullo sviluppo di approcci tecnici solidi che siano compatibili con i principi legali ed etici. Ci ispiriamo alla legislazione che si sta sviluppando a livello europeo, quindi il Gdpr e il Data Act, per la protezione e la distribuzione dei dati, e l’Ai Act per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale. E questa la parte legale. Poi c’ una parte etica, dove occorre avere un approccio multidisciplinare.

La traduzione nella realt

Come si tradurr tutto questo nella pratica, soprattutto alla luce della continua innovazione tecnologica? Le metodologie che si stanno sviluppando sono dedicate a due principali scopi. Il primo costruire una nuova generazione di macchine intelligenti in grado di soddisfare vincoli legali ed etici by design, cio gi al momento della loro progettazione. Il secondo scopo quello di sviluppare metodi che permettano di dotare gli strumenti gi esistenti di queste nuove propriet, aggiunge l’esperto. L’Intelligenza artificiale viene utilizzata anche nella robotica, nella sicurezza informatica, nei media e nella sicurezza dei documenti, tutti settori di interesse per il nuovo centro virtuale che si concentrer sull’ulteriore sviluppo di metodi di apprendimento automatico. Un esempio rappresentato dal deep learning, che attualmente costituisce la base per la maggior parte delle moderne applicazioni di Ai.

Abbattere le barriere

Allo stesso tempo, la rete europea Elsa mira a creare le strutture necessarie per promuovere lo sviluppo e l’uso della tecnologia dell’Intelligenza artificiale e per abbattere le barriere. Ovviamente non riusciremo a risolvere tutte le domande che ci siamo posti, nel giro di tre anni. Quello che si cerca di fare ormai da tempo di inseguire il continuo sviluppo dell’Intelligenza artificiale, cercando di capire quali sono i problemi al fine di sviluppare contromisure. Questo un processo continuo che durer per molti anni se non decenni, aggiunge Oneto.

La differenza rispetto al passato che queste tematiche erano affrontate in maniera singola da piccoli gruppi di lavoro sparsi in Europa e nel mondo. Invece l’idea di questo laboratorio di mettere a sistema le competenze, far capire l’importanza di queste problematiche e riuscire ad attrarre l’attenzione di tutti gli stakeholder, degli utilizzatori e di quelli che vengono influenzati dall’Intelligenza artificiale su questo argomento. Quindi il maggior risultato che potremo ottenere sar quello di sensibilizzare tutti in maniera pi efficace e soprattutto riuscire a progettare strumenti che poi vengano adottati su larga scala, conclude.

5 dicembre 2022 (modifica il 5 dicembre 2022 | 16:48)

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, 2022-12-05 16:21:00, Un progetto europeo, a cui partecipa l’Italia, mira a realizzare soluzioni che rendano l’Intelligenza artificiale non solo utile e efficace ma soprattutto affidabile e sicura , Ruggiero Corcella

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