Iran, muore dopo aver subito torture: aveva studiato a Bologna. Lamico: Aveva i denti rotti

Iran, muore dopo aver subito torture: aveva studiato a Bologna. Lamico: Aveva i denti rotti

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di Monica Ricci Sargentini

Mehdi Zare Ashkzari, 30 anni, entrato in coma e dopo venti giorni morto. A dare la notizia il portavoce di Amnesty International Riccardo Noury.

La repressione iraniana fa l’ennesima vittima. Si tratta di un giovane poco pi che trentenne, Mehdi Zare Ashkzari, che 20 giorni fa era entrato in coma a seguito delle torture subite in carcere e alla fine morto.

Il giovane nel 2015 aveva studiato Farmacia a Bologna, dove aveva lavorato anche nella pizzeria d’asporto Ciao per mantenersi gli studi.

Due anni fa era tornato a Yazd, una citt dell’Iran centrale, a causa della morte della madre e in questi mesi aveva preso parte alle proteste del movimento Donne Vita Libert.

La notizia stata data dal portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury, al quotidiano Domani.

Mehdi stato torturato tanto, al punto che dopo 20 giorni di coma morto, secondo quanto riferito a Noury da una sua fonte in Iran. Il giovane sarebbe stato rilasciato dopo i pestaggi per evitare si sentisse male mentre era in cella, ma subito dopo entrato in coma.

La morte dell’ex studente ha sconvolto gli studenti e gli accademici dell’Universit di Bologna che gi si erano mobilitati per far rilasciare Patrick Zaki dal carcere in Egitto cosa che avvenuta l’8 dicembre del 2021, anche se il ragazzo non ancora libero di viaggiare. Lo studente egiziano, che ancora sotto processo per reati d’opinione, ha voluto manifestare il suo cordoglio per la morte di Ashkzari con un post su Twitter: Il nuovo anno inizia con questa notizia terribile per darci un avviso sulle violazioni dei diritti umani che si verificano nella regione di Swana e in particolare in Iran. Unibo ha ora una nuova vittima della libert di espressione. Purtroppo, questa volta, era troppo tardi per salvarlo. Tutte le mie condoglianze alla sua famiglia e a noi per questa grande perdita.

Oggi l’Universit @unibo ha ricevuto una notizia orribile. Mehdi Zare Ashkzari, che aveva studiato farmacia due anni fa all’unibo, appena morto dopo essere stato in coma per 20 giorni. Dopo aver partecipato alla manifestazione iraniana.https://t.co/cu6BhbtU3q pic.twitter.com/tKSEmpptnh

— Patrickzaki (@patrickzaki1) January 1, 2023

La morte del ragazzo stata commentata anche alla Marcia della Pace che si tenuta domenica pomeriggio nel capoluogo dell’Emilia Romagna. Da Bologna mandiamo un pensiero molto forte alla famiglia di Mehdi Zare Ashkzari, torturato e morto in Iran dopo 20 giorni in coma. A tutta quella popolazione che lotta per quella libert di donne e uomini in Iran. Mandiamo un forte abbraccio di fratellanza e sorellanza alla comunit iraniana che vedo qui ha detto la vicesindaca Emily Clancy. Un concetto ribadito dalla professoressa Rita Monticelli, coordinatrice del Master Gemma, frequentato da Patrick Zaki, delegata del sindaco ai diritti umani e al dialogo interreligioso e interculturale: Abbiamo appreso con dolore e profondo sconcerto da Amnesty International che un nostro studente iraniano, Mehdi Zare Ashkzari, che aveva studiato farmacia a Bologna, morto a seguito di torture in Iran. Sembra fosse andato a trovare la madre in fin di vita. Esprimiamo tutta la nostra indignazione, sconcerto e dolore con lui e per tutti gli studenti iraniani che hanno perso la vita per la libert di tutti. L’universit e la citt di Bologna continueranno a chiedere giustizia e l’intervento delle istituzioni.

dal 16 settembre che gli iraniani scendono in piazza per protestare contro la morte a Teheran della 22enne curda, Mahsa Amini, a seguito del suo arresto da parte della polizia morale iraniana per non aver indossato il velo in modo corretto. Secondo l’Iran Human Rights, sono stati uccisi quasi 500 manifestanti, tra cui 70 minori (l’ultima la dodicenne Saha Etebari). Due ragazzi sono stati giustiziati e altri cento sarebbero in attesa di esecuzione.

A fine dicembre, il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva convocato l’ambasciatore iraniano designato Mohammad Reza Sabouri per esprimergli preoccupazione e indignazione per quel che sta accadendo in Iran chiedendo lo stop alla pena di morte e repressione verso i manifestanti. Teheran ha risposto il giorno dopo convocando l’ambasciatore italiano a Teheran Giuseppe Perrone.

Articolo in aggiornamento…

1 gennaio 2023 (modifica il 1 gennaio 2023 | 18:13)

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