Barella, Lautaro e Onana: Inter, il piano di Inzaghi per la svolta

Barella, Lautaro e Onana: Inter, il piano di Inzaghi per la svolta

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di Paolo Tomaselli

La vittoria sul Barcellona e poi il 3-3 show hanno creato orizzonti nuovi al gruppoIl tecnico nerazzurro si toglie però anche qualche sassolino: «Al Camp Nou credo si ricorderanno di noi»

C’era una volta una squadra che andava in vantaggio e poi perdeva le partite, in una, due, tre occasioni. L’ultima nemmeno due settimane fa, con la Roma. C’erano un gruppo e un allenatore con le spalle al muro prima della sfida di andata contro il Barcellona: nove giorni dopo attorno all’Inter c’è un paesaggio tutto nuovo, un orizzonte diverso. «Abbiamo parlato tanto, capito le difficoltà e imparato a soffrire tutti insieme, speriamo sia tornata l’Inter» ha raccontato Lautaro, che intanto è tornato a segnare dopo otto gare, nel momento più importante e nel modo più scenografico. «Ne siamo usciti con l’entusiasmo, facendo gruppo — ha aggiunto Barella, uno dei giocatori trasformati in pochi giorni, non solo per il gol che si è costruito alle spalle dell’imbarazzante Piqué — : questa non deve essere una parentesi ma la conferma del lavoro di anni». Un punto, pesantissimo, di ripartenza.

Dopo una settimana a sentir parlare di arbitraggi e di autobus parcheggiati davanti alla porta, Simone Inzaghi ha dimostrato di essere un grande incassatore e nella dolce notte catalana si è tolto almeno un sassolino: «Credo che a Barcellona si ricorderanno a lungo dell’Inter». La ferita blaugrana della semifinale 2010 (vinta 1-0 inutilmente da Messi e soci) è stata riaperta, stavolta con un pareggio che apre l’autostrada degli ottavi ai nerazzurri. È vero che il Barça aveva assenze pesanti in difesa, ma è primo nella Liga assieme al Real (domenica c’è il Clasico) e ha impegnato i gioielli di famiglia per spendere altri 158 milioni sul mercato, a partire da Lewandowski, che non caso ha riacciuffato due volte gli interisti che scappavano da tutte le parti sul prato del Camp Nou, davanti a 92.300 testimoni.

L’Inter si è presentata al doppio confronto senza Lukaku (infortunatosi a fine agosto) e Brozovic, oltre a Correa, assente al ritorno. Senza piani B, Inzaghi ha dato un segnale forte alla squadra, inserendo subito la formazione più adatta alle ripartenze, coi due attaccanti superstiti e Dumfries-Dimarco sulle ali, senza ricambi offensivi in panchina: «Se avessi tolto un attaccante in partenza, avrei dato un messaggio sbagliato» ha spiegato Simone, che quando c’è da parlare di «svolta» usa il condizionale. E non solo perché bisogna battere il Plzen in casa per raggiungere gli ottavi di Champions. Ma perché è meglio stare sul pezzo in campionato.

Ed è meglio per l’Inter anche tenere il blocco difensivo basso, per non dare spazio alla profondità, con lo spericolato Onana che riempie la sua area piccola (e fa partire anche l’azione del 3-2) e con Bastoni finalmente sui suoi livelli in tutte e due le fasi. Rinascere vuol dire anche avere una condizione fisica in netto miglioramento per poter aggredire, recuperare palla e ripartire con pochi tocchi, intelligenti, con Calhanoglu che da vice Brozovic sta dando più qualità. E infine monetizzare il più possibile le occasioni. Il paradosso è che l’Inter ne ha create in abbondanza a Barcellona, sfruttando la pessima transizione difensiva degli uomini di Xavi e si è riportata ad Appiano il rammarico per la vittoria mancata: un senso di impresa incompiuta che torna utile per affrontare con le antenne dritte — e con Lukaku pronto ad entrare dalla panchina dopo più di 40 giorni — la Salernitana domenica all’ora di pranzo.

La botta di autostima va capitalizzata per la rimonta in campionato, dove il ritardo di otto punti dal Napoli è già notevole: l’Inter contro la squadra di Nicola ha solo un risultato a disposizione e sarà lo stesso anche con Fiorentina e Samp. Poi andrà a Torino contro la Juve per un bivio non da poco. Bologna e Atalanta completano il quadro pre Mondiale. Con l’obiettivo di avere a metà novembre un distacco meno ampio dalla vetta. Il 4 gennaio pare lontano ma per la A è dietro l’angolo. Lì inizierà un altro campionato. E sarà subito Inter-Napoli.

14 ottobre 2022 (modifica il 14 ottobre 2022 | 07:30)

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, 2022-10-14 05:31:00, La vittoria sul Barcellona e poi il 3-3 show hanno creato orizzonti nuovi al gruppoIl tecnico nerazzurro si toglie però anche qualche sassolino: «Al Camp Nou credo si ricorderanno di noi», Paolo Tomaselli

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