di Claudio Del Frate
È accusato di spionaggio verso Israele, fu arrestato durante una visita accademica. Dal 2012 al 2015 è stato ricercatore all’università del Piemonte Orientale. Le pressioni di Amnesty International
Il medico Ahmad Reza Djalali, cittadino con doppia nazionalità iraniana e svedese, sarà giustiziato entro il prossimo 21 maggio in Iran con l’accusa di spionaggio a favore del Mossad. Lo riporta l’agenzia di stampa Isna citando proprie fonti. Già ricercatore presso il Centro di medicina dei disastri (Crimedim) dell’Università del Piemonte Orientale di Novara, Djalali era stato arrestato nel maggio del 2016 durante una visita accademica in Iran. E’ stato condannato a morte in Iran il 21 ottobre 2017 e da allora è chiuso in una cella minuscola del carcere di Teheran, nonostante le pressioni internazionali. Unica prova a suo carico per sostenere l’accusa: una lettera spedita alla moglie, sulla cui autenticità sono stati avanzati dubbi.
Fin dall’emissione della prima condanna numerose autorità internazionali si sono mosse perché fosse risparmiata la vita di Djalali ma anche perché fosse rimesso in libertà. Tra questa Amnesty International. «Gli è stato negato l’accesso ad un avvocato ed è stato costretto a fare “confessioni” davanti a una videocamera leggendo dichiarazioni pre-scritte dai suoi interrogatori. Ha detto che è stato sottoposto a pressioni intense con tortura e altri maltrattamenti, incluse minacce di morte» riporta il sito dell’organizzazione per i diritti umani.
Il procuratore iraniano accusa Djalali di avere avuto ripetuti incontri con esponenti del Mossad. Il medico replica che il processo nei suoi confronti è scaturito dopo il rifiuto di fornire informazioni sensibili all’Iran sugli stati della Ue.
In Italia il ricercatore iraniano ha lavorato dal 2012 al 2015 sempre all’università del Piemonte Orientale continuando a collaborare anche dopo il suo trasferimento al prestigioso Karolinska Institute di Stoccolma. Nel settembre del 2019 il comune di Novara ha conferito a Djalali la cittadinanza onoraria su proposta dell’ordine dei medici locale. Nella città piemontese si sono svolte numerose manifestazioni di solidarietà a favore del detenuto tra cui una «maratona» accademica a cui hanno preso parte 160 studiosi e scienziati.
4 maggio 2022 (modifica il 4 maggio 2022 | 12:42)
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, 2022-05-04 11:17:00, È accusato di spionaggio verso Israele, fu arrestato durante una visita accademica. Dal 2012 al 2015 è stato ricercatore all’università del Piemonte Orientale. Le pressioni di Amnesty International , Claudio Del Frate