Teheran i genitori di Karami: «Togliete la pena  di morte a nostro figlio»

Teheran i genitori di Karami: «Togliete la pena  di morte a nostro figlio»

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di Monica Ricci Sargentini

Il video appello di Mashallah Karami e di sua moglie un grido di dolore. Il ragazzo, 22 anni, potrebbe essere il prossimo a salire sul patibolo

La vita di Mehdi Mohammad Karami appesa a un filo. Potrebbe essere lui il terzo iraniano giustiziato in relazione alle proteste scatenate dalla morte di Mahsa Amini . Il giovane, 22 anni, una delle cinque persone condannate alla pena capitale per aver causato la morte di un paramilitare, durante una cerimonia funebre in onore di un manifestante a Karaj, vicino a Teheran. Lo ha detto lui stesso al padre in una telefonata dal carcere lo scorso 7 dicembre: Nostro figlio ci ha chiamato e ha detto: “Pap hanno emesso il verdetto. Ci hanno condannato a morte”. Lui piangeva e mi implorava di non dirlo alla madre ha raccontato Mashallah Karami al quotidiano iraniano Etemad.

Ormai disperata la famiglia ha deciso di tentare il tutto per tutto pubblicando un video appello sui social media. A parlare per primo il padre che seduto a gambe incrociate su un tappeto, il viso triste, gli occhi quasi chiusi che non guardano mai la telecamera: Mi chiamo Mashallah Karami. Sono un venditore ambulante. Mio figlio, Mehdi Mohammad Karami un campione di karate, ha vinto molti premi ed stato membro della nazionale. Chiedo con rispetto e gentilezza alle autorit giudiziarie, le imploro, di togliere la pena di morte a mio figlio. Accanto a lui la moglie sembra impietrita. Le braccia conserte come se stesse cullando un bambino. Quando il marito finisce di parlare anche lei ripete la supplica ai giudici come se fosse una formula salvifica.

Il processo nei confronti del ragazzo durato meno di una settimana e non stato considerato equo da numerose organizzazioni per i diritti umani. Il signor Karami ha raccontato che all’avvocato di famiglia stato impedito di difendere il ragazzo e che il legale incaricato non ha mai risposto alle telefonate della famiglia.

Per Amnesty International sono almeno 26 le persone arrestate durante le proteste che sono a rischio di salire sul patibolo. Teheran accusata di usare la pena capitale come arma per intimidire la popolazione e far tacere le piazze dopo la morte di Mahsa Amini, la ragazza curda morta a met settembre mentre era nelle mani della polizia morale a causa di velo fuori posto.

Secondo le Nazioni Unite finora sono state arrestate 14mila persone e, secondo Iran Human Rights, ne sono state uccise 469 di cui 63 bambini e 29 donne.

20 dicembre 2022 (modifica il 20 dicembre 2022 | 22:46)

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, 2022-12-20 23:42:00, Il video appello di Mashallah Karami e di sua moglie è un grido di dolore. Il ragazzo, 22 anni, potrebbe essere il prossimo a salire sul patibolo, Monica Ricci Sargentini

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