di Mario Sconcerti
I rossoneri soffrono l’anarchia di Barella e dell’ex Calhanoglu, Leao e Messias sfalsano D’Ambrosio e Bastoni
Milan-Inter oggi è una partita ormai chiara. Non conosci il risultato, ma conosci esattamente il gioco delle due squadre. Non ci sono dettagli nascosti. L’Inter ha una formazione precisa, semmai il suo limite è che almeno sei-sette giocatori non hanno ricambi (Skriniar, Perisic, Brozovic, Barella, Calhanoglu, Handanovic, Dzeko). Il Milan ha due sole variabili, Messias per Saelemaekers e lo spazio vuoto di Diaz che nessuno riesce davvero a riempire. Ci aspetta quindi una partita già vista ma non ancora decisa. Su tre gare il Milan ha vinto una volta e pareggiato due. È imbattuto. L’Inter ha fatto una capriola a febbraio che per poco non le costava la stagione, ma non è mai stata inferiore. Stavolta deve esserci un vincitore, sono semifinali, qualcuno andrà avanti e gli altri a casa .
L’Inter soffre il Milan di Leao e Messias perché costringe D’Ambrosio e Bastoni a rimanere larghi, lasciando più solo Skriniar e obbligando Brozovic a partire più basso. Il Milan soffre l’anarchia di Barella e Calhanoglu più la qualità dei due attaccanti interisti, chiunque siano dei quattro possibili. Non so quanto sia previsto turn over. Qualcosa ci sarà, ma non molto. Si gioca di martedì, c’è tempo per recuperare.
Si cercherà di alleggerire la squadra attraverso soluzioni tattiche comunque abituali, penso a Darmian e Diaz, forse Dimarco da troppo tempo fermo, Rebic. Andare oltre è possibile ma sarebbe un errore. Né Inzaghi né Pioli possono passare con leggerezza sopra il risultato di questo derby. Hanno vinto molto ma non ancora abbastanza. Non c’è niente che lasci traccia scritta del loro lavoro. Sono un ottimo presente, non ancora una storia. Sono già stati in discussione altre volte, con leggerezza, ma lo sono stati. Aspettando di vincere davvero, hanno bisogno di non avere ombre fino a quel momento. E siamo entrati nei giorni decisivi del campionato. L’Inter sabato avrà la Roma, il Milan domenica sarà all’Olimpico con la Lazio. Le variazioni che verranno da queste partite saranno fondamentali.
Dunque, partita chiara, restano i dettagli. Lì forse è più bravo Pioli, tenta più spesso di organizzare sorprese. Inzaghi quando ha trovato la squadra, tende a cambiarla il meno possibile. Secondo me metterà Darmian al posto di Dumfries. Inzaghi ama l’ordine di Darmian, il suo senso del doppio ruolo. Dumfries nel 3-5-2, è un esterno un po’ atipico, resta sempre molto alto. Inzaghi ha imparato ad accettarlo perché la forza di Dumfries risolve spesso il lavoro in attacco, ma stavolta ha più bisogno di equilibrio. Darmian aspetterà Hernandez e comincerà a marcare Leao in alto, quasi intercambiandosi con D’Ambrosio. Penso che andrà così.
Pioli ha una grande possibilità tecnica da giocarsi, l’impiego corretto di Kessie come terzo centrocampista . Non sa fare il trequartista, non costruisce gioco da quella posizione, e non è riuscito nell’altro derby a marcare Brozovic. Kessie è una straordinaria occasione perduta in questi ultimi giorni dell’anno. Nessuno ha un titolare di questa forza che gli avanza e che potrebbe cambiare le partite. Ma niente sembra nemmeno strappare dal suo torpore Kessie. Cercando la sorpresa importante, Pioli potrebbe avanzare Bennacer e tenere Kessie nel suo ruolo sulla linea di Tonali. Bennacer saprebbe costruire di più, ma il problema forse è di fondo: il Milan non ha centrocampisti che si inseriscono. La costruzione del gioco si limita a cercare la profondità quasi solo per Giroud. La fantasia del Milan è nella forza danzante di Leao e negli angoli acuti di Messias, in due sono arrivati a 14 reti.
L’attuale difficoltà a segnare del Milan è un problema evidente e non spiegabile nei termini in cui si sta presentando. Il Milan ha fatto 40 reti nel girone di andata, più di due a partita. Da dodici giornate di colpo si è scesi a 12 gol, uno a partita. Una spiegazione chiara ci sarebbe, i gol scompaiono quando scompare dal campo Ibrahimovic, ma è troppo drastica, anche se coincide quasi al minuto. Il Milan ha giocato spesso bene anche senza Ibrahimovic. Ma il gioco è diverso, Giroud è più marcabile, da più riferimenti agli avversari. Oggi servirebbero insieme, con un equilibrio da recuperare attraverso l’esclusione di Diaz o una corsa lunga di Messias o Saelemaekers.
Il migliore dell’Inter oggi è Perisic. È di un’utilità totale che a Leao ancora manca. Nel Milan il migliore è giusto sia Kalulu. Marca e gioca, ha una continuità imprevedibile anche per un ragazzo campione. Sbaglia pochissimo e inventa spesso. Una vera scoperta.
Nel frattempo, buona Pasqua, buon lunedì e soprattutto buon derby a tutti.
17 aprile 2022 (modifica il 17 aprile 2022 | 13:42)
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, 2022-04-17 20:32:00, I rossoneri soffrono l’anarchia di Barella e dell’ex Calhanoglu, Leao e Messias sfalsano D’Ambrosio e Bastoni, Mario Sconcerti